Lo scopo della ricerca è quello di implementare un modello integrato di promozione della salute,per il contrasto dell’obesità infantile, rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria in aree urbane particolarmente deprivate da un punto di vista socio-economico-culturale. L’intervento, realizzato in 16 plessi appartenenti a 8 scuole (situate in aree periferiche della città di Napoli, in contesti caratterizzati da forte disagio socio- economico), ha coinvolto 116 classi per un totale di 2.336 bambini di età compresa tra i 3 e 8 anni. Partendo dalla valorizzazione della ristorazione scolastica come strumento prioritario per educare ad una corretta alimentazione,sono state sviluppate linee di intervento basate su empowerment di comunità, mamme peer educator ed il coinvolgimento attivo degli insegnanti e delle famiglie. Dopo la creazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare e intersettoriale, sono stati svolti dei percorsi per coinvolgere la comunità (madri ed insegnanti) nell’identificare i problemi di salute e nell’ individuare le possibili soluzioni collettive che rendessero semplici e rapide le scelte salutari. In particolare, le principali tappe dell’intervento sono: coinvolgimento della scuola, analisi dei problemi, proposte delle soluzioni ed individuazione/formazione delle madri peer educator. Al fine di monitorare e valutare l’efficacia dell’intervento, sono stati effettuati monitoraggi quali-quantitativi iniziali (T0), dopo 5 mesi (T1), 12 mesi (T2) e 16 mesi (T3). I risultati dello studio hanno evidenziato un miglioramento delle abitudini alimentari dei bambini e suggeriscono che, in contesti particolarmente deprivati dal punto di vista socioeconomico, il modello integrato di promozione della salute fortemente supportato dalla presenza delle madri peer educator, può contribuire a migliorare le abitudini alimentari dei bambini. Tale strategia, che ha consentito di raggiungere (anche se in modo parziale) fasce di popolazione tradizionalmente “irraggiungibili”, si ritiene meriti di essere approfondita e perfezionata in futuri studi ed interventi.

Modello integrato di promozione della salute per la prevenzione dell’obesità infantile: scuole promotrici di salute, servizio di ristorazione scolastica e madri peer educator

2018

Abstract

Lo scopo della ricerca è quello di implementare un modello integrato di promozione della salute,per il contrasto dell’obesità infantile, rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria in aree urbane particolarmente deprivate da un punto di vista socio-economico-culturale. L’intervento, realizzato in 16 plessi appartenenti a 8 scuole (situate in aree periferiche della città di Napoli, in contesti caratterizzati da forte disagio socio- economico), ha coinvolto 116 classi per un totale di 2.336 bambini di età compresa tra i 3 e 8 anni. Partendo dalla valorizzazione della ristorazione scolastica come strumento prioritario per educare ad una corretta alimentazione,sono state sviluppate linee di intervento basate su empowerment di comunità, mamme peer educator ed il coinvolgimento attivo degli insegnanti e delle famiglie. Dopo la creazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare e intersettoriale, sono stati svolti dei percorsi per coinvolgere la comunità (madri ed insegnanti) nell’identificare i problemi di salute e nell’ individuare le possibili soluzioni collettive che rendessero semplici e rapide le scelte salutari. In particolare, le principali tappe dell’intervento sono: coinvolgimento della scuola, analisi dei problemi, proposte delle soluzioni ed individuazione/formazione delle madri peer educator. Al fine di monitorare e valutare l’efficacia dell’intervento, sono stati effettuati monitoraggi quali-quantitativi iniziali (T0), dopo 5 mesi (T1), 12 mesi (T2) e 16 mesi (T3). I risultati dello studio hanno evidenziato un miglioramento delle abitudini alimentari dei bambini e suggeriscono che, in contesti particolarmente deprivati dal punto di vista socioeconomico, il modello integrato di promozione della salute fortemente supportato dalla presenza delle madri peer educator, può contribuire a migliorare le abitudini alimentari dei bambini. Tale strategia, che ha consentito di raggiungere (anche se in modo parziale) fasce di popolazione tradizionalmente “irraggiungibili”, si ritiene meriti di essere approfondita e perfezionata in futuri studi ed interventi.
9-dic-2018
Italiano
Università degli Studi di Napoli Federico II
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