Obiettivo di questa tesi è ricostruire l’ideologia presente nella “Chanson de Jérusalem”, chanson de geste della seconda metà del XII secolo riguardante la Prima Crociata, attraverso un’analisi sistematica dei topoi letterari e del ruolo che determinati elementi assumono nella trasfigurazione epica, per descrivere i meccanismi della propaganda crociata in campo letterario, e dimostrare che la “Chanson de Jérusalem” fu, appunto, uno strumento propagandistico teso all’esaltazione dell’ideologia crociata. Opinione del sottoscritto è che l’autore dell’opera caratterizzi la crociata come pellegrinaggio ideale in quanto percorso di “imitatio Christi” compiuto negli stessi luoghi e negli stessi tempi della Passione di Cristo, realizzando in campo letterario la fusione auspicata da Bernardo di Chiaravalle delle due figure del monaco e del guerriero. Tutte le vicende sono guidate dalla Provvidenza divina che dispone la vittoria dei crociati nel modo e nei tempi da essa voluti. Ciò che rende la “Jérusalem” un testo molto originale nel contesto letterario dell’epoca è la capacità di fondere tradizioni diverse in un’ideologia coerente in sé: il modello della nuova cavalleria del “De laude novae militiae”, la valorizzazione del dolore, le tematiche escatologiche tratte da tradizioni apocrife. La “Jérusalem” diffonde un’ideologia che dà grande importanza agli strati più bassi della popolazione e al loro modus vivendi, mettendo l’accento sulla fraternità e sul senso di gruppo, nel seno del contingente crociato. Questi tratti “democratici” e di apertura nei confronti degli ultimi costituiscono gli elementi più originali di un’opera che si differenzia non poco rispetto alle altre “chansons de geste” dell’epoca. La “Jérusalem” è un’opera probabilmente composta entro un secolo dagli avvenimenti che racconta, a dimostrazione dell’eccezionalità della Prima Crociata, che colpì l’immaginario collettivo di tutti gli strati della popolazione medievale, mobilitandoli come mai fino ad allora, facendo forza sulla forte fede cristiana dell’Europa occidentale.
L’universo ideologico della Chanson de Jérusalem. Mentalità e propaganda crociata nel XII secolo
2018
Abstract
Obiettivo di questa tesi è ricostruire l’ideologia presente nella “Chanson de Jérusalem”, chanson de geste della seconda metà del XII secolo riguardante la Prima Crociata, attraverso un’analisi sistematica dei topoi letterari e del ruolo che determinati elementi assumono nella trasfigurazione epica, per descrivere i meccanismi della propaganda crociata in campo letterario, e dimostrare che la “Chanson de Jérusalem” fu, appunto, uno strumento propagandistico teso all’esaltazione dell’ideologia crociata. Opinione del sottoscritto è che l’autore dell’opera caratterizzi la crociata come pellegrinaggio ideale in quanto percorso di “imitatio Christi” compiuto negli stessi luoghi e negli stessi tempi della Passione di Cristo, realizzando in campo letterario la fusione auspicata da Bernardo di Chiaravalle delle due figure del monaco e del guerriero. Tutte le vicende sono guidate dalla Provvidenza divina che dispone la vittoria dei crociati nel modo e nei tempi da essa voluti. Ciò che rende la “Jérusalem” un testo molto originale nel contesto letterario dell’epoca è la capacità di fondere tradizioni diverse in un’ideologia coerente in sé: il modello della nuova cavalleria del “De laude novae militiae”, la valorizzazione del dolore, le tematiche escatologiche tratte da tradizioni apocrife. La “Jérusalem” diffonde un’ideologia che dà grande importanza agli strati più bassi della popolazione e al loro modus vivendi, mettendo l’accento sulla fraternità e sul senso di gruppo, nel seno del contingente crociato. Questi tratti “democratici” e di apertura nei confronti degli ultimi costituiscono gli elementi più originali di un’opera che si differenzia non poco rispetto alle altre “chansons de geste” dell’epoca. La “Jérusalem” è un’opera probabilmente composta entro un secolo dagli avvenimenti che racconta, a dimostrazione dell’eccezionalità della Prima Crociata, che colpì l’immaginario collettivo di tutti gli strati della popolazione medievale, mobilitandoli come mai fino ad allora, facendo forza sulla forte fede cristiana dell’Europa occidentale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/148155
URN:NBN:IT:UNINA-148155