Questo studio indaga l'influenza dell'Orlando Furioso sul Don Quijote, e si muove su due livelli: da un lato cataloga e interpreta i riferimenti di Cervantes al Furioso (dichiarati o impliciti), dall'altro illustra alcune modalità narrative, tecniche o topoi, comuni alle due opere. Il primo capitolo si occupa della presenza del Furioso nel paratesto del primo Quijote. Il secondo propone invece una sistemazione teorica del materiale raccolto. I capitoli III e IV si soffermano invece su tre episodi del Quijote, costellati di riferimenti espliciti ad Ariosto mentre il capitolo V, che conclude idealmente la prima parte dello studio, prende in esame i riferimenti al Furioso compiuti da don Quijote, mettendo l’accento sulle trasformazioni, le sviste e gli errori compiuti dall’hidalgo. Gli ultimi due capitoli sono invece dedicati ad affinità relative al modo della narrazione. Il capitolo VI osserva la funzione di Turpino e Cide Hamete Benengeli, primi autori fittizi, e il gioco che Cervantes e Ariosto creano con il tradizionale topos del manoscritto ritrovato. Il VII si concentra sull’utilizzo di alcune convenzioni proprie della narrativa cavalleresca, come l’entrelacement ed il ricorso a narrazioni secondarie o intercalate. Si osserva, infine, la connessione tra ironia e metanarratività, caratteristica di entrambi i testi.
"Sogni raccontati da uomini svegli". Indagine sula presenza del Furioso nel Quijote
2010
Abstract
Questo studio indaga l'influenza dell'Orlando Furioso sul Don Quijote, e si muove su due livelli: da un lato cataloga e interpreta i riferimenti di Cervantes al Furioso (dichiarati o impliciti), dall'altro illustra alcune modalità narrative, tecniche o topoi, comuni alle due opere. Il primo capitolo si occupa della presenza del Furioso nel paratesto del primo Quijote. Il secondo propone invece una sistemazione teorica del materiale raccolto. I capitoli III e IV si soffermano invece su tre episodi del Quijote, costellati di riferimenti espliciti ad Ariosto mentre il capitolo V, che conclude idealmente la prima parte dello studio, prende in esame i riferimenti al Furioso compiuti da don Quijote, mettendo l’accento sulle trasformazioni, le sviste e gli errori compiuti dall’hidalgo. Gli ultimi due capitoli sono invece dedicati ad affinità relative al modo della narrazione. Il capitolo VI osserva la funzione di Turpino e Cide Hamete Benengeli, primi autori fittizi, e il gioco che Cervantes e Ariosto creano con il tradizionale topos del manoscritto ritrovato. Il VII si concentra sull’utilizzo di alcune convenzioni proprie della narrativa cavalleresca, come l’entrelacement ed il ricorso a narrazioni secondarie o intercalate. Si osserva, infine, la connessione tra ironia e metanarratività, caratteristica di entrambi i testi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/148343
URN:NBN:IT:UNIPI-148343