Oggi, più che mai, viviamo in un’epoca di «transizione», di fluida trasformazione del Diritto e dell’Economia. Il progresso della tecnica, che ha notoriamente avviato il processo di liberalizzazione dei mercati, guida ora una nuova trasformazione, ricalibrando il rapporto tra politiche pubbliche e sviluppo tecnologico. I repentini mutamenti cui assistiamo fanno sì che a cambiare non siano soltanto le regole, bensì i presupposti stessi della regolazione; a variare non è il mero equilibrio tra autorità e libertà, ma anche il ruolo dei pubblici poteri. Sulla base di tale presupposto, oggetto della presente indagine è l’impatto delle c.d. “tecnologie emergenti”, e in particolare della Blockchain, sulla regolamentazione. Pertanto, partendo dalla riforma che, tra tutte, costituisce forse la più complessa, ovvero quella del mercato energetico (definito anch’esso in «transizione») e dedicando un particolare approfondimento al c.d. “quarto pacchetto energia” di recente approvazione, il presente elaborato mira ad indagare come la riforma normativa possa venir condizionata dallo sviluppo tecnologico, ma anche come il progresso tecnologico, nella sua forma radicale, possa incidere sull’innovazione normativa. Specifica attenzione è prestata all’analisi delle esigenze sottese al c.d. Energy Trilemma – vale a dire la sicurezza del sistema energetico a livello europeo, la necessaria riduzione delle emissioni climalteranti e la tutela dell’equità nell’accesso all’energia –, in quanto obiettivi non conseguiti spontaneamente dal mercato e che, pertanto, giustificano la perdurante incidenza dell’intervento pubblico in un mercato liberalizzato. All’indagine dell’adeguatezza degli strumenti predisposti a livello normativo, viene associata, anche in chiave comparativa, l’analisi di alcune possibili applicazioni della Blockchain al mercato energetico, al fine di verificare se siffatta tecnologia sia idonea a consentire una piena liberalizzazione del mercato elettrico. Ciò con lo scopo di appurare non soltanto se la tecnologia digitale, nella sua forma di innovazione radicale, possa portare ad un effettivo “ritiro della regolazione”, ma – in ultima analisi – se nell’attuale contesto di «crisi delle fonti» la stessa faccia emergere anche la «crisi del Diritto», segnando il passaggio ad un «ordine nuovo».

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E "NUOVO" DIRITTO NELLA REGOLAZIONE DELLA «TRANSIZIONE ENERGETICA»

2019

Abstract

Oggi, più che mai, viviamo in un’epoca di «transizione», di fluida trasformazione del Diritto e dell’Economia. Il progresso della tecnica, che ha notoriamente avviato il processo di liberalizzazione dei mercati, guida ora una nuova trasformazione, ricalibrando il rapporto tra politiche pubbliche e sviluppo tecnologico. I repentini mutamenti cui assistiamo fanno sì che a cambiare non siano soltanto le regole, bensì i presupposti stessi della regolazione; a variare non è il mero equilibrio tra autorità e libertà, ma anche il ruolo dei pubblici poteri. Sulla base di tale presupposto, oggetto della presente indagine è l’impatto delle c.d. “tecnologie emergenti”, e in particolare della Blockchain, sulla regolamentazione. Pertanto, partendo dalla riforma che, tra tutte, costituisce forse la più complessa, ovvero quella del mercato energetico (definito anch’esso in «transizione») e dedicando un particolare approfondimento al c.d. “quarto pacchetto energia” di recente approvazione, il presente elaborato mira ad indagare come la riforma normativa possa venir condizionata dallo sviluppo tecnologico, ma anche come il progresso tecnologico, nella sua forma radicale, possa incidere sull’innovazione normativa. Specifica attenzione è prestata all’analisi delle esigenze sottese al c.d. Energy Trilemma – vale a dire la sicurezza del sistema energetico a livello europeo, la necessaria riduzione delle emissioni climalteranti e la tutela dell’equità nell’accesso all’energia –, in quanto obiettivi non conseguiti spontaneamente dal mercato e che, pertanto, giustificano la perdurante incidenza dell’intervento pubblico in un mercato liberalizzato. All’indagine dell’adeguatezza degli strumenti predisposti a livello normativo, viene associata, anche in chiave comparativa, l’analisi di alcune possibili applicazioni della Blockchain al mercato energetico, al fine di verificare se siffatta tecnologia sia idonea a consentire una piena liberalizzazione del mercato elettrico. Ciò con lo scopo di appurare non soltanto se la tecnologia digitale, nella sua forma di innovazione radicale, possa portare ad un effettivo “ritiro della regolazione”, ma – in ultima analisi – se nell’attuale contesto di «crisi delle fonti» la stessa faccia emergere anche la «crisi del Diritto», segnando il passaggio ad un «ordine nuovo».
13-giu-2019
Italiano
Passalacqua, Michela
Sciarrone Alibrandi, Antonella
Ramajoli, Margherita
Sandulli, Aldo
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/148408
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-148408