Affrontare il problema della filosofia interculturale nel pensiero latinoamericano serve come punto di appoggio per analizzare una difficoltà presentatasi fin dalla sua nascita, e si tratta della difficile convivenza tra culture e popoli diversi nel continente, poiché la stessa costituzione del pensiero latinoamericano manifesta un legame strutturale con la questione interculturale. I contributi e le riflessioni che l’interculturalità, e in particolare la filosofia interculturale, possono fornire per rispondere concretamente a questo problema, sono per condurre una serie di analisi sui principi e le condizioni in cui questa convivenza si realizza concretamente. Allo stesso tempo, l’analisi dei principali limiti e sfide della filosofia interculturale nell’attuale pensiero latinoamericano, ci consente di affrontare questioni come l’autonomia e la formazione dei Governi Comunali dei Popoli e delle Culture Originarie basate sulla loro saggezza, le loro conoscenze ed esperienze, molte di queste ancestrali. La sfida interculturale è proposta alla filosofia latinoamericana dalle sue origini, cioè non è un’istanza esterna ad essa, ma uno dei suoi ultimi risultati, ed è per questo motivo che è urgente cercare di assumerla, salvarla e promuoverla. Per svolgere questo compito, non possiamo ignorare il problematico contesto globale che non solo influenza e condiziona la convivenza e le relazioni tra i popoli e le culture, ma 2 aggredisce e distrugge le loro vite. L’imposizione di un sistema economico-politico e sociale neoliberale, la creazione di stati-nazione che omogeneizzano e distruggono la diversità culturale del territorio, la condizione storica di continuare ad essere condannati a subire le conseguenze del colonialismo senza fine sono alcuni dei problemi che ci siamo proposti di analizzare e criticare in modo generale per proporre, da altri contesti culturali non-occidentali, pratiche politiche, economiche e sociali che privilegino la vita di tutti gli esseri umani e che proteggano la natura, giacché questa non rappresenta solo la conditio sine qua non per la vita di tutte le culture ed i popoli del mondo, ma rappresenta anche simbolicamente, per molte culture non-occidentali, la madre di tutti noi. Gli strumenti di analisi e contributi filosofici di Raúl Fornet-Betancourt, Luis Villoro e Enrique Dussel, sono utili per capire la critica della filosofia interculturale latinoamericana che si è dedicata ad escludere e dare valore ai pensieri, le idee e le visioni del mondo dei Popoli e le Culture Originari del continente, contributi che possono aiutare nella creazione di relazioni e pratiche giuste, solidali e umanizzanti. La sfida lanciata dalla filosofia interculturale è stata accettata da questi autori, che mettono in discussione radicalmente la concezione attuale della filosofia della cultura e richiedono la stessa riconfigurazione della ricerca filosofica. L’accettazione della sfida interculturale richiede, fra le altre cose, affrontare queste premesse: distruggere il mito della modernità occidentalo-centrica, riscrivere la storia moderna con la partecipazione ed i diversi approcci storici di tutte le culture e popoli del mondo ed eliminare tutte le idee e le pratiche di discriminazioni, alienazione e dominazione che cercano di distruggere la participazione in un dialogo pacifico, giusto e dignitoso tra culture e popoli per contribuire a una riconfigurazione del nostro modo di pensare e riconoscere “l’altro”, non più come un “altro”, ma come parte di noi stessi. 3 Il lavoro si sviluppa partendo da un contesto concreto, com’è del resto la realtà latinoamericana e più specificamente dalla realtà messicana, che presenta una diversità culturale che è stata ignorata, violata e, in alcuni casi, quasi distrutta dai centri del potere politico, economico, sociale, scientifico e filosofico. Abbiamo avuto il bisogno di iniziare la nostra analisi affrontando il problema dell’identità, dell’originalità e dell’autenticità del pensiero latinoamericano, prima di affrontare il tema del pensiero dei popoli e delle culture originali, che non risponde a un pregiudizio, ma perché questo non viene alla luce fino a quando il pensiero latinoamericano non viene interrogato sulla sua autenticità e originalità da parte dell’Europa, e per questo che si pone la preoccupazione di cercare le fonti o le radici del pensiero latinoamericano. In questa ricerca di approfondimento sulle fonti del pensiero latinoamericano, che ci fa trovare faccia a faccia con la saggezza e il pensiero dei Popoli e le Culture Originali, che erano sempre state lì, incontrandosi e, nello stesso tempo, scontrandosi, con il pensiero latinoamericano. L’analisi degli incontri e disaccordi di questi due pensieri, ci permette di evidenziare l’importanza del “contesto” nell’origine delle idee, pensieri, epistemologie e cosmovisioni di popoli e delle culture, non solo dall’America Latina, ma dal mondo. Il contesto particolare, autentico e originale dell’America Latina è un fattore determinante nella creazione di qualsiasi conoscenza, pensiero o idea che il pensiero latinoamericano intenda universalizzare, poiché se il contesto viene a mancare, tutto rimarrà in una semplice illusione. Nell’analisi del contesto multiculturale messicano, affronteremo la questione della coesistenza e della relazione che detiene la comunità indigena di Cheran con il governo messicano, allo stesso modo analizzeremo come le loro idee, i pensieri, la saggezza e la visione del mondo determinano le loro pratiche ed i loro principi di buon governo. Lo Stato messicano 4 era costituito come un’entità omogenea, che in teorie diceva di rispettare la sua ricchezza culturale dando una certa autonomia alle culture e ai popoli che abitano il territorio, ma in pratica cercava di imporre un’unica idea di cultura come base ed essenza della loro identità. I popoli e le culture come Cherán hanno sempre richiesto, come giusto che sia, non solo un riconoscimento concreto e reale nella vita nazionale, ma anche la loro partecipazione al processo decisionale in un progetto di nazione multiculturale. Le richieste di queste culture e popoli non sono motivate ad ottenere potere politico, ma sono motivate dalla loro idea di “fare comunità”, come l’hanno sempre immaginata, e che riconfigura il senso umano della pratica politica e il loro sviluppo e concrezione nella formazione di un Stato plurale. L’esperienza di vita, e in particolare l’esperienza politica della Comunità P’urhépecha di San Francisco Cherán, che privilegia la vita comunitaria di tutti i suoi membri, è un esempio diretto della possibilità di elaborare una forma di coesistenza fondata sullo stesso valore autentico e originale della comunità umana. Le comunità indigene come la Comunità di Cherán chiedono il loro legittimo diritto all’autodeterminazione, alla giustizia culturale e alla partecipazione alla vita politica e democratica dello Stato. È necessario dire che molte comunità indigene dell’America Latina non cercano di chiudersi al mondo, ma cercano di vivere liberamente e con dignità senza subire alcuna pratica di imposizione, dominio e discriminazione. Il modo di affrontare la vita, come lo esprime la Comunità di Cherán, appoggiata sulla idea-guida di “fare comunità”, non rappresenta una posizione teorica, bensì un’esperienza di vita che viene creata e ricreata nella stessa vita quotidiana, e allo stesso tempo critica e dirige nuove relazioni umane basate sui principi e valori che sono prodotti in un processo orizzontale di insegnamento-apprendimento dialogico. La Comunità di Cherán non cerca di essere un esempio da seguire come dice uno dei suoi portavoce, ma cerca di ispirare l’umanità a prevenire le 5 pratiche che minacciano la vita umana e la natura. Ecco perché crediamo che nel contesto attuale sia importante fare un’analisi approfondita delle pratiche e delle esperienze politiche della Comunità di San Francisco Cherán, infatti dopo sette anni di esperienza autonomistica, i risultati sono molto significativi e rappresentativi per la vita, non solo della Comunità, ma dell’intera regione. Le condizioni nuove e le opportunità per queste popolazioni e per queste culture si stanno offrendo loro grazie all’instancabile lotta di altri indigeni che avevano una visione, quasi sciamanica: sembra che stia arrivando il tempo della riscossa e dell’effettiva partecipazione politica per le comunità indigene in America Latina.
La interculturalidad en el pensamento latinoamericano y la creacion de los gobiernos comunales: el caso de la comunidad indigena de Cheran
2018
Abstract
Affrontare il problema della filosofia interculturale nel pensiero latinoamericano serve come punto di appoggio per analizzare una difficoltà presentatasi fin dalla sua nascita, e si tratta della difficile convivenza tra culture e popoli diversi nel continente, poiché la stessa costituzione del pensiero latinoamericano manifesta un legame strutturale con la questione interculturale. I contributi e le riflessioni che l’interculturalità, e in particolare la filosofia interculturale, possono fornire per rispondere concretamente a questo problema, sono per condurre una serie di analisi sui principi e le condizioni in cui questa convivenza si realizza concretamente. Allo stesso tempo, l’analisi dei principali limiti e sfide della filosofia interculturale nell’attuale pensiero latinoamericano, ci consente di affrontare questioni come l’autonomia e la formazione dei Governi Comunali dei Popoli e delle Culture Originarie basate sulla loro saggezza, le loro conoscenze ed esperienze, molte di queste ancestrali. La sfida interculturale è proposta alla filosofia latinoamericana dalle sue origini, cioè non è un’istanza esterna ad essa, ma uno dei suoi ultimi risultati, ed è per questo motivo che è urgente cercare di assumerla, salvarla e promuoverla. Per svolgere questo compito, non possiamo ignorare il problematico contesto globale che non solo influenza e condiziona la convivenza e le relazioni tra i popoli e le culture, ma 2 aggredisce e distrugge le loro vite. L’imposizione di un sistema economico-politico e sociale neoliberale, la creazione di stati-nazione che omogeneizzano e distruggono la diversità culturale del territorio, la condizione storica di continuare ad essere condannati a subire le conseguenze del colonialismo senza fine sono alcuni dei problemi che ci siamo proposti di analizzare e criticare in modo generale per proporre, da altri contesti culturali non-occidentali, pratiche politiche, economiche e sociali che privilegino la vita di tutti gli esseri umani e che proteggano la natura, giacché questa non rappresenta solo la conditio sine qua non per la vita di tutte le culture ed i popoli del mondo, ma rappresenta anche simbolicamente, per molte culture non-occidentali, la madre di tutti noi. Gli strumenti di analisi e contributi filosofici di Raúl Fornet-Betancourt, Luis Villoro e Enrique Dussel, sono utili per capire la critica della filosofia interculturale latinoamericana che si è dedicata ad escludere e dare valore ai pensieri, le idee e le visioni del mondo dei Popoli e le Culture Originari del continente, contributi che possono aiutare nella creazione di relazioni e pratiche giuste, solidali e umanizzanti. La sfida lanciata dalla filosofia interculturale è stata accettata da questi autori, che mettono in discussione radicalmente la concezione attuale della filosofia della cultura e richiedono la stessa riconfigurazione della ricerca filosofica. L’accettazione della sfida interculturale richiede, fra le altre cose, affrontare queste premesse: distruggere il mito della modernità occidentalo-centrica, riscrivere la storia moderna con la partecipazione ed i diversi approcci storici di tutte le culture e popoli del mondo ed eliminare tutte le idee e le pratiche di discriminazioni, alienazione e dominazione che cercano di distruggere la participazione in un dialogo pacifico, giusto e dignitoso tra culture e popoli per contribuire a una riconfigurazione del nostro modo di pensare e riconoscere “l’altro”, non più come un “altro”, ma come parte di noi stessi. 3 Il lavoro si sviluppa partendo da un contesto concreto, com’è del resto la realtà latinoamericana e più specificamente dalla realtà messicana, che presenta una diversità culturale che è stata ignorata, violata e, in alcuni casi, quasi distrutta dai centri del potere politico, economico, sociale, scientifico e filosofico. Abbiamo avuto il bisogno di iniziare la nostra analisi affrontando il problema dell’identità, dell’originalità e dell’autenticità del pensiero latinoamericano, prima di affrontare il tema del pensiero dei popoli e delle culture originali, che non risponde a un pregiudizio, ma perché questo non viene alla luce fino a quando il pensiero latinoamericano non viene interrogato sulla sua autenticità e originalità da parte dell’Europa, e per questo che si pone la preoccupazione di cercare le fonti o le radici del pensiero latinoamericano. In questa ricerca di approfondimento sulle fonti del pensiero latinoamericano, che ci fa trovare faccia a faccia con la saggezza e il pensiero dei Popoli e le Culture Originali, che erano sempre state lì, incontrandosi e, nello stesso tempo, scontrandosi, con il pensiero latinoamericano. L’analisi degli incontri e disaccordi di questi due pensieri, ci permette di evidenziare l’importanza del “contesto” nell’origine delle idee, pensieri, epistemologie e cosmovisioni di popoli e delle culture, non solo dall’America Latina, ma dal mondo. Il contesto particolare, autentico e originale dell’America Latina è un fattore determinante nella creazione di qualsiasi conoscenza, pensiero o idea che il pensiero latinoamericano intenda universalizzare, poiché se il contesto viene a mancare, tutto rimarrà in una semplice illusione. Nell’analisi del contesto multiculturale messicano, affronteremo la questione della coesistenza e della relazione che detiene la comunità indigena di Cheran con il governo messicano, allo stesso modo analizzeremo come le loro idee, i pensieri, la saggezza e la visione del mondo determinano le loro pratiche ed i loro principi di buon governo. Lo Stato messicano 4 era costituito come un’entità omogenea, che in teorie diceva di rispettare la sua ricchezza culturale dando una certa autonomia alle culture e ai popoli che abitano il territorio, ma in pratica cercava di imporre un’unica idea di cultura come base ed essenza della loro identità. I popoli e le culture come Cherán hanno sempre richiesto, come giusto che sia, non solo un riconoscimento concreto e reale nella vita nazionale, ma anche la loro partecipazione al processo decisionale in un progetto di nazione multiculturale. Le richieste di queste culture e popoli non sono motivate ad ottenere potere politico, ma sono motivate dalla loro idea di “fare comunità”, come l’hanno sempre immaginata, e che riconfigura il senso umano della pratica politica e il loro sviluppo e concrezione nella formazione di un Stato plurale. L’esperienza di vita, e in particolare l’esperienza politica della Comunità P’urhépecha di San Francisco Cherán, che privilegia la vita comunitaria di tutti i suoi membri, è un esempio diretto della possibilità di elaborare una forma di coesistenza fondata sullo stesso valore autentico e originale della comunità umana. Le comunità indigene come la Comunità di Cherán chiedono il loro legittimo diritto all’autodeterminazione, alla giustizia culturale e alla partecipazione alla vita politica e democratica dello Stato. È necessario dire che molte comunità indigene dell’America Latina non cercano di chiudersi al mondo, ma cercano di vivere liberamente e con dignità senza subire alcuna pratica di imposizione, dominio e discriminazione. Il modo di affrontare la vita, come lo esprime la Comunità di Cherán, appoggiata sulla idea-guida di “fare comunità”, non rappresenta una posizione teorica, bensì un’esperienza di vita che viene creata e ricreata nella stessa vita quotidiana, e allo stesso tempo critica e dirige nuove relazioni umane basate sui principi e valori che sono prodotti in un processo orizzontale di insegnamento-apprendimento dialogico. La Comunità di Cherán non cerca di essere un esempio da seguire come dice uno dei suoi portavoce, ma cerca di ispirare l’umanità a prevenire le 5 pratiche che minacciano la vita umana e la natura. Ecco perché crediamo che nel contesto attuale sia importante fare un’analisi approfondita delle pratiche e delle esperienze politiche della Comunità di San Francisco Cherán, infatti dopo sette anni di esperienza autonomistica, i risultati sono molto significativi e rappresentativi per la vita, non solo della Comunità, ma dell’intera regione. Le condizioni nuove e le opportunità per queste popolazioni e per queste culture si stanno offrendo loro grazie all’instancabile lotta di altri indigeni che avevano una visione, quasi sciamanica: sembra che stia arrivando il tempo della riscossa e dell’effettiva partecipazione politica per le comunità indigene in America Latina.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/148823
URN:NBN:IT:UNICAL-148823