A fronte dei cambiamenti del mercato del lavoro e delle ultime riforme strutturali del lavoro, in particolare la legge n. 92/2012 e il successivo Jobs Act, ci si propone di analizzare da una prospettiva costituzionale le ricadute di tali mutamenti sul diritto alla stabilità lavorativa. Tale analisi tendenzialmente affidata agli studi lavoristici richiede dunque, in primo luogo, di recuperare l’origine costituzionale del diritto alla stabilità lavorativa; una volta collocato quest’ultimo nell’alveo del diritto costituzionale si possono apprezzare le implicazioni che gli ultimi interventi legislativi in materia -maturati a livello eurounitario, ma avvallati sul piano interno- hanno prodotto sull’esercizio e sulla stessa configurazione di quest’ultimo. Davanti a quella che si ritiene essere una “decostituzionalizzazione” del diritto alla stabilità lavorativa, l’analisi della più recente giurisprudenza costituzionale e sovranazionale sul punto consente di riflettere sulla capacità di quest’ultima di fare da argine a tale fenomeno, restituendo al diritto alla stabilità lavorativa il proprio nucleo essenziale (perlomeno), nonché di individuare nella garanzia dei diritti fondamentali delle persone dei lavoratori la premessa delle future politiche occupazionali.

Il diritto alla stabilita lavorativa. Origini, crisi e prospettive di un diritto necessariamente costituzionale

2021

Abstract

A fronte dei cambiamenti del mercato del lavoro e delle ultime riforme strutturali del lavoro, in particolare la legge n. 92/2012 e il successivo Jobs Act, ci si propone di analizzare da una prospettiva costituzionale le ricadute di tali mutamenti sul diritto alla stabilità lavorativa. Tale analisi tendenzialmente affidata agli studi lavoristici richiede dunque, in primo luogo, di recuperare l’origine costituzionale del diritto alla stabilità lavorativa; una volta collocato quest’ultimo nell’alveo del diritto costituzionale si possono apprezzare le implicazioni che gli ultimi interventi legislativi in materia -maturati a livello eurounitario, ma avvallati sul piano interno- hanno prodotto sull’esercizio e sulla stessa configurazione di quest’ultimo. Davanti a quella che si ritiene essere una “decostituzionalizzazione” del diritto alla stabilità lavorativa, l’analisi della più recente giurisprudenza costituzionale e sovranazionale sul punto consente di riflettere sulla capacità di quest’ultima di fare da argine a tale fenomeno, restituendo al diritto alla stabilità lavorativa il proprio nucleo essenziale (perlomeno), nonché di individuare nella garanzia dei diritti fondamentali delle persone dei lavoratori la premessa delle future politiche occupazionali.
14-lug-2021
Italiano
Campanelli, Giuseppe
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/149530
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-149530