L’idea di far dialogare due filosofi dell’area iberica e ibero-americana nasce dalla loro esplicita dichiarazione di appartenenza alla tradizione pitagorica. Infatti, oltre a specifici rimandi a orfismo e pitagorismo, Zambrano afferma di aver seguito un cammino che a ragione può essere definito “orfico-pitagorico”, il quale non deve essere in alcun modo attribuito all’eredità del pensiero orteghiano. Vasconcelos, invece, non solo dedica la sua prima opera al pitagorismo, in cui dichiara esplicitamente la propria appartenenza a questa corrente ma, diversi anni dopo, ammette che è precisamente in quell'opera che va rintracciato il motivo cardine della sua riflessione. La prima domanda cui questo lavoro cerca di rispondere è, pertanto, di carattere storico-filosofico, ovvero si pone l’obbiettivo di ricostruire i rispettivi ambiti filosofico-culturali nel tentativo di chiarire se tali prospettive, “pitagoriche” o “orfico-pitagoriche”, costituiscano due casi isolati oppure se sia possibile inquadrarle diversamente. In secondo luogo, procede con un'analisi dettagliata del loro pitagorismo, esplorandone il significato da un punto di vista sia teoretico che etico-politico, finendo con l'approdare a una profonda riflessione di carattere metafilosofico.
Monismo estetico e Ragione poetica. Il pitagorismo in José Vasconcelos e María Zambrano
2018
Abstract
L’idea di far dialogare due filosofi dell’area iberica e ibero-americana nasce dalla loro esplicita dichiarazione di appartenenza alla tradizione pitagorica. Infatti, oltre a specifici rimandi a orfismo e pitagorismo, Zambrano afferma di aver seguito un cammino che a ragione può essere definito “orfico-pitagorico”, il quale non deve essere in alcun modo attribuito all’eredità del pensiero orteghiano. Vasconcelos, invece, non solo dedica la sua prima opera al pitagorismo, in cui dichiara esplicitamente la propria appartenenza a questa corrente ma, diversi anni dopo, ammette che è precisamente in quell'opera che va rintracciato il motivo cardine della sua riflessione. La prima domanda cui questo lavoro cerca di rispondere è, pertanto, di carattere storico-filosofico, ovvero si pone l’obbiettivo di ricostruire i rispettivi ambiti filosofico-culturali nel tentativo di chiarire se tali prospettive, “pitagoriche” o “orfico-pitagoriche”, costituiscano due casi isolati oppure se sia possibile inquadrarle diversamente. In secondo luogo, procede con un'analisi dettagliata del loro pitagorismo, esplorandone il significato da un punto di vista sia teoretico che etico-politico, finendo con l'approdare a una profonda riflessione di carattere metafilosofico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/149556
URN:NBN:IT:UNINA-149556