Tutti gli studi formali esaminati nel corso di questi anni, sia che si avvalgano di scripting intuitivo come Grasshopper o estensivo come Catia rientrano in questa categoria. Il Barclays Center, 290 Mulberry e l`atrio della Bobst Library sono esempi di architetture o più propriamente sistemi di facciata in cui le componenti generative risultano essenziali nella definizione della forma dell`edificio. In tutti gli esempi analizzati, il sistema di tasselli in cui si articolano le superfici è essenziale ed è il primo degli elementi oggetto di riflessione. Progetti la cui genesi estetica si verifica già in risposta a sistemi di parametri sono naturalmente predisposti allo sviluppo in BIM per la naturalezza con cui le procedure di Building Information Modeling si innestano su un sistema già rigorosamente strutturato. Si pensi in questo caso al Barclays Arena. Lo studio geometrico dell`involucro è stato immediatamente seguito dallo studio dei pannelli da inserire all`interno della trama di suddivisione delle superfici. Le esigenze di segmentazione dei morbidi volumi che costituiscono lo stadio rappresentano il caso perfetto di applicazione di sistemi parametrici. Software come Catia hanno accompagnato il progetto nelle fasi di articolazione della forma e, in modo più rilevante, nelle fasi di popolazione delle superfici con i singoli pannelli. Il software ha poi consentito di spingersi fino allo studio dei componenti dei singoli pannelli, arrivando al dettaglio delle dimensioni dei fori per le viti nelle estrusioni di alluminio dei montanti. Nota scottante di questo tipo di progettazione è la spinta dipendenza dal software. È questo l’ambito in cui la progettazione generativa si differenzia nettamente dal BIM in cui la componente parametrica interviene soltanto al termine della fase concettuale di definizione della forma. La progettazione generativa, intesa come produzione della forma architettonica a partire da singoli componenti adattativi, per quanto interessante a livello estetico, si scontra con le inevitabili limitazioni creative legate alla dipendenza da uno specifico software. Ne deriva quindi un rapporto di subordinazione che porta al codificarsi di determinate forme e linguaggi, similmente a quanto avvenuto nello scorso decennio con e forme globulari successive all`avvento del software Maya (o simili) sul mercato. Uno degli aspetti forse più affascinanti dell`architettura è senza dubbio la sua capacità di attingere ad altre discipline appropriandosi di strumenti, tutt`altro che propri del settore, con il solo fine di produrre risultati innovativi. In questo caso software come Catia, nati per l`ingegneria meccanica e per la progettazione di componenti aerospaziali, vengono reinventati come strumenti generativi di forme architettoniche. È il momento che sancisce il passaggio dalla “parametricità” (parametricity) intesa come qualità, capacità di modificare i parametri nelle diverse fasi di progettazione al “parametricismo” (parametricism) inteso come corsa al raggiungimento di un`estetica di componenti, di sistemi di pannelli, di elementi visibilmente appartenenti alla medesima famiglia ma derivati dall`alterazione progressiva di qualche sua caratteristica (geometrica o funzionale).

Generative Design & Fabrication. I "fabbricatori" dell`architettura

2013

Abstract

Tutti gli studi formali esaminati nel corso di questi anni, sia che si avvalgano di scripting intuitivo come Grasshopper o estensivo come Catia rientrano in questa categoria. Il Barclays Center, 290 Mulberry e l`atrio della Bobst Library sono esempi di architetture o più propriamente sistemi di facciata in cui le componenti generative risultano essenziali nella definizione della forma dell`edificio. In tutti gli esempi analizzati, il sistema di tasselli in cui si articolano le superfici è essenziale ed è il primo degli elementi oggetto di riflessione. Progetti la cui genesi estetica si verifica già in risposta a sistemi di parametri sono naturalmente predisposti allo sviluppo in BIM per la naturalezza con cui le procedure di Building Information Modeling si innestano su un sistema già rigorosamente strutturato. Si pensi in questo caso al Barclays Arena. Lo studio geometrico dell`involucro è stato immediatamente seguito dallo studio dei pannelli da inserire all`interno della trama di suddivisione delle superfici. Le esigenze di segmentazione dei morbidi volumi che costituiscono lo stadio rappresentano il caso perfetto di applicazione di sistemi parametrici. Software come Catia hanno accompagnato il progetto nelle fasi di articolazione della forma e, in modo più rilevante, nelle fasi di popolazione delle superfici con i singoli pannelli. Il software ha poi consentito di spingersi fino allo studio dei componenti dei singoli pannelli, arrivando al dettaglio delle dimensioni dei fori per le viti nelle estrusioni di alluminio dei montanti. Nota scottante di questo tipo di progettazione è la spinta dipendenza dal software. È questo l’ambito in cui la progettazione generativa si differenzia nettamente dal BIM in cui la componente parametrica interviene soltanto al termine della fase concettuale di definizione della forma. La progettazione generativa, intesa come produzione della forma architettonica a partire da singoli componenti adattativi, per quanto interessante a livello estetico, si scontra con le inevitabili limitazioni creative legate alla dipendenza da uno specifico software. Ne deriva quindi un rapporto di subordinazione che porta al codificarsi di determinate forme e linguaggi, similmente a quanto avvenuto nello scorso decennio con e forme globulari successive all`avvento del software Maya (o simili) sul mercato. Uno degli aspetti forse più affascinanti dell`architettura è senza dubbio la sua capacità di attingere ad altre discipline appropriandosi di strumenti, tutt`altro che propri del settore, con il solo fine di produrre risultati innovativi. In questo caso software come Catia, nati per l`ingegneria meccanica e per la progettazione di componenti aerospaziali, vengono reinventati come strumenti generativi di forme architettoniche. È il momento che sancisce il passaggio dalla “parametricità” (parametricity) intesa come qualità, capacità di modificare i parametri nelle diverse fasi di progettazione al “parametricismo” (parametricism) inteso come corsa al raggiungimento di un`estetica di componenti, di sistemi di pannelli, di elementi visibilmente appartenenti alla medesima famiglia ma derivati dall`alterazione progressiva di qualche sua caratteristica (geometrica o funzionale).
14-giu-2013
Italiano
Fiamma, Paolo
Davies, Russell
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/149729
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-149729