Il dolore acuto post operatorio è l’insieme di risposte neurovegetative, psicologiche e comportamentali, che conducono ad una spiacevole esperienza sensoriale ed emotiva. E’ ormai riconosciuto come uno dei fattori di rischio fondamentali per lo sviluppo del dolore cronico post operatorio sia l’inadeguata gestione del dolore acuto nelle ore successive all’intervento chirurgico. Numerose alternative terapeutiche sono state descritte. In questo studio è stato utilizzato la tecnica d’infusione di farmaci direttamente nella ferita chirurgica, non solo per la capacità di ridurre il consumo di oppioidi ma anche per il possibile ruolo nella prevenzione del dolore cronico. Questo studio clinico ha lo scopo di individuare un protocollo analgesico, con somministrazione di anestetico locale e steroide intralesionale, valido per i sette giorni successivi ad un intervento di chirurgia addominale maggiore. Tale protocollo è finalizzato a produrre un dimezzamento dei consumi di analgesici oppioidi mantenendo comunque un ottimo controllo del dolore con riduzione degli effetti collaterali e minore incidenza di dolore cronico post operatorio. Parallelamente lo studio si propone anche di misurare grazie al posizionamento di un catetere di micro dialisi, l’infiammazione periferica e lo stress ossidativo. Lo studio è multicentrico, controllato, randomizzato, in doppio cieco a gruppi paralleli di fase III. Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto “New nanotechnology and biomedical approaches to improve postoperative pain treatment reducing risk related to opioids”, vincitore del grant “Progetti di Ricerca Giovani Ricercatori”. Risultati: Sono stati arruolati complessivamente 120 pazienti sottoposti a chirurgia addominale maggiore con approccio laparotomico e conformi ai criteri di inclusione. 16 pazienti sono stati esclusi del’analisi per non rispettare i criteri di inclusione. Nel presente analisi sono presentati i dati per i restanti 104 pazienti. Sono stati trovati differenze significative riguardando il consumo di morfina, nonostante il trend inferiore per il gruppo CWI. Inoltre sono state trovate differenze significative in quanto riguarda dolore a riposo. Non sono state riscontrate effetti avversi, complicanze, utilizzo di farmaci rescue. In quanto riguarda la MD, Analisi IL 6 fra pazienti con Trattamento e Pazienti con Placebo trovano una differanza statisticamente significativa alla 72 h ( p= 0.034). Conclusioni: I pazienti trattati con anestetico locale in infusione a livello della ferita chirurgica mostrano una riduzione del consumo di morfina in tutto il periodo postoperatorio, inoltre questi pazienti hanno anche dimostrato una migliore analgesia (punteggi NRS < 4) dalle quarantotto ore postoperatorie fino alla dimissione. Non vi sono state differenze significative tra i due gruppi in studio per quanto riguarda l’insorgenza di PONV. L’infusione di Metilprednisolone, non ha comportato ritardi nella guarigione delle ferite né tantomeno effetti collaterali. Con i dati raccolti fin’ora, è possibile affermare che la somministrazione di anestetico locale e steroide attraverso catetere infusivo di ferita sia un approccio razionale al trattamento dell’infiammazione locale e del dolore postoperatorio con effetto sull’iperalgesia primaria. I dati di stress ossidativo e infiammazione aprono nueve possibilità di ricerca per prossimi protocolli.

Efficacia dell'infusione intralesionale di anestetico locale e steroide in pazienti sottoposti a chirurgia addominale maggiore ed analisi della risposta infiammatoria mediante catetere di microdialisi: studio clinico randomizzato in doppio cieco

2018

Abstract

Il dolore acuto post operatorio è l’insieme di risposte neurovegetative, psicologiche e comportamentali, che conducono ad una spiacevole esperienza sensoriale ed emotiva. E’ ormai riconosciuto come uno dei fattori di rischio fondamentali per lo sviluppo del dolore cronico post operatorio sia l’inadeguata gestione del dolore acuto nelle ore successive all’intervento chirurgico. Numerose alternative terapeutiche sono state descritte. In questo studio è stato utilizzato la tecnica d’infusione di farmaci direttamente nella ferita chirurgica, non solo per la capacità di ridurre il consumo di oppioidi ma anche per il possibile ruolo nella prevenzione del dolore cronico. Questo studio clinico ha lo scopo di individuare un protocollo analgesico, con somministrazione di anestetico locale e steroide intralesionale, valido per i sette giorni successivi ad un intervento di chirurgia addominale maggiore. Tale protocollo è finalizzato a produrre un dimezzamento dei consumi di analgesici oppioidi mantenendo comunque un ottimo controllo del dolore con riduzione degli effetti collaterali e minore incidenza di dolore cronico post operatorio. Parallelamente lo studio si propone anche di misurare grazie al posizionamento di un catetere di micro dialisi, l’infiammazione periferica e lo stress ossidativo. Lo studio è multicentrico, controllato, randomizzato, in doppio cieco a gruppi paralleli di fase III. Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto “New nanotechnology and biomedical approaches to improve postoperative pain treatment reducing risk related to opioids”, vincitore del grant “Progetti di Ricerca Giovani Ricercatori”. Risultati: Sono stati arruolati complessivamente 120 pazienti sottoposti a chirurgia addominale maggiore con approccio laparotomico e conformi ai criteri di inclusione. 16 pazienti sono stati esclusi del’analisi per non rispettare i criteri di inclusione. Nel presente analisi sono presentati i dati per i restanti 104 pazienti. Sono stati trovati differenze significative riguardando il consumo di morfina, nonostante il trend inferiore per il gruppo CWI. Inoltre sono state trovate differenze significative in quanto riguarda dolore a riposo. Non sono state riscontrate effetti avversi, complicanze, utilizzo di farmaci rescue. In quanto riguarda la MD, Analisi IL 6 fra pazienti con Trattamento e Pazienti con Placebo trovano una differanza statisticamente significativa alla 72 h ( p= 0.034). Conclusioni: I pazienti trattati con anestetico locale in infusione a livello della ferita chirurgica mostrano una riduzione del consumo di morfina in tutto il periodo postoperatorio, inoltre questi pazienti hanno anche dimostrato una migliore analgesia (punteggi NRS < 4) dalle quarantotto ore postoperatorie fino alla dimissione. Non vi sono state differenze significative tra i due gruppi in studio per quanto riguarda l’insorgenza di PONV. L’infusione di Metilprednisolone, non ha comportato ritardi nella guarigione delle ferite né tantomeno effetti collaterali. Con i dati raccolti fin’ora, è possibile affermare che la somministrazione di anestetico locale e steroide attraverso catetere infusivo di ferita sia un approccio razionale al trattamento dell’infiammazione locale e del dolore postoperatorio con effetto sull’iperalgesia primaria. I dati di stress ossidativo e infiammazione aprono nueve possibilità di ricerca per prossimi protocolli.
giu-2018
Italiano
Baciarello, Marco
Università degli Studi di Parma
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
dottorato%20riassunto%202017%20pdf.pdf

accesso solo da BNCF e BNCR

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 833.89 kB
Formato Adobe PDF
833.89 kB Adobe PDF
Compagnone_tesi.pdf

accesso solo da BNCF e BNCR

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.7 MB
Formato Adobe PDF
4.7 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/149804
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-149804