I contributi di ricerca qui riportati, per quanto prevalentemente costituiti da indagini preliminari e studi pilota, si prospettano come un primo tentativo di contribuire, per quanto marginalmente, al dibattito in corso all’interno delle tradizioni della Behavior Analysis relativo al ruolo delle Risposte Relazionali Derivate o DRR nella definizione e nello studio del comportamento umano, anche e soprattutto dei suoi aspetti di maggior complessità. L’analisi delle interazioni con esemplari multipli (Multiple Exemplar Training - MET) è quindi il filo conduttore che lega gli studi qui di seguito presentati, alcuni anche parecchio differenti per ambito ma volti tutti a promuovere risposte non direttamente istruite, ovvero “nuove”. Per la Relational Frame Theory il ruolo del Derived Relational Responding è assolutamente centrale per l’esistenza umana, tanto che l’RFT stessa si connota come un approccio contestualista e funzionalista allo studio del linguaggio e della cognizione attraverso l’analisi dei Relational Frame, che altro non sono che operanti relazionali di ordine superiore, ovvero DRR ulteriormente organizzatesi in repertori ancora più complessi, mutevoli e flessibili. In questi studi, abbiamo analizzato l’area del comportamento verbale complesso applicando il MET alla produzione nelle descrizioni, cercando di ampliare ed arricchire i repertori dei soggetti partecipanti dello studio. Anche per la ricerca sulla lettura il focus è stato di questo tipo, sviluppando un training che trasferisse il suo effetto anche a contesti in cui non era stato sottoposto. L’ultima ricerca costituisce una piccola eccezione, trasportando le procedure ad un contesto clinico dove le evidenze dell’applicazione di strategie MET sono ben più condivise, grazie alla crescente popolarità di due approcci nati all’interno della prospettiva comportamentale, la Functional Analytic Psychotherapy (FAP) e l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT). Proprio quest’ultima si propone come tecnologia clinica derivata direttamente dall’RFT ed è oggetto di un sempre crescente interesse, sia dal punto di vista mediatico che all’interno della comunità scientifica. Malgrado la notevole mole di evidenze lo studio proposto si connota per un’ottica estremamente sperimentale nell’applicazione di una tecnologia MET che non sia semplicemente una “metafora” ma un’applicazione sistematica. I risultati sembrano promettenti in tutti e tre gli studi, ma occorreranno ulteriori approfondimenti, studi più sistematici ancora e una notevole mole di replicazioni per poter iniziare a sviluppare applicazioni e procedure MET in campo educativo, e più in generale, per produrre cambiamenti socialmente significativi.
Il ruolo delle risposte relazionali derivate nella promozione dei comportamenti non direttamente istruiti
2012
Abstract
I contributi di ricerca qui riportati, per quanto prevalentemente costituiti da indagini preliminari e studi pilota, si prospettano come un primo tentativo di contribuire, per quanto marginalmente, al dibattito in corso all’interno delle tradizioni della Behavior Analysis relativo al ruolo delle Risposte Relazionali Derivate o DRR nella definizione e nello studio del comportamento umano, anche e soprattutto dei suoi aspetti di maggior complessità. L’analisi delle interazioni con esemplari multipli (Multiple Exemplar Training - MET) è quindi il filo conduttore che lega gli studi qui di seguito presentati, alcuni anche parecchio differenti per ambito ma volti tutti a promuovere risposte non direttamente istruite, ovvero “nuove”. Per la Relational Frame Theory il ruolo del Derived Relational Responding è assolutamente centrale per l’esistenza umana, tanto che l’RFT stessa si connota come un approccio contestualista e funzionalista allo studio del linguaggio e della cognizione attraverso l’analisi dei Relational Frame, che altro non sono che operanti relazionali di ordine superiore, ovvero DRR ulteriormente organizzatesi in repertori ancora più complessi, mutevoli e flessibili. In questi studi, abbiamo analizzato l’area del comportamento verbale complesso applicando il MET alla produzione nelle descrizioni, cercando di ampliare ed arricchire i repertori dei soggetti partecipanti dello studio. Anche per la ricerca sulla lettura il focus è stato di questo tipo, sviluppando un training che trasferisse il suo effetto anche a contesti in cui non era stato sottoposto. L’ultima ricerca costituisce una piccola eccezione, trasportando le procedure ad un contesto clinico dove le evidenze dell’applicazione di strategie MET sono ben più condivise, grazie alla crescente popolarità di due approcci nati all’interno della prospettiva comportamentale, la Functional Analytic Psychotherapy (FAP) e l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT). Proprio quest’ultima si propone come tecnologia clinica derivata direttamente dall’RFT ed è oggetto di un sempre crescente interesse, sia dal punto di vista mediatico che all’interno della comunità scientifica. Malgrado la notevole mole di evidenze lo studio proposto si connota per un’ottica estremamente sperimentale nell’applicazione di una tecnologia MET che non sia semplicemente una “metafora” ma un’applicazione sistematica. I risultati sembrano promettenti in tutti e tre gli studi, ma occorreranno ulteriori approfondimenti, studi più sistematici ancora e una notevole mole di replicazioni per poter iniziare a sviluppare applicazioni e procedure MET in campo educativo, e più in generale, per produrre cambiamenti socialmente significativi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
PhD_Dissertation_Final_02.pdf
accesso solo da BNCF e BNCR
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.23 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.23 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/149933
URN:NBN:IT:UNIPR-149933