L’oggetto di questo lavoro riguarda il ruolo svolto dai democratici meridionali all’interno delle istituzioni parlamentari nel primo decennio post unitario attraverso l’analisi del pensiero politico di quattro tra i suoi più significativi esponenti –Benedetto Musolino, Giuseppe Lazzaro, Francesco Crispi e Giovanni Nicotera- così come ricavati dai loro interventi parlamentari e, nel Dopo il 1860, all’interno del panorama politica italiano, la Sinistra si trasformò in una forza notevolmente divisa. Il dilemma alla base di questa crisi riguardava, soprattutto, le modalità attraverso cui articolare un futuro programma politico e si sostanziava in due domande cruciali: in quale misura si poteva e si doveva accettare il nuovo assetto istituzionale imposto dalla monarchia sabauda? Ed ancora, le forza della Sinistra dovevano accettare il gioco parlamentare, utilizzando gli scranni come una tribuna utile a levare una voce solenne contro l’operato del Governo oppure dovevano boicottarlo e rifiutarlo tout court, continuando a perseguire la via insurrezionale. Ecco che si palesa l’elemento principale su cui si innesca la difficile transizione politica dei democratici nel primo decennio della complessa unificazione dello Stato. In questo quadro, i democratici meridionali indicano un punto di vista originale su aspetti relativi alla definizione del nuovo Stato e agli equilibri Nord – Sud che –negli anni seguenti- diventeranno elementi nodali della “questione meridionale”.

Il “dilemma” della scelta: i democratici meridionali e le istituzioni parlamentari (1861-1870)

2007

Abstract

L’oggetto di questo lavoro riguarda il ruolo svolto dai democratici meridionali all’interno delle istituzioni parlamentari nel primo decennio post unitario attraverso l’analisi del pensiero politico di quattro tra i suoi più significativi esponenti –Benedetto Musolino, Giuseppe Lazzaro, Francesco Crispi e Giovanni Nicotera- così come ricavati dai loro interventi parlamentari e, nel Dopo il 1860, all’interno del panorama politica italiano, la Sinistra si trasformò in una forza notevolmente divisa. Il dilemma alla base di questa crisi riguardava, soprattutto, le modalità attraverso cui articolare un futuro programma politico e si sostanziava in due domande cruciali: in quale misura si poteva e si doveva accettare il nuovo assetto istituzionale imposto dalla monarchia sabauda? Ed ancora, le forza della Sinistra dovevano accettare il gioco parlamentare, utilizzando gli scranni come una tribuna utile a levare una voce solenne contro l’operato del Governo oppure dovevano boicottarlo e rifiutarlo tout court, continuando a perseguire la via insurrezionale. Ecco che si palesa l’elemento principale su cui si innesca la difficile transizione politica dei democratici nel primo decennio della complessa unificazione dello Stato. In questo quadro, i democratici meridionali indicano un punto di vista originale su aspetti relativi alla definizione del nuovo Stato e agli equilibri Nord – Sud che –negli anni seguenti- diventeranno elementi nodali della “questione meridionale”.
24-ago-2007
Italiano
Rossi, Cinzia
Marrara, Danilo
Università degli Studi di Pisa
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Frontespizio.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 38.38 kB
Formato Adobe PDF
38.38 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
INDICE.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 59.31 kB
Formato Adobe PDF
59.31 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
TESI.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.34 MB
Formato Adobe PDF
1.34 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/150465
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-150465