Enkomi rappresenta il sito cipriota dell’Età del Bronzo maggiormente esplorato e pubblicato, sia per quanto concerne l’abitato che la necropoli intramurale, che è stato supposto sia stata formata da quasi un migliaio di tombe ipogeiche, di cui duecento circa scavate a seguito di indagini ufficiali. Dagli studi compiuti sui materiali delle tombe di Enkomi, risulta evidente che essi si siano finora concentrati prevalentemente su particolari classi di materiali, a seconda degli interessi specifici degli studiosi che li hanno considerati. P. Keswani, ad esempio, ha analizzato soprattutto gli oggetti di prestigio al fine di definire le differenze tra le tombe di Enkomi in termini di ricchezza e di status sociale dei defunti mentre un tentativo sommario è stato compiuto da J. Webb che ha effettuato un’analisi statistica delle ceramiche, rinvenute in tombe ben conservate. Partendo dal presupposto che la deposizione di ogni oggetto sia il risultato di un atto di volontà da parte dei sopravvissuti, i corredi tombali devono, invece, essere considerati come la somma di tutte le componenti ed ogni comparazione deve tener conto di tutte le classi di materiali. Lo scopo della mia ricerca è quindi quello di definire, in senso diacronico, le variazioni nella composizione dei gruppi di materiali rinvenuti nelle tombe di Enkomi, non solo in termini di numero e di qualità, ma anche in relazione alle funzioni dei singoli oggetti, sia in senso simbolico che utilitario. È stato necessario adottare un sistema di analisi differenziata, basato sulla varietà delle realtà stratigrafiche rilevabili nei contesti tombali del sito, operando delle distinzioni in termini di “affidabilità” stratigrafica dei gruppi di materiali rinvenuti nelle singole tombe. Tralasciando le tombe scavate dal British Museum alla fine dell’800, per le quali non disponiamo di una documentazione affidabile e completa, sono stati usati, come base di studio di valore primario, quelli che vengono definiti i “Complessi Selezionati”, cioè i gruppi di materiali verosimilmente appartenenti ad un arco di tempo ristretto, assegnabili ad una singola sepoltura o a più sepolture fino ad un massimo di tre. Al fine di individuare elementi di confronto periodo per periodo, in secondo luogo possono essere distinti i “Complessi Misti Monofase”, cioè i gruppi di materiali appartenenti a più sepolture, ma che risultano, comunque, stratigraficamente distinti e che sono pertanto attribuibili ad una fase cronologica ben definita. Il livello di informazione è comparativamente scarso per quanto concerne, invece, i “Complessi Misti Plurifase”, anche se gli oggetti che li compongono possono fornire validi elementi di confronto. Ai fini del mio studio è stato quindi necessario inquadrare tutti i reperti di ogni singolo “Complesso”, individuato secondo i criteri precedentemente esposti, nell’ambito di cosiddette Categorie Funzionali, che possono essere considerate anche l’espressione archeologica dei diversi atteggiamenti dei sopravvissuti nei riguardi dei defunti.

La necropoli del Tardo Bronzo nel sito di Enkomi a Cipro: un'analisi funzionale dei corredi tombali

2011

Abstract

Enkomi rappresenta il sito cipriota dell’Età del Bronzo maggiormente esplorato e pubblicato, sia per quanto concerne l’abitato che la necropoli intramurale, che è stato supposto sia stata formata da quasi un migliaio di tombe ipogeiche, di cui duecento circa scavate a seguito di indagini ufficiali. Dagli studi compiuti sui materiali delle tombe di Enkomi, risulta evidente che essi si siano finora concentrati prevalentemente su particolari classi di materiali, a seconda degli interessi specifici degli studiosi che li hanno considerati. P. Keswani, ad esempio, ha analizzato soprattutto gli oggetti di prestigio al fine di definire le differenze tra le tombe di Enkomi in termini di ricchezza e di status sociale dei defunti mentre un tentativo sommario è stato compiuto da J. Webb che ha effettuato un’analisi statistica delle ceramiche, rinvenute in tombe ben conservate. Partendo dal presupposto che la deposizione di ogni oggetto sia il risultato di un atto di volontà da parte dei sopravvissuti, i corredi tombali devono, invece, essere considerati come la somma di tutte le componenti ed ogni comparazione deve tener conto di tutte le classi di materiali. Lo scopo della mia ricerca è quindi quello di definire, in senso diacronico, le variazioni nella composizione dei gruppi di materiali rinvenuti nelle tombe di Enkomi, non solo in termini di numero e di qualità, ma anche in relazione alle funzioni dei singoli oggetti, sia in senso simbolico che utilitario. È stato necessario adottare un sistema di analisi differenziata, basato sulla varietà delle realtà stratigrafiche rilevabili nei contesti tombali del sito, operando delle distinzioni in termini di “affidabilità” stratigrafica dei gruppi di materiali rinvenuti nelle singole tombe. Tralasciando le tombe scavate dal British Museum alla fine dell’800, per le quali non disponiamo di una documentazione affidabile e completa, sono stati usati, come base di studio di valore primario, quelli che vengono definiti i “Complessi Selezionati”, cioè i gruppi di materiali verosimilmente appartenenti ad un arco di tempo ristretto, assegnabili ad una singola sepoltura o a più sepolture fino ad un massimo di tre. Al fine di individuare elementi di confronto periodo per periodo, in secondo luogo possono essere distinti i “Complessi Misti Monofase”, cioè i gruppi di materiali appartenenti a più sepolture, ma che risultano, comunque, stratigraficamente distinti e che sono pertanto attribuibili ad una fase cronologica ben definita. Il livello di informazione è comparativamente scarso per quanto concerne, invece, i “Complessi Misti Plurifase”, anche se gli oggetti che li compongono possono fornire validi elementi di confronto. Ai fini del mio studio è stato quindi necessario inquadrare tutti i reperti di ogni singolo “Complesso”, individuato secondo i criteri precedentemente esposti, nell’ambito di cosiddette Categorie Funzionali, che possono essere considerate anche l’espressione archeologica dei diversi atteggiamenti dei sopravvissuti nei riguardi dei defunti.
25-ott-2011
Italiano
Graziadio, Giampaolo
Università degli Studi di Pisa
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Volume_II_Indice.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 35.28 kB
Formato Adobe PDF
35.28 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_II_Parte01.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 20.85 MB
Formato Adobe PDF
20.85 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_II_Parte02.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 578.32 kB
Formato Adobe PDF
578.32 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_II_Parte03.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 2.89 MB
Formato Adobe PDF
2.89 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_I_Frontespizio.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 385.21 kB
Formato Adobe PDF
385.21 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_I_Indice.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 23.5 kB
Formato Adobe PDF
23.5 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_I.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3 MB
Formato Adobe PDF
3 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Volume_II_Frontespizio.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 384.25 kB
Formato Adobe PDF
384.25 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/150571
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-150571