Partendo da un approccio costruttivista, vale a dire dalla convinzione che, così come l’identità nazionale, anche quella locale non è che il prodotto di scelte culturali ben precise, la tesi si propone di analizzare l’apporto fornito nel primo cinquantennio unitario dalle singole comunità cittadine nel processo di nation building. Lo fa attraverso l’esame, costantemente comparativo, di due casi particolari come quello di Cremona e Mantova, realtà per molti versi vicine (geograficamente, socialmente, politicamente, economicamente) e per altri lontane, avendo in antico regime gravitato la prima nell’orbita del ducato di Milano ed essendo stata, invece, la seconda capitale di uno Stato indipendente. Nel corso dell’indagine sono prese in rassegna l’attività di intellettuali ed eruditi in direzione di un recupero e di un ripensamento della storia municipale, nonché le trasformazioni odonomastiche e, più in generale, le pratiche di riqualificazione dello spazio urbano. Infine, vengono presentati i principali miti identitari locali elaborati o ripresi nel corso del secondo Ottocento (Baldesio e Stradivari per Cremona, Virgilio, Sordello, i Gonzaga e i martiri di Belfiore per Mantova).

"Garibaldi, Virgilio e il violino". La costruzione dell'identità locale a Cremona e Mantova dall'Unità al primo Novecento

2006

Abstract

Partendo da un approccio costruttivista, vale a dire dalla convinzione che, così come l’identità nazionale, anche quella locale non è che il prodotto di scelte culturali ben precise, la tesi si propone di analizzare l’apporto fornito nel primo cinquantennio unitario dalle singole comunità cittadine nel processo di nation building. Lo fa attraverso l’esame, costantemente comparativo, di due casi particolari come quello di Cremona e Mantova, realtà per molti versi vicine (geograficamente, socialmente, politicamente, economicamente) e per altri lontane, avendo in antico regime gravitato la prima nell’orbita del ducato di Milano ed essendo stata, invece, la seconda capitale di uno Stato indipendente. Nel corso dell’indagine sono prese in rassegna l’attività di intellettuali ed eruditi in direzione di un recupero e di un ripensamento della storia municipale, nonché le trasformazioni odonomastiche e, più in generale, le pratiche di riqualificazione dello spazio urbano. Infine, vengono presentati i principali miti identitari locali elaborati o ripresi nel corso del secondo Ottocento (Baldesio e Stradivari per Cremona, Virgilio, Sordello, i Gonzaga e i martiri di Belfiore per Mantova).
7-mag-2006
Italiano
Banti, Alberto Mario
Università degli Studi di Pisa
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-150789