La ricerca prende le mosse dallo scarto individuabile tra realtà delle “académies d’équitation” attive in Francia tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII ED I PROGETTI DI FONDAZIONE DI SCUOLE NOBILIARI APPARSI A PARTIRE DAL 1577. Da una parte, gli istituti effettivamente operanti risultano essere centri di insegnamento dell’equitazione e di discipline fisiche, cui si affiancano talvolta corsi di matematica applicata; al contrario, gli autori delle proposte vagheggiano scuole volte ad assicurare ai gentiluomini una formazione al contempo completa (armi lettere) e rispondente alle esigenze di un membro del secondo Stato. Di tali istanze enciclopediche è possibile rintracciare deboli tracce soltanto nei primi centri di educazione per i titolati: il carattere inizialmente fluido di queste istituzioni permette l’apertura ad un ventaglio di materie piuttosto ampio e concede spazio a proposte di riforma, per lo più fallimentari, dell’academiés equestri effettivamente operanti. Dall’altra, l’idea di accademia per titolati, nota durante le guerre civili (guerre di religione) nell’ambito delle élites protestanti di orientamento moderato, delinea inizialmente scuole prive di un preciso profilo religioso; un peculiare carattere non confessionale che i “manèges” realmente operanti sono destinati a perdere nel corso del Seicento. Oggetto della tesi sono la riflessione su questa duplice evoluzione e l’analisi diacronica delle sue diverse fasi.

Le accademie nobiliari francesi tra progetto e realtà (1577-1750 circa)

2010

Abstract

La ricerca prende le mosse dallo scarto individuabile tra realtà delle “académies d’équitation” attive in Francia tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII ED I PROGETTI DI FONDAZIONE DI SCUOLE NOBILIARI APPARSI A PARTIRE DAL 1577. Da una parte, gli istituti effettivamente operanti risultano essere centri di insegnamento dell’equitazione e di discipline fisiche, cui si affiancano talvolta corsi di matematica applicata; al contrario, gli autori delle proposte vagheggiano scuole volte ad assicurare ai gentiluomini una formazione al contempo completa (armi lettere) e rispondente alle esigenze di un membro del secondo Stato. Di tali istanze enciclopediche è possibile rintracciare deboli tracce soltanto nei primi centri di educazione per i titolati: il carattere inizialmente fluido di queste istituzioni permette l’apertura ad un ventaglio di materie piuttosto ampio e concede spazio a proposte di riforma, per lo più fallimentari, dell’academiés equestri effettivamente operanti. Dall’altra, l’idea di accademia per titolati, nota durante le guerre civili (guerre di religione) nell’ambito delle élites protestanti di orientamento moderato, delinea inizialmente scuole prive di un preciso profilo religioso; un peculiare carattere non confessionale che i “manèges” realmente operanti sono destinati a perdere nel corso del Seicento. Oggetto della tesi sono la riflessione su questa duplice evoluzione e l’analisi diacronica delle sue diverse fasi.
26-apr-2010
Italiano
Fasano Guarini, Elena
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/150943
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-150943