La Riforma Agraria in Bolivia, nonostante le sue specificità e nonostante avvenga in un momento in cui le Riforme Agrarie sembrano uscite dall’agenda dei governi e delle organizzazioni internazionali, può essere considerato un caso paradigmatico, nel quale si ritrovano le tensioni vecchie e nuove della questione della terra e della proprietà. Attraverso lo studio di questo caso è infatti possibile leggere i problemi della dialettica incerta tra riconoscimento e redistribuzione come si è delineata a partire dagli anni ’90, i nuovi ostacoli alla possibilità di un accesso più equo alla terra posti dall’egemonia dell’agricoltura commerciale e allo stesso tempo le nuove rivendicazioni dei movimenti contadini per il diritto alla terra, che si innestano su storie e conflitti millenari ma hanno anche un volto nuovo, in consonanza con il processo attuale di espansione del sistema dei diritti. Le difficoltà e le contraddizioni interne che il modello di Riforma Agraria proposto in Bolivia ha incontrato e che hanno portato a una situazione di impasse non sono (o non sono solo) residui di insufficienze teoriche e pressioni politiche che si sono accumulate negli ultimi trent’anni nel Paese intorno al tema della terra, ma anche elementi rivelatori delle nuove tensioni generate dalla configurazione della struttura economica e politica attuale, nella quale l’accesso alla terra si trova a essere un elemento centrale di nuovi processi di appropriazione delle risorse naturali e di conflitti per i modelli di accesso. Dal punto di vista dei risultati, il processo è incompleto: alla fine del 2014 lo stato di avanzamento della regolarizzazione dei titoli di proprietà, pilastro centrale della revisione del quadro normativo di accesso alla terra, è inferiore al 70%. Non è quindi possibile determinare gli effetti complessivi della riforma sulla struttura agraria, soprattutto tenendo conto della modifica delle regole di compimento della Funzione Economica e Sociale, il principale meccanismo adottato dalla legge a fini redistributivi. Le difficoltà di consolidamento del modello gestionale e produttivo dei Territori Indigeni, il cui riconoscimento rappresenta il cambiamento più significativo determinatosi nel lungo processo di riforma, rappresentano un’ulteriore fonte di incertezza per la lettura del modello di accesso e uso della terra e delle risorse naturali costruito attraverso la revisione del quadro normativo. L’insufficienza di dati completi e credibili inoltre rende più difficile una lettura accurata della situazione attuale. Non si tratta tuttavia esclusivamente di un problema tecnico, attribuibile a insufficienza di mezzi, di personale, di capacità tecniche e risorse finanziarie: le informazioni rappresentano in questa fase uno strumento politico, maneggiato con estrema cautela sia dal governo che dalle organizzazioni che rappresentano i diversi attori, in vista del processo di negoziazione ancora aperto su temi che attraversano e si ricollegano all’accesso alla terra che contribuisce a mantenere incerti gli esiti del processo di riforma. In questo quadro, anche i principi e gli strumenti per la valutazione delle politiche della terra vanno riconsiderati, per definire criteri diversi da quelli tradizionali, legati al modello di sviluppo socioeconomico che ha orientato pensiero e pratica dello sviluppo nel secolo XX, proporre strumenti in grado di tenere conto della complessità dei processi sociali e politici legati all’accesso alla terra e ricostruire l’articolazione teorica sul quale si inseriscono alcuni meccanismi (relazione inversa, sicurezza dei titoli della terra, funzione economica e sociale della proprietà della terra) rivelatisi insufficienti nel contesto attuale per promuovere quella maggiore equità nell’accesso alla terra che rimane il fondamento principale delle politiche di Riforma Agraria e che assume un significato di grande attualità nello scenario internazionale attuale.

VALUTAZIONE E POLITICHE DI ACCESSO ALLA TERRA: IL CASO DELLA RIFORMA AGRARIA IN BOLIVIA

2015

Abstract

La Riforma Agraria in Bolivia, nonostante le sue specificità e nonostante avvenga in un momento in cui le Riforme Agrarie sembrano uscite dall’agenda dei governi e delle organizzazioni internazionali, può essere considerato un caso paradigmatico, nel quale si ritrovano le tensioni vecchie e nuove della questione della terra e della proprietà. Attraverso lo studio di questo caso è infatti possibile leggere i problemi della dialettica incerta tra riconoscimento e redistribuzione come si è delineata a partire dagli anni ’90, i nuovi ostacoli alla possibilità di un accesso più equo alla terra posti dall’egemonia dell’agricoltura commerciale e allo stesso tempo le nuove rivendicazioni dei movimenti contadini per il diritto alla terra, che si innestano su storie e conflitti millenari ma hanno anche un volto nuovo, in consonanza con il processo attuale di espansione del sistema dei diritti. Le difficoltà e le contraddizioni interne che il modello di Riforma Agraria proposto in Bolivia ha incontrato e che hanno portato a una situazione di impasse non sono (o non sono solo) residui di insufficienze teoriche e pressioni politiche che si sono accumulate negli ultimi trent’anni nel Paese intorno al tema della terra, ma anche elementi rivelatori delle nuove tensioni generate dalla configurazione della struttura economica e politica attuale, nella quale l’accesso alla terra si trova a essere un elemento centrale di nuovi processi di appropriazione delle risorse naturali e di conflitti per i modelli di accesso. Dal punto di vista dei risultati, il processo è incompleto: alla fine del 2014 lo stato di avanzamento della regolarizzazione dei titoli di proprietà, pilastro centrale della revisione del quadro normativo di accesso alla terra, è inferiore al 70%. Non è quindi possibile determinare gli effetti complessivi della riforma sulla struttura agraria, soprattutto tenendo conto della modifica delle regole di compimento della Funzione Economica e Sociale, il principale meccanismo adottato dalla legge a fini redistributivi. Le difficoltà di consolidamento del modello gestionale e produttivo dei Territori Indigeni, il cui riconoscimento rappresenta il cambiamento più significativo determinatosi nel lungo processo di riforma, rappresentano un’ulteriore fonte di incertezza per la lettura del modello di accesso e uso della terra e delle risorse naturali costruito attraverso la revisione del quadro normativo. L’insufficienza di dati completi e credibili inoltre rende più difficile una lettura accurata della situazione attuale. Non si tratta tuttavia esclusivamente di un problema tecnico, attribuibile a insufficienza di mezzi, di personale, di capacità tecniche e risorse finanziarie: le informazioni rappresentano in questa fase uno strumento politico, maneggiato con estrema cautela sia dal governo che dalle organizzazioni che rappresentano i diversi attori, in vista del processo di negoziazione ancora aperto su temi che attraversano e si ricollegano all’accesso alla terra che contribuisce a mantenere incerti gli esiti del processo di riforma. In questo quadro, anche i principi e gli strumenti per la valutazione delle politiche della terra vanno riconsiderati, per definire criteri diversi da quelli tradizionali, legati al modello di sviluppo socioeconomico che ha orientato pensiero e pratica dello sviluppo nel secolo XX, proporre strumenti in grado di tenere conto della complessità dei processi sociali e politici legati all’accesso alla terra e ricostruire l’articolazione teorica sul quale si inseriscono alcuni meccanismi (relazione inversa, sicurezza dei titoli della terra, funzione economica e sociale della proprietà della terra) rivelatisi insufficienti nel contesto attuale per promuovere quella maggiore equità nell’accesso alla terra che rimane il fondamento principale delle politiche di Riforma Agraria e che assume un significato di grande attualità nello scenario internazionale attuale.
21-nov-2015
Italiano
Ruggeri, Fedele
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/151520
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-151520