Il problema delle ulcere cutanee ha assunto un’importanza sempre maggiore negli ultimi decenni a causa del progressivo incremento della popolazione anziana e delle patologie croniche correlate. Le ulcere cutanee sono un serio e crescente problema di salute, sono spesso disabilitanti e difficili da trattare. Secondo l'Associazione Italiana per le Ulcere Cutanee (AIUC) queste patologie costano al Servizio Sanitario nazionale più di un milione di euro ogni anno e la perdita di circa 500.000 ore di lavoro. Fra i diabetici lungo sopravviventi il rischio di ulcere da piede diabetico raggiunge il 25% e circa il 20% delle spese sanitarie può essere attribuito a questo tipo di ulcere. Le più comuni cause di ulcere sono i disordini vascolari (arteriosi o venosi), i traumi, i decubiti e il piede diabetico. Le ulcere cutanee sono tutte caratterizzate da perdita di tessuto che coinvolge l’epidermide, il derma e alcune volte il tessuto adiposo e muscolare e da una mancanza di riparazione spontanea forse dovuta all'età della popolazione residente di cellule staminali mesenchimali o all'incapacità di reperire precursori cellulari circolanti. Si avverte un grande bisogno di approcci terapeutici innovativi nel trattamento delle ulcere e queste devono essere economicamente praticabili e applicabili su larga scala. Uno dei più interessanti approcci terapeutici si basa sull'utilizzo del “gel piastrinico”, un emocomponente per uso topico ottenuto dalle piastrine concentrate attivate con una preparazione di trombina umana in presenza di calcio. Il gel piastrinico è stato utilizzato per numerosi anni nel trattamento di ulcere cutanee poiché è noto avere un effetto sulla promozione della rigenerazione del tessuto mesenchimale come il tessuto connettivo, tendineo, osseo e vascolare. A livello clinico sulle ulcere cutanee, in primo luogo si manifesta la comparsa di tessuto di granulazione e successivamente la riepitelizzazione della superficie cutanea. Negli ultimi anni si è affermato l'utilizzo del tessuto adiposo come sorgente di cellule stromali mesenchimali nella medicina rigenerativa in particolare per la rigenerazione del tessuto osseo, cartilagineo e dei tessuti molli. Queste cellule hanno la capacità di differenziarsi in linee cellulari mesodermiche come adipociti, osteociti e condrociti. Il midollo osseo è stato utilizzato come principale risorsa di cellule staminali mesenchimali per molti anni, attualmente si assiste ad un progressivo incremento delle MCS isolate da tessuto adiposo. Questa sorgente presenta numerosi vantaggi rispetto al midollo osseo, infatti il tessuto adiposo è più facilmente reperibile, è ampiamente disponibile e contiene un'altra concentrazione di MCS. Attualmente per la rigenerazione di ferite difficili che non rispondono ai trattamenti standard, viene utilizzato il PRP. Attraverso questa ricerca volevamo sperimentare qualcosa di più efficiente sfruttando la capacità del PRP di stimolare la proliferazione 3 delle cellule stromali mesenchimali. E quindi ottenere una maggior percentuale di guarigione delle ulcere cutanee degli arti inferiori in pazienti con piede diabetico o con vasculopatie arteriose o venose.

Valutazione dell’efficacia di Plasma Ricco di Piastrine autologo associato a cellule multipotenti adulte mesenchimali autologhe isolate da lipoaspirato quali adiuvanti la guarigione di ulcere cutanee croniche

2020

Abstract

Il problema delle ulcere cutanee ha assunto un’importanza sempre maggiore negli ultimi decenni a causa del progressivo incremento della popolazione anziana e delle patologie croniche correlate. Le ulcere cutanee sono un serio e crescente problema di salute, sono spesso disabilitanti e difficili da trattare. Secondo l'Associazione Italiana per le Ulcere Cutanee (AIUC) queste patologie costano al Servizio Sanitario nazionale più di un milione di euro ogni anno e la perdita di circa 500.000 ore di lavoro. Fra i diabetici lungo sopravviventi il rischio di ulcere da piede diabetico raggiunge il 25% e circa il 20% delle spese sanitarie può essere attribuito a questo tipo di ulcere. Le più comuni cause di ulcere sono i disordini vascolari (arteriosi o venosi), i traumi, i decubiti e il piede diabetico. Le ulcere cutanee sono tutte caratterizzate da perdita di tessuto che coinvolge l’epidermide, il derma e alcune volte il tessuto adiposo e muscolare e da una mancanza di riparazione spontanea forse dovuta all'età della popolazione residente di cellule staminali mesenchimali o all'incapacità di reperire precursori cellulari circolanti. Si avverte un grande bisogno di approcci terapeutici innovativi nel trattamento delle ulcere e queste devono essere economicamente praticabili e applicabili su larga scala. Uno dei più interessanti approcci terapeutici si basa sull'utilizzo del “gel piastrinico”, un emocomponente per uso topico ottenuto dalle piastrine concentrate attivate con una preparazione di trombina umana in presenza di calcio. Il gel piastrinico è stato utilizzato per numerosi anni nel trattamento di ulcere cutanee poiché è noto avere un effetto sulla promozione della rigenerazione del tessuto mesenchimale come il tessuto connettivo, tendineo, osseo e vascolare. A livello clinico sulle ulcere cutanee, in primo luogo si manifesta la comparsa di tessuto di granulazione e successivamente la riepitelizzazione della superficie cutanea. Negli ultimi anni si è affermato l'utilizzo del tessuto adiposo come sorgente di cellule stromali mesenchimali nella medicina rigenerativa in particolare per la rigenerazione del tessuto osseo, cartilagineo e dei tessuti molli. Queste cellule hanno la capacità di differenziarsi in linee cellulari mesodermiche come adipociti, osteociti e condrociti. Il midollo osseo è stato utilizzato come principale risorsa di cellule staminali mesenchimali per molti anni, attualmente si assiste ad un progressivo incremento delle MCS isolate da tessuto adiposo. Questa sorgente presenta numerosi vantaggi rispetto al midollo osseo, infatti il tessuto adiposo è più facilmente reperibile, è ampiamente disponibile e contiene un'altra concentrazione di MCS. Attualmente per la rigenerazione di ferite difficili che non rispondono ai trattamenti standard, viene utilizzato il PRP. Attraverso questa ricerca volevamo sperimentare qualcosa di più efficiente sfruttando la capacità del PRP di stimolare la proliferazione 3 delle cellule stromali mesenchimali. E quindi ottenere una maggior percentuale di guarigione delle ulcere cutanee degli arti inferiori in pazienti con piede diabetico o con vasculopatie arteriose o venose.
mar-2020
Italiano
chronic wounds
adsc
PRF
Raposio, Edoardo
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/151617
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-151617