Il bilancio del sodio, includendo sia l’introito che l’escrezione renale, rappresentano un elemento fondamentale nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa nell’uomo ed in modelli sperimentali. Unitamente al bilancio del sodio che regola notoriamente il volume cellulare e la pressione arteriosa, risultano disregolazioni del bilancio dell’acqua nel corso dello sviluppo e del mantenimento dell’ipertensione arteriosa. Il rene rappresenta l’organo di controllo della pressione arteriosa a lungo termine attraverso il bilancio idroelettrolitico. L’incrementato riassorbimento sodico da parte del rene sembrerebbe costituire un elemento precoce dello sviluppo dell’ipertensione. Anche il bilancio dell’acqua sembra essere coinvolto. Lo studio sviluppato fa riferimento alle alterazioni a livello renale della sensibilità all’ADH e conseguentemente all’espressione dei canali dell’acqua (aquaporine) quale elemento precoce coinvolto nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa. Il nostro studio mostra come, in un modello sperimentale di ipertensione arteriosa essenziale, quindi poligenico, l’incrementato riassorbimento di acqua sembrerebbe precedere, o comunque accompagnare, un bilancio sodico positivo. La sensibilità incrementata all’ADH risulta evidente all’età di 4-5 settimane del modello di ratti spontaneamente ipertesi che risultano in questa fase ancora normotesi. Un’aumentata sensibilità all’ADH si esplica in un aumentata espressione tissutale (tratto ascendente spesso dell’ansa di Henle) di un trasportatore di osmoli organiche quali il BGT-1 (trasportatore per la betaina). Tali alterazioni non sono più rilevabili in ratti SHR di 28-30 settimane, una fase dell’ipertensione arteriosa nella quale è presente anche il danno d’organo renale. Nella fase precedente lo sviluppo dell’ipertensione arteriosa del modello SHR il trattamento, per un breve periodo, dalla 25° alla 49° giornata di vita, con un antagonista dei recettori V2 dell’ADH comporta un ritardo nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa in questo modello sperimentale. I valori di NOx plasmatici ed urinari negli SHR in fase pre-ipertensiva risultano essere aumentati rispetto al gruppo di controllo di ratto WKY della stessa età. In relazione all’osservazione di un’incrementata generazione di metaboliti dell’NO nel plasma e nelle urine degli SHR in fase pre-ipertesi e dell’effetto dell’antagonista dei recettori V2 dell’ADH, abbiamo trattato un gruppo di ratti WKY con inibitore della NOS a basso dosaggio tale da non indurre rialzo pressorio. Questo modello animale presenta una lieve riduzione del volume di diuresi ed un incremento della sensibilità all’ADH espressa da un incremento della concentrazione urinaria di acquaporine2. I livelli di nitriti e nitrati nel plasma e nelle urine risultano ridotti. Il trattamento con antagonista V2 in questo modello trattato contemporaneamente con L-NAME, induce poliuria nel ratto senza modificare le concentrazioni urinarie di nitriti e nitrati. Queste ultime osservazioni non sembrano di facile interpretazione e confrontando i due set di esperimenti è possibile osservare come sia i valori di nitrati elevati che bassi valori di nitrati potrebbero associarsi ad aumentata sensibilità all’ADH o comunque ad incremento delle concentrazioni urinarie di acquaporine2. Ciò che è possibile trarre dal primo set di esperimenti è che un precoce bilancio positivo di acqua anticipi le alterazioni del bilancio del sodio, indicando quindi una incrementata sensibilità all’azione dell’ ADH nella fase precoce di sviluppo di ipertensione in questo modello sperimentale di ipertensione essenziale.
Bilancio dell'acqua e sviluppo e mantenimento dell'ipertensione arteriosa: evidenze in un modello sperimentale di ipertensione poligenica
2019
Abstract
Il bilancio del sodio, includendo sia l’introito che l’escrezione renale, rappresentano un elemento fondamentale nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa nell’uomo ed in modelli sperimentali. Unitamente al bilancio del sodio che regola notoriamente il volume cellulare e la pressione arteriosa, risultano disregolazioni del bilancio dell’acqua nel corso dello sviluppo e del mantenimento dell’ipertensione arteriosa. Il rene rappresenta l’organo di controllo della pressione arteriosa a lungo termine attraverso il bilancio idroelettrolitico. L’incrementato riassorbimento sodico da parte del rene sembrerebbe costituire un elemento precoce dello sviluppo dell’ipertensione. Anche il bilancio dell’acqua sembra essere coinvolto. Lo studio sviluppato fa riferimento alle alterazioni a livello renale della sensibilità all’ADH e conseguentemente all’espressione dei canali dell’acqua (aquaporine) quale elemento precoce coinvolto nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa. Il nostro studio mostra come, in un modello sperimentale di ipertensione arteriosa essenziale, quindi poligenico, l’incrementato riassorbimento di acqua sembrerebbe precedere, o comunque accompagnare, un bilancio sodico positivo. La sensibilità incrementata all’ADH risulta evidente all’età di 4-5 settimane del modello di ratti spontaneamente ipertesi che risultano in questa fase ancora normotesi. Un’aumentata sensibilità all’ADH si esplica in un aumentata espressione tissutale (tratto ascendente spesso dell’ansa di Henle) di un trasportatore di osmoli organiche quali il BGT-1 (trasportatore per la betaina). Tali alterazioni non sono più rilevabili in ratti SHR di 28-30 settimane, una fase dell’ipertensione arteriosa nella quale è presente anche il danno d’organo renale. Nella fase precedente lo sviluppo dell’ipertensione arteriosa del modello SHR il trattamento, per un breve periodo, dalla 25° alla 49° giornata di vita, con un antagonista dei recettori V2 dell’ADH comporta un ritardo nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa in questo modello sperimentale. I valori di NOx plasmatici ed urinari negli SHR in fase pre-ipertensiva risultano essere aumentati rispetto al gruppo di controllo di ratto WKY della stessa età. In relazione all’osservazione di un’incrementata generazione di metaboliti dell’NO nel plasma e nelle urine degli SHR in fase pre-ipertesi e dell’effetto dell’antagonista dei recettori V2 dell’ADH, abbiamo trattato un gruppo di ratti WKY con inibitore della NOS a basso dosaggio tale da non indurre rialzo pressorio. Questo modello animale presenta una lieve riduzione del volume di diuresi ed un incremento della sensibilità all’ADH espressa da un incremento della concentrazione urinaria di acquaporine2. I livelli di nitriti e nitrati nel plasma e nelle urine risultano ridotti. Il trattamento con antagonista V2 in questo modello trattato contemporaneamente con L-NAME, induce poliuria nel ratto senza modificare le concentrazioni urinarie di nitriti e nitrati. Queste ultime osservazioni non sembrano di facile interpretazione e confrontando i due set di esperimenti è possibile osservare come sia i valori di nitrati elevati che bassi valori di nitrati potrebbero associarsi ad aumentata sensibilità all’ADH o comunque ad incremento delle concentrazioni urinarie di acquaporine2. Ciò che è possibile trarre dal primo set di esperimenti è che un precoce bilancio positivo di acqua anticipi le alterazioni del bilancio del sodio, indicando quindi una incrementata sensibilità all’azione dell’ ADH nella fase precoce di sviluppo di ipertensione in questo modello sperimentale di ipertensione essenziale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/151646
URN:NBN:IT:UNIPR-151646