Il segnale di un radar HF-OTH Skywave è composto da una serie di contributi che tipicamente non esistono in altre bande, quali ad esempio il rumore esterno. Inoltre in questa banda i disturbi tipici quali il clutter presentano delle caratteristiche spettrali che in altre bande non esistono: effetto Bragg. E’ evidnete perciò come sia necessario calibrare opportunamente anche l’elaborazione del segnale. A tal proposito la ricerca svolta nel tema assegnato è stata la seguente: 1. Sviluppo di modelli di generazione del rumore ambientale, cosmico e man-made 2. Sviluppo di modelli di clutter di mare basati su segnale a fase polinomiale e sinusoidale 3. Sviluppo di tecniche di elaborazione STAP del segnale radar HF OTH con metodi di inversione della matrice sia esatti che iterativi. Più precisamente con il termine rumore esterno si intende la composizione degli effetti di interferenza dovuti ai fenomeni atmosferici, alle radiazioni elettromagnetiche provenienti dalla galassia e a disturbi non intenzionali derivanti dalle attività umana. Le prime due componenti costituiscono fonti di disturbo naturale e vengono tipicamente identificate come “rumore ambientale” e sono dovute a: 1) scariche elettriche atmosferiche; 2) rumore generato dai corpi celesti (il sole ne è un classico esempio); 3) rumore derivante dalle emissioni radio provenienti dalle galassie. L’ultima componente, cosiddetta “rumore artificiale (o jamming) e interferenza di canale”, è costituita da: rumore derivante da macchinari elettrici, rumore generato all’atto dell’accensione di un motore a combustione dalla scintilla delle candele e radiazioni prodotte da sistemi di telecomunicazione (ad es. stazioni radio). E’ chiaro dunque che la caratterizzazione statistica del rumore è un passo fondamentale per poter pianificare correttamente una strategia di ricezione. Si sottolinea infine come la natura del rumore esterno abbia una marcata dipendenza geografica e temporale (segue il ciclo un decennale dell’attività solare). Nel caso HF, il clutter di mare presenta delle componenti risonanti del primo e del secondo ordine ( effetto Bragg) con un contributo sensibile nello spettro. Nel caso di clutter di terra si avrà una riga spettrale dominate a Doppler zero la cui larghezza di banda dipenderà dalla tipologia del terreno. Ciò impone un limite sulle capacità di rivelare del radar HF nei confronti di bersagli che procedono a lento moto, ossia di bersagli con Doppler prossima allo zero. Anche per il clutter è stato proposto, nel caso del mare, un modello che tiene conto della fisicità del fenomeno e che si adatta al caso di elaborazione congiunto spazio-tempo. Gli effetti dell’ interferente così ottenuto (clutter+jamming) possono essere mitigati facendo uso di tecniche di elaborazione del segnale che sfruttano l’analisi congiunta nello spazio e nel tempo: tecniche STAP (Space Time Adaptive Processing). I significativi passi in avanti condotti in questo ultimo ventennio nell’ambito della elaborazione dei segnali hanno reso queste tecniche molto interessanti. Tuttavia è bene precisare che con il termine STAP si abbracciano una serie di tecniche che fondano le loro radici su un passato solido e comune, che è quello dell’array signal processing, dal quale partono molteplici filoni di ricerca. Nella fattispecie, il problema dell’elaborazione del segnale, almeno in prima battuta, si traduce nella soluzione di un sistema lineare di dimensione pari a NxM, dove N è pari al numero degli elementi dell’array ed M è pari al numero di impulsi che si vuole processare coerentemente. I metodi di soluzione dei sistemi di equazioni lineari si dividono in generale in due gruppi: 1) metodi esatti che sono algoritmi finiti di calcolo delle radici del sistema e 2) metodi iterativi che permettono di ottenere le radici del sistema con la precisione dei processi convergenti infiniti. Nel percorso di studio sono stati utilizzati metodi appartenenti ad entrambi i gruppi. In particolare sono stati valutati i seguenti metodi iterativi: metodo di Richardson, metodo di Jacobi, Metodi di Gauss-Seidel. Mentre per i metodi diretti sono stati utilizzati il metodo di eliminazione di Gauss e il metodo del gradiente coniugato (che è uno dei metodi di Krylov). Riguardo quest’ultimo metodo va specificato che, sebbene si tratti di un metodo esatto, è stato utilizzato alla stregua di un metodo iterativo, fornendo risultati superiori ad ogni altro metodo utilizzato. In particolare è riuscito dove gli altri metodi hanno fallito e laddove è possibile effettuare un paragone si riportano considerevoli guadagni in termini di tempo macchina di esecuzione. In conclusione il lavoro svolto si può suddividere in due gradi filoni: 1. Simulazione del segnale radar HF OTH, che è stata estesa al caso più generico di array 2D; 2. Elaborazione STAP del segnale radar HF OTH con metodi di inversione della matrice sia esatti che iterativi. I risultati ottenuti mettono in evidenza come i metodi di Krylov, e nella fattispecie la versione per matrici definite positive: il metodo del gradiente coniugato, siano metodi promettenti e degni di ulteriori investigazioni

ELABORAZIONE DEL SEGNALE IN UN RADAR HF TIPO SKYWAVE

2008

Abstract

Il segnale di un radar HF-OTH Skywave è composto da una serie di contributi che tipicamente non esistono in altre bande, quali ad esempio il rumore esterno. Inoltre in questa banda i disturbi tipici quali il clutter presentano delle caratteristiche spettrali che in altre bande non esistono: effetto Bragg. E’ evidnete perciò come sia necessario calibrare opportunamente anche l’elaborazione del segnale. A tal proposito la ricerca svolta nel tema assegnato è stata la seguente: 1. Sviluppo di modelli di generazione del rumore ambientale, cosmico e man-made 2. Sviluppo di modelli di clutter di mare basati su segnale a fase polinomiale e sinusoidale 3. Sviluppo di tecniche di elaborazione STAP del segnale radar HF OTH con metodi di inversione della matrice sia esatti che iterativi. Più precisamente con il termine rumore esterno si intende la composizione degli effetti di interferenza dovuti ai fenomeni atmosferici, alle radiazioni elettromagnetiche provenienti dalla galassia e a disturbi non intenzionali derivanti dalle attività umana. Le prime due componenti costituiscono fonti di disturbo naturale e vengono tipicamente identificate come “rumore ambientale” e sono dovute a: 1) scariche elettriche atmosferiche; 2) rumore generato dai corpi celesti (il sole ne è un classico esempio); 3) rumore derivante dalle emissioni radio provenienti dalle galassie. L’ultima componente, cosiddetta “rumore artificiale (o jamming) e interferenza di canale”, è costituita da: rumore derivante da macchinari elettrici, rumore generato all’atto dell’accensione di un motore a combustione dalla scintilla delle candele e radiazioni prodotte da sistemi di telecomunicazione (ad es. stazioni radio). E’ chiaro dunque che la caratterizzazione statistica del rumore è un passo fondamentale per poter pianificare correttamente una strategia di ricezione. Si sottolinea infine come la natura del rumore esterno abbia una marcata dipendenza geografica e temporale (segue il ciclo un decennale dell’attività solare). Nel caso HF, il clutter di mare presenta delle componenti risonanti del primo e del secondo ordine ( effetto Bragg) con un contributo sensibile nello spettro. Nel caso di clutter di terra si avrà una riga spettrale dominate a Doppler zero la cui larghezza di banda dipenderà dalla tipologia del terreno. Ciò impone un limite sulle capacità di rivelare del radar HF nei confronti di bersagli che procedono a lento moto, ossia di bersagli con Doppler prossima allo zero. Anche per il clutter è stato proposto, nel caso del mare, un modello che tiene conto della fisicità del fenomeno e che si adatta al caso di elaborazione congiunto spazio-tempo. Gli effetti dell’ interferente così ottenuto (clutter+jamming) possono essere mitigati facendo uso di tecniche di elaborazione del segnale che sfruttano l’analisi congiunta nello spazio e nel tempo: tecniche STAP (Space Time Adaptive Processing). I significativi passi in avanti condotti in questo ultimo ventennio nell’ambito della elaborazione dei segnali hanno reso queste tecniche molto interessanti. Tuttavia è bene precisare che con il termine STAP si abbracciano una serie di tecniche che fondano le loro radici su un passato solido e comune, che è quello dell’array signal processing, dal quale partono molteplici filoni di ricerca. Nella fattispecie, il problema dell’elaborazione del segnale, almeno in prima battuta, si traduce nella soluzione di un sistema lineare di dimensione pari a NxM, dove N è pari al numero degli elementi dell’array ed M è pari al numero di impulsi che si vuole processare coerentemente. I metodi di soluzione dei sistemi di equazioni lineari si dividono in generale in due gruppi: 1) metodi esatti che sono algoritmi finiti di calcolo delle radici del sistema e 2) metodi iterativi che permettono di ottenere le radici del sistema con la precisione dei processi convergenti infiniti. Nel percorso di studio sono stati utilizzati metodi appartenenti ad entrambi i gruppi. In particolare sono stati valutati i seguenti metodi iterativi: metodo di Richardson, metodo di Jacobi, Metodi di Gauss-Seidel. Mentre per i metodi diretti sono stati utilizzati il metodo di eliminazione di Gauss e il metodo del gradiente coniugato (che è uno dei metodi di Krylov). Riguardo quest’ultimo metodo va specificato che, sebbene si tratti di un metodo esatto, è stato utilizzato alla stregua di un metodo iterativo, fornendo risultati superiori ad ogni altro metodo utilizzato. In particolare è riuscito dove gli altri metodi hanno fallito e laddove è possibile effettuare un paragone si riportano considerevoli guadagni in termini di tempo macchina di esecuzione. In conclusione il lavoro svolto si può suddividere in due gradi filoni: 1. Simulazione del segnale radar HF OTH, che è stata estesa al caso più generico di array 2D; 2. Elaborazione STAP del segnale radar HF OTH con metodi di inversione della matrice sia esatti che iterativi. I risultati ottenuti mettono in evidenza come i metodi di Krylov, e nella fattispecie la versione per matrici definite positive: il metodo del gradiente coniugato, siano metodi promettenti e degni di ulteriori investigazioni
25-set-2008
Italiano
Dalle Mese, Enzo
Berizzi, Fabrizio
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/152124
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-152124