Le città del nostro tempo sono diventate così articolate che per capire tale complessità è ormai necessario ricorrere a nuovi modi di osservare. Essi richiedono nuovi approcci ai processi di trasformazione. Entro il contesto di città in rapido mutamento e scenari di contrazione sempre più difficili da governare, i fenomeni in atto, assumono una particolare rilevanza. Tutto è legato a fenomeni di consumo. Sono proprio questi che stanno determinando la completa trasformazione della città dal basso. Per capire come questo tipo di sviluppo rompe con la tradizione tipologica della città dobbiamo guardare alla storia. Le nostre città, soprattutto gli edifici che la configurano, derivano dall Insula romana, dove al piano terra si trovavano le tabernae cioè le botteghe. Questa tipologia si è configurata, con le modifiche del caso, fino ad oggi come frutto della trasformazione diretta nel sito del tipo. Oggi, accade un fatto importante, a causa dell apertura dei grandi centri commerciali e dei villaggi per lo shopping, i luoghi deputati al commercio, non hanno più quella funzione di luoghi relazionali per la vendita. Questo fenomeno tende a spostare la vendita di beni di consumo, dalla città, dai suoi luoghi storici, ai nuovi centri per il commercio nelle periferie della città. Quello che prima era separato per funzioni oggi si concentra in un unico spazio, o meglio quello che era disseminato in parcelle private, le insule dentro lo spazio pubblico, ora si raggruppa in un nuovo ambito che non è né pubblico e neanche privato nel modo classico. Sono i piani terra, le tabernae che stanno perdendo la loro funzione sociale e commerciale. Sembrerebbe un dato poco evidente, ma il continuo abbassare la saracinesca sta causando la totale chiusura della maggior parte delle botteghe, che esse siano in centro o in periferia. Tutto questo comporta dei fenomeni che determinano una completa trasformazione della città. In realtà, la nostra è un epoca, una cultura, che richiede un costante cambiamento; la città non può essere privata del suo spazio più vivo, più diretto con il fruitore. Un viaggio attraverso i luoghi del commercio, attraverso la varietà tipologica degli spazi del commercio: botteghe, fiere, esposizioni internazionali, centri commerciali, sino ad arrivare alla più recente cioè quella degli outlets. In questo quadro di riferimento, l architettura è profondamente cambiata, si passa dai progetti che si mimetizzavano all interno del linguaggio architettonico urbano, all iper-architettura, all edificio fuori scala urbana. I luoghi e le architetture mutano con la società e ne assecondano le trasformazioni. Negli ultimi anni, è avvenuta un inversione di tendenza. Vi è una tendenza alla semplicità, al negozio vero. L ambiente è improntato sui rapporti umani, semplici e cordiali, l atmosfera è familiare. Difatti, negli ultimi anni, si è puntato alla realizzazione di negozi che rispondono al bisogno di fare shopping divertendosi. Il cliente viene coinvolto con una girandola di attrazioni, giochi, tecnologia, il tutto per suscitare forti emozioni. Si tende a ricostruire l atmosfera del lunapark, dove anche gli adulti ritornano ad essere bambini: grandi spazi, scenografie da fantascienza per stupire e forse anche stordire. Del resto, lo shopping negli ultimi anni è cambiato moltissimo, si è passati dai negozietti affidati alla fantasia, all originalità e all abilità dei proprietari a monomarca in franchising, dove i prodotti e gli interni sono uguali in tutti gli angoli del mondo, fino a siti dedicati agli acquisti on line. Anche il modo di fare shopping è cambiato molto, ed ora, nell era digitale, viene spontaneo chiedersi come sarà in futuro. Il futuro è E-gora, un non-luogo accessibile globalmente, dove è presente un pubblico globale. In questi luoghi gli eventi reali sono collocati in un ambientazione virtuale.

Impact zone. La città dal basso, dalla casa bottega a internet. La trasformazione della città nel quadro delle nuove forme di consumo.

2012

Abstract

Le città del nostro tempo sono diventate così articolate che per capire tale complessità è ormai necessario ricorrere a nuovi modi di osservare. Essi richiedono nuovi approcci ai processi di trasformazione. Entro il contesto di città in rapido mutamento e scenari di contrazione sempre più difficili da governare, i fenomeni in atto, assumono una particolare rilevanza. Tutto è legato a fenomeni di consumo. Sono proprio questi che stanno determinando la completa trasformazione della città dal basso. Per capire come questo tipo di sviluppo rompe con la tradizione tipologica della città dobbiamo guardare alla storia. Le nostre città, soprattutto gli edifici che la configurano, derivano dall Insula romana, dove al piano terra si trovavano le tabernae cioè le botteghe. Questa tipologia si è configurata, con le modifiche del caso, fino ad oggi come frutto della trasformazione diretta nel sito del tipo. Oggi, accade un fatto importante, a causa dell apertura dei grandi centri commerciali e dei villaggi per lo shopping, i luoghi deputati al commercio, non hanno più quella funzione di luoghi relazionali per la vendita. Questo fenomeno tende a spostare la vendita di beni di consumo, dalla città, dai suoi luoghi storici, ai nuovi centri per il commercio nelle periferie della città. Quello che prima era separato per funzioni oggi si concentra in un unico spazio, o meglio quello che era disseminato in parcelle private, le insule dentro lo spazio pubblico, ora si raggruppa in un nuovo ambito che non è né pubblico e neanche privato nel modo classico. Sono i piani terra, le tabernae che stanno perdendo la loro funzione sociale e commerciale. Sembrerebbe un dato poco evidente, ma il continuo abbassare la saracinesca sta causando la totale chiusura della maggior parte delle botteghe, che esse siano in centro o in periferia. Tutto questo comporta dei fenomeni che determinano una completa trasformazione della città. In realtà, la nostra è un epoca, una cultura, che richiede un costante cambiamento; la città non può essere privata del suo spazio più vivo, più diretto con il fruitore. Un viaggio attraverso i luoghi del commercio, attraverso la varietà tipologica degli spazi del commercio: botteghe, fiere, esposizioni internazionali, centri commerciali, sino ad arrivare alla più recente cioè quella degli outlets. In questo quadro di riferimento, l architettura è profondamente cambiata, si passa dai progetti che si mimetizzavano all interno del linguaggio architettonico urbano, all iper-architettura, all edificio fuori scala urbana. I luoghi e le architetture mutano con la società e ne assecondano le trasformazioni. Negli ultimi anni, è avvenuta un inversione di tendenza. Vi è una tendenza alla semplicità, al negozio vero. L ambiente è improntato sui rapporti umani, semplici e cordiali, l atmosfera è familiare. Difatti, negli ultimi anni, si è puntato alla realizzazione di negozi che rispondono al bisogno di fare shopping divertendosi. Il cliente viene coinvolto con una girandola di attrazioni, giochi, tecnologia, il tutto per suscitare forti emozioni. Si tende a ricostruire l atmosfera del lunapark, dove anche gli adulti ritornano ad essere bambini: grandi spazi, scenografie da fantascienza per stupire e forse anche stordire. Del resto, lo shopping negli ultimi anni è cambiato moltissimo, si è passati dai negozietti affidati alla fantasia, all originalità e all abilità dei proprietari a monomarca in franchising, dove i prodotti e gli interni sono uguali in tutti gli angoli del mondo, fino a siti dedicati agli acquisti on line. Anche il modo di fare shopping è cambiato molto, ed ora, nell era digitale, viene spontaneo chiedersi come sarà in futuro. Il futuro è E-gora, un non-luogo accessibile globalmente, dove è presente un pubblico globale. In questi luoghi gli eventi reali sono collocati in un ambientazione virtuale.
15-mag-2012
Area 01 - Scienze matematiche e informatiche
architecture, city, generic city, urban space, space, time, passages, commercial strip, shopping center, outlets, street
Università degli Studi di Catania
Italy
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/152226
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICT-152226