La ricerca svolta durante il Dottorato si è incentrata su due studi riguardanti l’applicazione dell’imaging ecografico nell’ambito dell’oncologia veterinaria. Nel primo studio è stata indagata la correlazione tra l’alterazione ecografica della milza honeycomb (HCP) e la diagnosi di linfoma nel gatto. Sono stati selezionati retrospettivamente 33 gatti con HCP ed un esame citologico o istologico della milza. Per ciascun soggetto sono state revisionate le immagini ecografiche al fine di descrivere l’aspetto della milza e confrontare la visualizzazione dell’HCP tra immagini ottenute con sonde lineari e sonde curvilinee. Parallelamente è stata condotta una revisione cito-istopatologica. In base ai nostri risultati l’HCP non è predittivo di linfoma splenico, ma si può associare anche a disordini linfoproliferativi benigni, a forme reattive ed a processi infiammatori acuti. Si raccomanda l’impiego di sonde ad alta frequenza per l’esame ecografico della milza nel gatto, per favorire la visualizzazione dell’HCP. Nel secondo studio, sono state confrontate l’utilità dell’ecografia bidimensionale (ECO2D) e dell’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) come guida per l’agoaspirazione (FNA) di masse addominali e toraciche e l’effetto di alcuni predittori sull’adeguatezza del campione citologico. Sono stati selezionati retrospettivamente due gruppi di cani e gatti con masse addominali e toraciche in cui l’FNA era stato eseguito con tecnica CEUS (43 soggetti) ed ECO2D (39 soggetti). I campioni citologici sono stati revisionati da due patologi che hanno formulato un giudizio dicotomico sull’adeguatezza. In base all’analisi di regressione logistica univariata e multivariata condotta, CEUS ed ECO2D sono ugualmente efficaci ai fini del campionamento citologico. Tra gli altri predittori, la sede anatomica della massa e la presenza di aree avascolari intralesionali hanno influito sull’adeguatezza. In presenza di aree avascolari la probabilità di ottenere un campione adeguato si riduce, pertanto a fronte di masse di dimensioni cospicue l’esecuzione di una CEUS prima della procedura di campionamento è sempre consigliabile.

Ruolo dell'imaging ecografico nel paziente oncologico

2019

Abstract

La ricerca svolta durante il Dottorato si è incentrata su due studi riguardanti l’applicazione dell’imaging ecografico nell’ambito dell’oncologia veterinaria. Nel primo studio è stata indagata la correlazione tra l’alterazione ecografica della milza honeycomb (HCP) e la diagnosi di linfoma nel gatto. Sono stati selezionati retrospettivamente 33 gatti con HCP ed un esame citologico o istologico della milza. Per ciascun soggetto sono state revisionate le immagini ecografiche al fine di descrivere l’aspetto della milza e confrontare la visualizzazione dell’HCP tra immagini ottenute con sonde lineari e sonde curvilinee. Parallelamente è stata condotta una revisione cito-istopatologica. In base ai nostri risultati l’HCP non è predittivo di linfoma splenico, ma si può associare anche a disordini linfoproliferativi benigni, a forme reattive ed a processi infiammatori acuti. Si raccomanda l’impiego di sonde ad alta frequenza per l’esame ecografico della milza nel gatto, per favorire la visualizzazione dell’HCP. Nel secondo studio, sono state confrontate l’utilità dell’ecografia bidimensionale (ECO2D) e dell’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) come guida per l’agoaspirazione (FNA) di masse addominali e toraciche e l’effetto di alcuni predittori sull’adeguatezza del campione citologico. Sono stati selezionati retrospettivamente due gruppi di cani e gatti con masse addominali e toraciche in cui l’FNA era stato eseguito con tecnica CEUS (43 soggetti) ed ECO2D (39 soggetti). I campioni citologici sono stati revisionati da due patologi che hanno formulato un giudizio dicotomico sull’adeguatezza. In base all’analisi di regressione logistica univariata e multivariata condotta, CEUS ed ECO2D sono ugualmente efficaci ai fini del campionamento citologico. Tra gli altri predittori, la sede anatomica della massa e la presenza di aree avascolari intralesionali hanno influito sull’adeguatezza. In presenza di aree avascolari la probabilità di ottenere un campione adeguato si riduce, pertanto a fronte di masse di dimensioni cospicue l’esecuzione di una CEUS prima della procedura di campionamento è sempre consigliabile.
20-mar-2019
Università degli Studi di Bologna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/152601
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIBO-152601