La tesi intende fornire un inquadramento dell’opera di grammatica e retorica del pisano Francesco da Buti (1324 ? – 1406), noto come uno dei primi esegeti in volgare della Commedia dantesca. Le Regule grammaticales et rhetorice sono un libro di testo concepito per la scuola e l’università, organizzato secondo una scala di complessità crescente, per cui si parte dalle norme riguardanti il latinum minus (il livello appena superiore a quello dei principianti assoluti) per giungere a quelle inerenti il latinum maius (studio di grammatica e retorica di livello universitario). Dell’opera, conservata da più di trenta esemplari, tutti manoscritti, si fornisce l’edizione critica, di tipo neo-bédieriano. L’edizione è preceduta da un’ampia introduzione che offre un resoconto dello stato attuale degli studi di grammatica e retorica dalla tarda antichità al principio dell’Umanesimo e che traccia una storia delle teorie retoricogrammaticali durante i mille anni del Medioevo. Tale storia è integrata da considerazioni sulle teorie dei grammatici speculativi o Modisti (il cui influsso ha lasciato una lieve traccia nell’opera di Buti) e sull’ars dictaminis, l’insieme delle regole riguardanti la stesura di lettere e documenti ufficiali. L’introduzione è conclusa dalla nota al testo in cui si discute dello status dei testimoni conservati, dei quali si opera un apparentamento e una classificazione sulla base di criteri filologici e linguistici.

Francesco da Buti, Regule Edizione critica e commento

2010

Abstract

La tesi intende fornire un inquadramento dell’opera di grammatica e retorica del pisano Francesco da Buti (1324 ? – 1406), noto come uno dei primi esegeti in volgare della Commedia dantesca. Le Regule grammaticales et rhetorice sono un libro di testo concepito per la scuola e l’università, organizzato secondo una scala di complessità crescente, per cui si parte dalle norme riguardanti il latinum minus (il livello appena superiore a quello dei principianti assoluti) per giungere a quelle inerenti il latinum maius (studio di grammatica e retorica di livello universitario). Dell’opera, conservata da più di trenta esemplari, tutti manoscritti, si fornisce l’edizione critica, di tipo neo-bédieriano. L’edizione è preceduta da un’ampia introduzione che offre un resoconto dello stato attuale degli studi di grammatica e retorica dalla tarda antichità al principio dell’Umanesimo e che traccia una storia delle teorie retoricogrammaticali durante i mille anni del Medioevo. Tale storia è integrata da considerazioni sulle teorie dei grammatici speculativi o Modisti (il cui influsso ha lasciato una lieve traccia nell’opera di Buti) e sull’ars dictaminis, l’insieme delle regole riguardanti la stesura di lettere e documenti ufficiali. L’introduzione è conclusa dalla nota al testo in cui si discute dello status dei testimoni conservati, dei quali si opera un apparentamento e una classificazione sulla base di criteri filologici e linguistici.
11-mag-2010
Italiano
Albanese, Gabriella
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/152888
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-152888