La governance e il sistema dei controlli interni degli intermediari finanziari sono di recente al centro del dibattito: è ormai pacifica la convinzione che lacune e inefficienze riscontrate in questi ambiti hanno contribuito a determinare la situazione di crisi o a ritardare l’adozione di tempestive misure correttive. Eppure, negli anni precedenti la crisi, vi era un ampio consenso sul fatto che l’assetto del sistema finanziario e quello di gran parte, se non di tutti, gli intermediari fosse tale da assicurare la stabilità. Nella pratica guardando gli intermediari colpiti dalle maggiori perdite, si sono riscontrate inadeguatezze negli organi di governo; anche se queste inefficienze non hanno in sé provocato la crisi, ma la cattiva governance ha influenzato la profondità e il perdurare della stessa. Le banche sono esposte a rischi diversi da quelli tradizionali, quali rischi di reputazione, legali e operativi, che sono rilevanti per l’affidabilità e la credibilità dei singoli intermediari che operano nel settore del credito. Efficaci assetti organizzativi e societari costituiscono per tutte le imprese condizione essenziale per il perseguimento degli obiettivi aziendali: per le banche essi assumono particolare rilievo in ragione delle caratteristiche che ne connotano l’attività. Gli interessi che gravitano intorno ad una banca sono più articolati e ampi rispetto a quelli di un’impresa industriale e coinvolgono finalità di interesse generale. Obiettivo del presente lavoro è quello di esaminare la riorganizzazione e riqualificazione delle funzioni del sistema dei controlli interni delle banche, alla luce dei numerosi cambiamenti portati da Basilea II e soprattutto dal 15° Aggiornamento della Circolare 263 in tema di controlli interni che hanno contribuito allo sviluppo del sistema bancario ponendoli a confronto con i cambiamenti registrati nell’ambito delle giuste politiche di corporate governance da adottare mediante analisi di due gruppi bancari : il Gruppo Credem e il Gruppo Intesa.

Governance bancaria e sistemi di controllo interno

2017

Abstract

La governance e il sistema dei controlli interni degli intermediari finanziari sono di recente al centro del dibattito: è ormai pacifica la convinzione che lacune e inefficienze riscontrate in questi ambiti hanno contribuito a determinare la situazione di crisi o a ritardare l’adozione di tempestive misure correttive. Eppure, negli anni precedenti la crisi, vi era un ampio consenso sul fatto che l’assetto del sistema finanziario e quello di gran parte, se non di tutti, gli intermediari fosse tale da assicurare la stabilità. Nella pratica guardando gli intermediari colpiti dalle maggiori perdite, si sono riscontrate inadeguatezze negli organi di governo; anche se queste inefficienze non hanno in sé provocato la crisi, ma la cattiva governance ha influenzato la profondità e il perdurare della stessa. Le banche sono esposte a rischi diversi da quelli tradizionali, quali rischi di reputazione, legali e operativi, che sono rilevanti per l’affidabilità e la credibilità dei singoli intermediari che operano nel settore del credito. Efficaci assetti organizzativi e societari costituiscono per tutte le imprese condizione essenziale per il perseguimento degli obiettivi aziendali: per le banche essi assumono particolare rilievo in ragione delle caratteristiche che ne connotano l’attività. Gli interessi che gravitano intorno ad una banca sono più articolati e ampi rispetto a quelli di un’impresa industriale e coinvolgono finalità di interesse generale. Obiettivo del presente lavoro è quello di esaminare la riorganizzazione e riqualificazione delle funzioni del sistema dei controlli interni delle banche, alla luce dei numerosi cambiamenti portati da Basilea II e soprattutto dal 15° Aggiornamento della Circolare 263 in tema di controlli interni che hanno contribuito allo sviluppo del sistema bancario ponendoli a confronto con i cambiamenti registrati nell’ambito delle giuste politiche di corporate governance da adottare mediante analisi di due gruppi bancari : il Gruppo Credem e il Gruppo Intesa.
9-dic-2017
Italiano
Università degli Studi di Napoli Federico II
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
iacono_francesco_30.pdf

accesso solo da BNCF e BNCR

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3.49 MB
Formato Adobe PDF
3.49 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/153560
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNINA-153560