Nello studio abbiamo valutato l’efficacia dell’associazione di due protocolli: l’associazione miltefosina-allopurinolo (Gruppo A: 18 cani) e difloxacina-metronidazolo (Gruppo B: 14 cani) in comparazione con il gruppo di controllo dato dalla associazione AnM-allopurinolo (Gruppo C: 18 cani) nella terapia della leishmaniosi canina. Inoltre sono stati trattati quindici cani con un immunostimolante (pidotimod) in associazione alla terapia convenzionale con AnM-allopurinolo (Gruppo D). Gli animali sono stati sottoposti a trattamento per trenta giorni con miltefosina alla dose d 2 mg/Kg e allopurinolo a 10 mg/Kg; difloxacina alla dose di 5 mg/kg di e metronidazolo alla dose di 25mg/kg, per via orale. Il follow up prevedeva un esame clinico, esami di laboratorio ed esami parassitologici. Al giorno 0 gli esami parassitologici erano positivi in tutti i cani esaminati. Al giorno 720 la remissione dei sintomi è avvenuta nella quasi totalità dei casi, e i parametri di laboratorio si sono normalizzati nella maggior parte dei soggetti. Da notare il peggioramento dell’escrezione della creatinina e la siero-elettroforesi rimasta pressocchè invariata nel gruppo A. I titoli IFAT sono diminuiti notevolmente, fino ad arrivare ad una negativizzazione completa in 2 soggetti del gruppo B, 5 del gruppo C. e 14 del gruppo D. La PCR si è negativizzata sul sangue in circa la metà dei soggetti analizzati. Mentre è rimasta positiva in tutti i puntati linfonodali del gruppo A. La real time PCR ha permesso di mettere in evidenza i soggetti recidivi e di valutare la cinetica parassitlogica del singolo soggetto. I soggetti restano parassitologicamente positivi anche dopo un miglioramento clinico, d’accordo con altri autori (Solano-Gallego 2001, Saridomichelakis et al. 2005; Moreira et al., 2007). Si sono presentate 4 recidive a 180 giorni post-terapia nel gruppo A. Non è stato riscontrato nessun tipo di effetto collaterale importante nei soggetti trattati nel gruppo B. I migliori risultati parassitologici sono stati osservati nel gruppo D, a conferma dell’efficacia dell’utilizzo di sostanze immunostimolaiti in soggetti recidivi. L’uso delle miltefosine deve essere considerato con attenzione oltre per gli effetti collaterali evidenziati anche per i possibili casi di farmaco resistenza (Croft et al., 2006). L’uso di una terapia a base di difloxacina può essere indicato in soggetti con problemi di funzionalità epatica e renale, che non riuscirebbero a sostenere una trattamento con antimoniali. cercando così di non alimentare le sempre più frequenti resistenze che si verificano con l’uso improprio degli antimoniali. La terapia con antimoniali e allopurinlo rimane comunque l'associazione più efficace nella guarigione eziologica della leishmaniosi canina.
Comparazione di diversi protocolli terapeutici in corso di leishmaniosi canina e valutazione della terapia con l’ausilio di immunomodulatori
2011
Abstract
Nello studio abbiamo valutato l’efficacia dell’associazione di due protocolli: l’associazione miltefosina-allopurinolo (Gruppo A: 18 cani) e difloxacina-metronidazolo (Gruppo B: 14 cani) in comparazione con il gruppo di controllo dato dalla associazione AnM-allopurinolo (Gruppo C: 18 cani) nella terapia della leishmaniosi canina. Inoltre sono stati trattati quindici cani con un immunostimolante (pidotimod) in associazione alla terapia convenzionale con AnM-allopurinolo (Gruppo D). Gli animali sono stati sottoposti a trattamento per trenta giorni con miltefosina alla dose d 2 mg/Kg e allopurinolo a 10 mg/Kg; difloxacina alla dose di 5 mg/kg di e metronidazolo alla dose di 25mg/kg, per via orale. Il follow up prevedeva un esame clinico, esami di laboratorio ed esami parassitologici. Al giorno 0 gli esami parassitologici erano positivi in tutti i cani esaminati. Al giorno 720 la remissione dei sintomi è avvenuta nella quasi totalità dei casi, e i parametri di laboratorio si sono normalizzati nella maggior parte dei soggetti. Da notare il peggioramento dell’escrezione della creatinina e la siero-elettroforesi rimasta pressocchè invariata nel gruppo A. I titoli IFAT sono diminuiti notevolmente, fino ad arrivare ad una negativizzazione completa in 2 soggetti del gruppo B, 5 del gruppo C. e 14 del gruppo D. La PCR si è negativizzata sul sangue in circa la metà dei soggetti analizzati. Mentre è rimasta positiva in tutti i puntati linfonodali del gruppo A. La real time PCR ha permesso di mettere in evidenza i soggetti recidivi e di valutare la cinetica parassitlogica del singolo soggetto. I soggetti restano parassitologicamente positivi anche dopo un miglioramento clinico, d’accordo con altri autori (Solano-Gallego 2001, Saridomichelakis et al. 2005; Moreira et al., 2007). Si sono presentate 4 recidive a 180 giorni post-terapia nel gruppo A. Non è stato riscontrato nessun tipo di effetto collaterale importante nei soggetti trattati nel gruppo B. I migliori risultati parassitologici sono stati osservati nel gruppo D, a conferma dell’efficacia dell’utilizzo di sostanze immunostimolaiti in soggetti recidivi. L’uso delle miltefosine deve essere considerato con attenzione oltre per gli effetti collaterali evidenziati anche per i possibili casi di farmaco resistenza (Croft et al., 2006). L’uso di una terapia a base di difloxacina può essere indicato in soggetti con problemi di funzionalità epatica e renale, che non riuscirebbero a sostenere una trattamento con antimoniali. cercando così di non alimentare le sempre più frequenti resistenze che si verificano con l’uso improprio degli antimoniali. La terapia con antimoniali e allopurinlo rimane comunque l'associazione più efficace nella guarigione eziologica della leishmaniosi canina.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/153777
URN:NBN:IT:UNIPI-153777