Quando «la penna non basta». L'antropologia e l'iconografia di viaggio (1850-1902)

L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare le modalità di comunicazione non verbale contenute in alcuni resoconti di naturalisti italiani nella seconda metà dell’Ottocento. La tesi prende le mosse dalla constatazione del pressoché immediato utilizzo della fotografia da parte dell’antropologia e si concentra, in particolare, sulle raffigurazioni dell’uomo extraeuropeo. Dopo una parte introduttiva dedicata alla descrizione del contesto storico – istituzionalizzazione della disciplina antropologica, presentazione dei vari autori e descrizione dei viaggi compiuti – si compie una analisi quantitativa e qualitativa dell’apparato iconico contenuto nei resoconti di viaggio oggetto di studio, cercando di riscontrare eventuali tendenze; inoltre, si cerca di evidenziare i contatti e le eventuali concordanze con le disposizioni impartite dagli antropologi nelle istruzioni di viaggio. Infine, si mette in luce sia il rapporto tra osservatori e osservati sia le difficoltà inerenti all’utilizzo della fotografia come specifico mezzo di comunicazione.