Il presente lavoro ha inteso offrire una panoramica delle questioni ancora aperte e incidenti, sia per aspetti strutturali che funzionali, sulle scienze giuridiche che interessano il delicato comparto agro-alimentare, attraversato da un processo di evoluzione innarrestabile e destinato a svilupparsi verso forme che oramai prescindono dalla coltivazione e dall’allevamento sul fondo. A ciò fa riscontro una crescita dell’impresa agricola attraverso forme imprenditoriali diversificate e aperta a nuove figure soggettive, quali elementi altresì necessari per assicurare un maggiore livello di reddito in un settore occupante servizi sempre più specializzati.La specificazione di una categoria, quella del consumatore di alimenti, e una rilettura di alcune fattispecie, quali la rintracciabilità, l’igiene e la vigilanza ufficiale, assumono maggior rilievo se solo si pensi al cennato allargamento territoriale dell'Unione e, ancor piú, a quello di prossima scadenza. Quant’anzi, poi, con un rischio ulteriore: quello di un complessivo abbassamento, a livello comunitario, degli standards di sicurezza alimentare a vantaggio dell’abbattimento dei prezzi e di facili benefici commerciali. Più specificamente, la ricerca e l’individuazione dei principi (di riferimento), quali espressioni dei valori intranei al diritto, potrebbe fondare possibili o almeno parziali soluzioni ai problemi che ancora gravano sul comparto agro-alimentare, nella consapevolezza che l'affidarsi ad una mera ortoprassi non è bastevole, di per sé, a scongiurare l’altrettanto temibile ipertrofia dell'ordinamento agro-alimentare.Al di là di facili soluzioni normative e di un mero richiamo ad esigenze di controllo della liceità dal solo punto di vista etico, la speculazione sul diritto alimentare non potrà prescindere dal ruolo della persona quale “valore” dell’ordinamento costituzionale e di quello alimentare (al primo riferibile). Per la sua corretta collocazione nel corpus legislativo di impronta comunitaria, tuttavia, la persona dovrà essere intesa anche nella sua dimensione ambientale, ossia in rapporto al locus ove questa opera e realizza diritti e interessi, senza che ciò pregiudichi le ragioni anche “culturali” legate all’impresa agricola.
Questioni del diritto alimentare e prospettive di rilettura della legislazione
2007
Abstract
Il presente lavoro ha inteso offrire una panoramica delle questioni ancora aperte e incidenti, sia per aspetti strutturali che funzionali, sulle scienze giuridiche che interessano il delicato comparto agro-alimentare, attraversato da un processo di evoluzione innarrestabile e destinato a svilupparsi verso forme che oramai prescindono dalla coltivazione e dall’allevamento sul fondo. A ciò fa riscontro una crescita dell’impresa agricola attraverso forme imprenditoriali diversificate e aperta a nuove figure soggettive, quali elementi altresì necessari per assicurare un maggiore livello di reddito in un settore occupante servizi sempre più specializzati.La specificazione di una categoria, quella del consumatore di alimenti, e una rilettura di alcune fattispecie, quali la rintracciabilità, l’igiene e la vigilanza ufficiale, assumono maggior rilievo se solo si pensi al cennato allargamento territoriale dell'Unione e, ancor piú, a quello di prossima scadenza. Quant’anzi, poi, con un rischio ulteriore: quello di un complessivo abbassamento, a livello comunitario, degli standards di sicurezza alimentare a vantaggio dell’abbattimento dei prezzi e di facili benefici commerciali. Più specificamente, la ricerca e l’individuazione dei principi (di riferimento), quali espressioni dei valori intranei al diritto, potrebbe fondare possibili o almeno parziali soluzioni ai problemi che ancora gravano sul comparto agro-alimentare, nella consapevolezza che l'affidarsi ad una mera ortoprassi non è bastevole, di per sé, a scongiurare l’altrettanto temibile ipertrofia dell'ordinamento agro-alimentare.Al di là di facili soluzioni normative e di un mero richiamo ad esigenze di controllo della liceità dal solo punto di vista etico, la speculazione sul diritto alimentare non potrà prescindere dal ruolo della persona quale “valore” dell’ordinamento costituzionale e di quello alimentare (al primo riferibile). Per la sua corretta collocazione nel corpus legislativo di impronta comunitaria, tuttavia, la persona dovrà essere intesa anche nella sua dimensione ambientale, ossia in rapporto al locus ove questa opera e realizza diritti e interessi, senza che ciò pregiudichi le ragioni anche “culturali” legate all’impresa agricola.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/153890
URN:NBN:IT:UNIPI-153890