La Banca centrale europea (BCE) costituisce il “perno essenziale” dell'Unione economica e monetaria (UEM); ad essa è attribuito un ruolo costituzionale così importante ai fini della costruzione dell'UEM da aver svolto, finora, una funzione di vera e propria tenuta della medesima. Rappresenta, quindi, un attore che svolge un compito decisivo nel processo di integrazione sovranazionale europeo, attraverso un complesso di saperi necessariamente tecnici, il cui fondamento e le cui ripercussioni interrogano il giurista su alcune fondamentali categorie del diritto costituzionale, con specifico riguardo a quella della sovranità. Quello appena proposto costituisce lo sfondo essenziale della presente tesi, la cui ricerca si sviluppa attraverso tre parti. La prima parte è dedicata alle questioni teoriche di portata generale. Questa sezione sarà dedicata, infatti, alla ricostruzione delle principali questioni poste in merito alla costruzione del concetto di banca centrale, non esclusivamente dal punto di vista economico-giuridico. Sarà quindi oggetto di studio la definizione dei compiti e delle funzioni essenziali di una banca centrale, con particolare attenzione ai temi della indipendenza strutturale della medesima. Dopo aver dedicato una approfondita riflessione al rapporto tra indipendenza (e relativi limiti) e discrezionalità decisionale, tanto sulla base delle riflessioni teoriche quanto su quelle legate alla prassi del suo agire, la prima parte del lavoro si concentrerà sui profili di responsabilità nella quale la medesima può incorrere, e sul tipo di controllo democratico alla quale può essere sottoposta. La seconda parte è dedicata all'esperienza italiana; oggetto di studio è, quindi, la Banca d'Italia nell'assetto costituzionale. Il primo capitolo ha ad oggetto le origini e gli sviluppi di Palazzo Koch, dalla sua istituzione fino alla Repubblica; il secondo capitolo, invece, è riservato all'analisi del ruolo dalla stessa svolta fino al 1981, anno nel quale ha avuto luogo la separazione tra la medesima e il Ministero del Tesoro, con conseguenze economiche e politiche di primaria importanza; il terzo e ultimo capitolo della seconda parte riguarda la funzione che la stessa ha assunto tra gli anni '80 e i primi anni '90, fino alla costituzione dell'Unione monetaria europea. La terza parte costituisce il centro del lavoro avendo a oggetto proprio la Banca centrale europea, e intende “portare a compimento” le osservazioni sviluppate nelle pagine precedenti. Dopo aver analizzato i presupposti economici e politici che, a partire dagli anni '60 del secolo scorso, hanno posto le basi e gli argomenti posti a fondamento della UEM (capitolo 1), lo scritto si concentra sulla nascita della BCE (Maastricht, 1992), dedicandole la parte finale del capitolo. Il capitolo 2 dell'ultima parte indaga l'assetto attuale dell'istituto di Francoforte, studiando, anche in funzione ricostruttiva, la struttura organizzativa, i suoi compiti e funzioni, la sua indipendenza e, soprattutto, la sua politica monetaria. Il capitolo intitolato “le questioni aperte”, infine, riguarda la compatibilità tra l'indipendenza della BCE e il suo operato, nonché la connessa problematica del controllo giurisdizionale degli atti della Banca centrale europea, con speciale attenzione alla giurisprudenza dei casi OMT e del Bundesverfassungsgericht. Alle conclusioni, infine, saranno affidate le osservazioni di sintesi dell'intero lavoro.
Il ruolo costituzionale delle banche centrali. Il caso della Banca centrale europea
2017
Abstract
La Banca centrale europea (BCE) costituisce il “perno essenziale” dell'Unione economica e monetaria (UEM); ad essa è attribuito un ruolo costituzionale così importante ai fini della costruzione dell'UEM da aver svolto, finora, una funzione di vera e propria tenuta della medesima. Rappresenta, quindi, un attore che svolge un compito decisivo nel processo di integrazione sovranazionale europeo, attraverso un complesso di saperi necessariamente tecnici, il cui fondamento e le cui ripercussioni interrogano il giurista su alcune fondamentali categorie del diritto costituzionale, con specifico riguardo a quella della sovranità. Quello appena proposto costituisce lo sfondo essenziale della presente tesi, la cui ricerca si sviluppa attraverso tre parti. La prima parte è dedicata alle questioni teoriche di portata generale. Questa sezione sarà dedicata, infatti, alla ricostruzione delle principali questioni poste in merito alla costruzione del concetto di banca centrale, non esclusivamente dal punto di vista economico-giuridico. Sarà quindi oggetto di studio la definizione dei compiti e delle funzioni essenziali di una banca centrale, con particolare attenzione ai temi della indipendenza strutturale della medesima. Dopo aver dedicato una approfondita riflessione al rapporto tra indipendenza (e relativi limiti) e discrezionalità decisionale, tanto sulla base delle riflessioni teoriche quanto su quelle legate alla prassi del suo agire, la prima parte del lavoro si concentrerà sui profili di responsabilità nella quale la medesima può incorrere, e sul tipo di controllo democratico alla quale può essere sottoposta. La seconda parte è dedicata all'esperienza italiana; oggetto di studio è, quindi, la Banca d'Italia nell'assetto costituzionale. Il primo capitolo ha ad oggetto le origini e gli sviluppi di Palazzo Koch, dalla sua istituzione fino alla Repubblica; il secondo capitolo, invece, è riservato all'analisi del ruolo dalla stessa svolta fino al 1981, anno nel quale ha avuto luogo la separazione tra la medesima e il Ministero del Tesoro, con conseguenze economiche e politiche di primaria importanza; il terzo e ultimo capitolo della seconda parte riguarda la funzione che la stessa ha assunto tra gli anni '80 e i primi anni '90, fino alla costituzione dell'Unione monetaria europea. La terza parte costituisce il centro del lavoro avendo a oggetto proprio la Banca centrale europea, e intende “portare a compimento” le osservazioni sviluppate nelle pagine precedenti. Dopo aver analizzato i presupposti economici e politici che, a partire dagli anni '60 del secolo scorso, hanno posto le basi e gli argomenti posti a fondamento della UEM (capitolo 1), lo scritto si concentra sulla nascita della BCE (Maastricht, 1992), dedicandole la parte finale del capitolo. Il capitolo 2 dell'ultima parte indaga l'assetto attuale dell'istituto di Francoforte, studiando, anche in funzione ricostruttiva, la struttura organizzativa, i suoi compiti e funzioni, la sua indipendenza e, soprattutto, la sua politica monetaria. Il capitolo intitolato “le questioni aperte”, infine, riguarda la compatibilità tra l'indipendenza della BCE e il suo operato, nonché la connessa problematica del controllo giurisdizionale degli atti della Banca centrale europea, con speciale attenzione alla giurisprudenza dei casi OMT e del Bundesverfassungsgericht. Alle conclusioni, infine, saranno affidate le osservazioni di sintesi dell'intero lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/153943
URN:NBN:IT:UNIPR-153943