In agricoltura si è sempre sentita la necessità di difendere le produzioni da insetti, crittogame e fitopatie in genere, sia in pieno campo che in magazzino. Già due millenni di anni fa, si usavano in agricoltura derivati da piante con caratteristiche insetticide. In Europa e nel Nord America furono usati per oltre 150 anni, fino a quando la scoperta degli insetticidi chimici di sintesi, fra la metà degli anni 30 e il 1950, decretò il loro declino. Vari problemi connessi ad un uso spesso sconsiderato di prodotti di sintesi hanno portato alla necessità di sviluppare un modo alternativo per il controllo delle fitopatie utilizzando prodotti di origine vegetale. Molti estratti vegetali ed oli essenziali possono rappresentare fonti alternative di controllo di insetti nocivi, anche nei prodotti conservati, in quanto costituiscono una ricca e potenziale fonte di principi bioattivi anche se non sempre privi di tossicità per l’ambiente e l’uomo. La letteratura scientifica degli ultimi 25 anni descrive centinaia di metaboliti secondari delle piante, che manifestano effetti repellenti o tossici verso i naturali nemici delle piante coltivate, ma pochi sono ancora gli insetticidi di origine vegetale in commercio. Grande è l’ interesse verso i principi attivi di origine botanica, quali mezzi di lotta validi, alternativi ai prodotti chimici di sintesi, a basso impatto sugli esseri viventi e sull’ambiente. Pur nella tutela delle biodiversità, la loro coltivazione in Italia potrebbe portare a vantaggi dal punto di vista economico, in modo che zone marginali non vengano completamente abbandonate, ma anzi, si salvaguardi il reddito degli addetti all’agricoltura. Inoltre, si potrebbe contare sull’origine certa della filiera e sulla qualità della produzione, inseribile in quella più ampia dei prodotti farmaceutici ed erboristici. La tossicità del prodotto di origine vegetale verso gli insetti è influenzata dalla composizione chimica, dalla provenienza dell’essenza vegetale, dalle condizioni ecologiche, dal metodo, dal tempo di estrazione e dalla parte della pianta utilizzata. Inoltre, la suscettibilità degli insetti ai composti vegetali è variabile, in funzione della specie, del particolare stadio vitale e delle caratteristiche dell’ambiente di impiego. Scopo del presente lavoro è stato quello di individuare le caratteristiche bio-agronomiche di alcune specie che in letteratura risultano efficaci sugli insetti. La coltivazione, sia in vaso che in pieno campo, ha voluto verificare il loro adattamento alle nostre condizioni agropedologiche, attraverso lo studio delle caratteristiche biologico-riproduttive e le loro produzioni quali-quantitative. E’ stata valutata la resa in biomassa totale ed utile, estraendo i p.a. contenuti nelle diverse parti. In alcuni casi sono stati fatti verificare gli effetti tossici e/o repellenti sugli insetti delle derrate alimentari. Sono state inoltre valutate le caratteristiche germinative dei semi riprodotti. Le specie oggetto della ricerca appartengono alle famiglie botaniche delle Leguminosae (Cassia sophera, Clitoria ternatea, Medicago truncatula, Tephrosia cinerea, Tephrosia purpurea): Asteraceae (Ageratum conyzoides, Artemisia judaica, A. tridentata, A. vulgaris, Inula conyza); Lamiaceae (Hyptis emoryi, H. lanceolata, H. spicigera, H. suaveolens, Plectranthus barbatus); Asclepiadaceae (Calotropis procera).

Ricerche bioagronomiche su specie erbcee biocide

2010

Abstract

In agricoltura si è sempre sentita la necessità di difendere le produzioni da insetti, crittogame e fitopatie in genere, sia in pieno campo che in magazzino. Già due millenni di anni fa, si usavano in agricoltura derivati da piante con caratteristiche insetticide. In Europa e nel Nord America furono usati per oltre 150 anni, fino a quando la scoperta degli insetticidi chimici di sintesi, fra la metà degli anni 30 e il 1950, decretò il loro declino. Vari problemi connessi ad un uso spesso sconsiderato di prodotti di sintesi hanno portato alla necessità di sviluppare un modo alternativo per il controllo delle fitopatie utilizzando prodotti di origine vegetale. Molti estratti vegetali ed oli essenziali possono rappresentare fonti alternative di controllo di insetti nocivi, anche nei prodotti conservati, in quanto costituiscono una ricca e potenziale fonte di principi bioattivi anche se non sempre privi di tossicità per l’ambiente e l’uomo. La letteratura scientifica degli ultimi 25 anni descrive centinaia di metaboliti secondari delle piante, che manifestano effetti repellenti o tossici verso i naturali nemici delle piante coltivate, ma pochi sono ancora gli insetticidi di origine vegetale in commercio. Grande è l’ interesse verso i principi attivi di origine botanica, quali mezzi di lotta validi, alternativi ai prodotti chimici di sintesi, a basso impatto sugli esseri viventi e sull’ambiente. Pur nella tutela delle biodiversità, la loro coltivazione in Italia potrebbe portare a vantaggi dal punto di vista economico, in modo che zone marginali non vengano completamente abbandonate, ma anzi, si salvaguardi il reddito degli addetti all’agricoltura. Inoltre, si potrebbe contare sull’origine certa della filiera e sulla qualità della produzione, inseribile in quella più ampia dei prodotti farmaceutici ed erboristici. La tossicità del prodotto di origine vegetale verso gli insetti è influenzata dalla composizione chimica, dalla provenienza dell’essenza vegetale, dalle condizioni ecologiche, dal metodo, dal tempo di estrazione e dalla parte della pianta utilizzata. Inoltre, la suscettibilità degli insetti ai composti vegetali è variabile, in funzione della specie, del particolare stadio vitale e delle caratteristiche dell’ambiente di impiego. Scopo del presente lavoro è stato quello di individuare le caratteristiche bio-agronomiche di alcune specie che in letteratura risultano efficaci sugli insetti. La coltivazione, sia in vaso che in pieno campo, ha voluto verificare il loro adattamento alle nostre condizioni agropedologiche, attraverso lo studio delle caratteristiche biologico-riproduttive e le loro produzioni quali-quantitative. E’ stata valutata la resa in biomassa totale ed utile, estraendo i p.a. contenuti nelle diverse parti. In alcuni casi sono stati fatti verificare gli effetti tossici e/o repellenti sugli insetti delle derrate alimentari. Sono state inoltre valutate le caratteristiche germinative dei semi riprodotti. Le specie oggetto della ricerca appartengono alle famiglie botaniche delle Leguminosae (Cassia sophera, Clitoria ternatea, Medicago truncatula, Tephrosia cinerea, Tephrosia purpurea): Asteraceae (Ageratum conyzoides, Artemisia judaica, A. tridentata, A. vulgaris, Inula conyza); Lamiaceae (Hyptis emoryi, H. lanceolata, H. spicigera, H. suaveolens, Plectranthus barbatus); Asclepiadaceae (Calotropis procera).
16-nov-2010
Italiano
Macchia, Mario
Vergara, Mariarosaria
Benuzzi, Massimo
Pardossi, Alberto
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/154056
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-154056