Nel contesto italiano si può ormai parlare di una presenza migratoria strutturale, stabile e sviluppatasi su più generazioni, in cui quelle giovani si affacciano visibilmente ai livelli scolastico-educativi più elevati, interessando anche quello universitario. Gli approfondimenti ad oggi condotti sul percorso formativo dei giovani con alle spalle un background migratorio hanno seguito la maturazione demografica della popolazione a cui si riferiscono, non andando oltre il ciclo secondario d’istruzione. Dato che il background socio-economico e il capitale culturale dei genitori o di altri adulti significativi influenzano le scelte formative dei giovani, appare di estremo interesse approfondire il peso che l’origine straniera ha nella decisione di intraprendere un percorso educativo di lungo periodo. Dopo un'approfondita analisi dei dati disponibili a livello nazionale, la ricerca si focalizza nel dettaglio sul caso dell'Università di Bologna: tramite un approccio quanti-qualitativo (survey online e interviste semi-strutturate), l'elaborato qui presentato è mosso da un doppio obiettivo: da un lato ha valenza prettamente esplorativa, andando ad indagare un fenomeno, ad ora, pressoché ignorato, ancorché in continuo aumento; dall’altro si propone di studiare i percorsi biografici ed educativi che hanno portato gli studenti con background migratorio ad accedere agli studi universitari, così da approfondire non solo l’incidenza delle classiche variabili associate in letteratura a percorsi formativi di successo, ma anche quegli aspetti, propri di un’educazione di tipo universitario, che intervengono in un momento successivo. L’individuazione degli aspetti caratterizzati da maggiori criticità, così come una riflessione che possa permettere di fornire, ove possibile, indicazioni concrete in termini di percorsi di socializzazione e integrazione attiva a supporto della pianificazione e della gestione di politiche inclusive, principalmente a livello scolastico-universitario, potrebbero portare a nuove prospettive e a nuovi stimoli nella ricerca sulle seconda generazioni, così da evitare che le barriere già presenti possano trasformarsi in veri e propri vincoli strutturali.
Seconde generazioni e istruzione universitaria: opportunità e sfide
2017
Abstract
Nel contesto italiano si può ormai parlare di una presenza migratoria strutturale, stabile e sviluppatasi su più generazioni, in cui quelle giovani si affacciano visibilmente ai livelli scolastico-educativi più elevati, interessando anche quello universitario. Gli approfondimenti ad oggi condotti sul percorso formativo dei giovani con alle spalle un background migratorio hanno seguito la maturazione demografica della popolazione a cui si riferiscono, non andando oltre il ciclo secondario d’istruzione. Dato che il background socio-economico e il capitale culturale dei genitori o di altri adulti significativi influenzano le scelte formative dei giovani, appare di estremo interesse approfondire il peso che l’origine straniera ha nella decisione di intraprendere un percorso educativo di lungo periodo. Dopo un'approfondita analisi dei dati disponibili a livello nazionale, la ricerca si focalizza nel dettaglio sul caso dell'Università di Bologna: tramite un approccio quanti-qualitativo (survey online e interviste semi-strutturate), l'elaborato qui presentato è mosso da un doppio obiettivo: da un lato ha valenza prettamente esplorativa, andando ad indagare un fenomeno, ad ora, pressoché ignorato, ancorché in continuo aumento; dall’altro si propone di studiare i percorsi biografici ed educativi che hanno portato gli studenti con background migratorio ad accedere agli studi universitari, così da approfondire non solo l’incidenza delle classiche variabili associate in letteratura a percorsi formativi di successo, ma anche quegli aspetti, propri di un’educazione di tipo universitario, che intervengono in un momento successivo. L’individuazione degli aspetti caratterizzati da maggiori criticità, così come una riflessione che possa permettere di fornire, ove possibile, indicazioni concrete in termini di percorsi di socializzazione e integrazione attiva a supporto della pianificazione e della gestione di politiche inclusive, principalmente a livello scolastico-universitario, potrebbero portare a nuove prospettive e a nuovi stimoli nella ricerca sulle seconda generazioni, così da evitare che le barriere già presenti possano trasformarsi in veri e propri vincoli strutturali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/154070
urn:nbn:it:unibo-21473