La ricerca ha come oggetto le ceramiche provenienti dalle tombe individuate sull’area del Tempio di Milioni di Anni di Amenhotep II a Tebe Ovest, in corso di scavo dal 1997 sotto la direzione del dott. Angelo Sesana (Centro di Egittologia Francesco Ballerini – Como). Le tombe indagate hanno restituito generalmente pochi elementi degli originari corredi, ad eccezione della ceramica, rinvenuta in grandi quantità e in una molteplicità di fogge. Questa è stata dunque esaminata nel suo contesto di rinvenimento per sfruttarne al meglio la potenzialità di ricostruzione storica e culturale. Il primo obiettivo che ci si è posti è stato quello di definire nel dettaglio l’evoluzione progressiva della necropoli nel corso della sua lunga storia. Per ognuna delle tre macro-fasi individuate – Medio Regno, Terzo Periodo Intermedio-Epoca Tarda ed Epoca Tolemaica – sono state presentate le caratteristiche delle diverse strutture funerarie e le peculiarità del deposito archeologico. L’analisi dei tipi ceramici rinvenuti, integrato con quello degli elementi di corredo residui, ha consentito di ricostruire con un notevole dettaglio le fasi di occupazione, riuso o saccheggio di alcune tombe, scelte in quanto campione significativo di tutta la necropoli. Il lungo excursus cronologico consente di seguire l’evoluzione delle forme e di offrire una visione complessiva delle diverse produzioni, anche in mancanza di un unico deposito stratigrafico. I singoli casi di studio hanno inoltre permesso l’approfondimento di tematiche specifiche, in particolare il rapporto tra ceramica funeraria, deposta come corredo funerario, e ceramica cultuale, utilizzata per compiere i riti in onore del defunto durante e dopo la cerimonia funebre. L’analisi della ceramica si è rivelata, infine, l’unico strumento in grado di individuare alcuni momenti di frequentazione del sito (come per esempio quello di Epoca Tolemaica) non solo prima non identificati, ma anche, ad oggi, non indiziati da altri materiali e non associabili a precise strutture.

La ceramica dalle tombe nell’area del Tempio di Amenhotep II, Tebe Ovest. Un approccio contestuale.

2014

Abstract

La ricerca ha come oggetto le ceramiche provenienti dalle tombe individuate sull’area del Tempio di Milioni di Anni di Amenhotep II a Tebe Ovest, in corso di scavo dal 1997 sotto la direzione del dott. Angelo Sesana (Centro di Egittologia Francesco Ballerini – Como). Le tombe indagate hanno restituito generalmente pochi elementi degli originari corredi, ad eccezione della ceramica, rinvenuta in grandi quantità e in una molteplicità di fogge. Questa è stata dunque esaminata nel suo contesto di rinvenimento per sfruttarne al meglio la potenzialità di ricostruzione storica e culturale. Il primo obiettivo che ci si è posti è stato quello di definire nel dettaglio l’evoluzione progressiva della necropoli nel corso della sua lunga storia. Per ognuna delle tre macro-fasi individuate – Medio Regno, Terzo Periodo Intermedio-Epoca Tarda ed Epoca Tolemaica – sono state presentate le caratteristiche delle diverse strutture funerarie e le peculiarità del deposito archeologico. L’analisi dei tipi ceramici rinvenuti, integrato con quello degli elementi di corredo residui, ha consentito di ricostruire con un notevole dettaglio le fasi di occupazione, riuso o saccheggio di alcune tombe, scelte in quanto campione significativo di tutta la necropoli. Il lungo excursus cronologico consente di seguire l’evoluzione delle forme e di offrire una visione complessiva delle diverse produzioni, anche in mancanza di un unico deposito stratigrafico. I singoli casi di studio hanno inoltre permesso l’approfondimento di tematiche specifiche, in particolare il rapporto tra ceramica funeraria, deposta come corredo funerario, e ceramica cultuale, utilizzata per compiere i riti in onore del defunto durante e dopo la cerimonia funebre. L’analisi della ceramica si è rivelata, infine, l’unico strumento in grado di individuare alcuni momenti di frequentazione del sito (come per esempio quello di Epoca Tolemaica) non solo prima non identificati, ma anche, ad oggi, non indiziati da altri materiali e non associabili a precise strutture.
16-ott-2014
Italiano
Betrò, Maria Carmela
Guidotti, Maria Cristina
Rosati, Gloria
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/154078
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-154078