Francesco Maria Niccolò Gabburri, riconosciuto come uomo pienamente calato nella realtà storica e culturale del suo tempo, attivo rappresentante della vita artistica della Firenze di primo Settecento, è noto come collezionista di grafica, prestatore e organizzatore nelle esposizioni del chiostro della Santissima Annunziata, luogotenente dell’Accademia del disegno e autore dei quattro volumi manoscritti della Vite di Pittori, ambiziosa opera biografica mai portata a termine e oggi conservata presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Il riordino dei documenti noti e ricondotti da tempo alla sua persona, unito all'analisi e alla trascrizione di nuove carte, ha permesso di delineare in maniera più definita l'attività di questo personaggio, affidando proprio alla sua penna la trasmissione di pensieri e informazioni. In particolare, un inedito catalogo della collezione di stampe, disegni e libri trattanti argomenti artistici, è stato l'elemento principale in grado di definire le pratiche collezionistiche riguardanti l'incisione, lasciando emergere criteri catalografici, valutazioni e utilizzo delle medesime nel quadro di un'attività di più ampio respiro, quale era quella di Gabburri negli anni Trenta del XVIII secolo.
Francesco Maria Niccolò Gabburri: incisioni e scritti del ‘Cavalier del Buon Gusto’
2011
Abstract
Francesco Maria Niccolò Gabburri, riconosciuto come uomo pienamente calato nella realtà storica e culturale del suo tempo, attivo rappresentante della vita artistica della Firenze di primo Settecento, è noto come collezionista di grafica, prestatore e organizzatore nelle esposizioni del chiostro della Santissima Annunziata, luogotenente dell’Accademia del disegno e autore dei quattro volumi manoscritti della Vite di Pittori, ambiziosa opera biografica mai portata a termine e oggi conservata presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Il riordino dei documenti noti e ricondotti da tempo alla sua persona, unito all'analisi e alla trascrizione di nuove carte, ha permesso di delineare in maniera più definita l'attività di questo personaggio, affidando proprio alla sua penna la trasmissione di pensieri e informazioni. In particolare, un inedito catalogo della collezione di stampe, disegni e libri trattanti argomenti artistici, è stato l'elemento principale in grado di definire le pratiche collezionistiche riguardanti l'incisione, lasciando emergere criteri catalografici, valutazioni e utilizzo delle medesime nel quadro di un'attività di più ampio respiro, quale era quella di Gabburri negli anni Trenta del XVIII secolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/154241
URN:NBN:IT:UNIPI-154241