Scopi dell‟attività di ricerca condotta durante il dottorato sono stati quelli di valutare gli effetti di due diversi tipi di gestione agronomica sull'artropodofauna del suolo, evidenziare la potenzialità delle “strutture ecologiche” presenti nell‟area di studio di fungere da serbatoio di insetti utili e studiare la distribuzione spaziale dei Coleotteri utilizzati come bioindicatori. In appezzamenti facenti parte di una prova agronomica di confronto tra tecniche di conduzione convenzionale e biologica iniziata 7 anni prima presso il CIRAA "E. Avanzi", sono state messe a confronto le colture di mais e girasole. Per valutare l‟influenza della gestione agronomica è stato effettuato il monitoraggio di 4 famiglie di Coleotteri (Carabidi, Stafilinidi, Coccinellidi e Anticidi), ma anche di altri Artropodi quali Aranea e Opilionidi, in entrambe le colture prescelte e nei due sistemi di conduzione, per l‟intero ciclo colturale. Il monitoraggio è stato eseguito in 24 siti di campionamento con trappole a caduta e cartelle cromotropiche gialle. Ogni sito di cattura è stato georeferenziato per realizzare la distribuzione spaziale delle catture mediante software GIS. Per valutare l‟influenza delle siepi è stato eseguito, in quattro periodi diversi dell‟anno, un ulteriore monitoraggio utilizzando le stesse trappole descritte in precedenza, posizionate su tre file, a distanze crescenti dalla siepe. Gli esemplari catturati sono stati preparati a secco e determinati con la supervisione e l‟ausilio di specialisti delle famiglie in esame. Sono stati catturati più di 10000 Carabidi, 1500 Anticidi, 800 Coccinellidi, 500 Stafilinidi, quasi 2000 Aranea e 500 Opilionidi. Sulla base della classificazione specifica sono state catturate 51 specie di Carabidi, 10 di Anticidi e 17 di Coccinellidi. Per Stafilinidi, Aranea e Opilionidi, la classificazione non è stata fatta a livello di specie. Ad una prima analisi quantitativa i Carabidi, gli Stafilinidi e gli Aranea hanno mostrato una differenza significativa di abbondanza fra i due metodi agronomici. Sono state ricostruite anche le dinamiche di popolazione in base alla densità di attività totale della famiglia e di ciascuna specie. In questo modo si è osservato come, in diversi casi, alcune specie diminuiscano fortemente dopo alcuni interventi colturali. I dati delle singole famiglie sono stati poi sottoposti a Cluster analysis e NMDS per verificare la similarità fra i siti di cattura. Da questa analisi è emerso come, per i Carabidi, ci sia una forte differenza fra i siti a gestione convenzionale e quelli a gestione biologica, mentre ciò non si verifica per gli altri gruppi raccolti. Queste differenze evidenziate dall‟analisi multivariata sono state confermate anche dall‟analisi spaziale tramite strumenti GIS. La spazializzazione evidenzia come i Carabidi manifestino profonde differenze fra i diversi metodi di conduzione. Sono poi stati calcolati 9 indici ecologici, 2 indici di diversità (Shannon e Simpson), i 2 rispettivi indici di 8 equiripartizione, 2 indici di ricchezza specifica (Margalef e Menhinick), 2 indici di similarità di Sorensen (qualitativo e quantitativo) e l‟indice di Turnover. L‟analisi degli indici ha mostrato risultati contrastanti. Sembra infatti esserci una maggiore diversità e ricchezza specifica negli appezzamenti a conduzione convenzionale malgrado il maggior numero di specie riscontrate in quelli a conduzione biologica. Questa apparente contraddizione potrebbe essere dovuta al fatto che, nella determinazione di alcuni indici, pesano molto le abbondanze quantitative delle specie presenti e la presenza di poche specie dominanti molto numerose. Gli indici di similarità di Sorensen rivelano infatti che, in molti casi, i due sistemi di conduzione sono qualitativamente quasi del tutto uguali, ma quantitativamente molto diversi. Le prove per valutare l‟effetto delle infrastrutture ecologiche hanno mostrato come non esista un preciso gradiente di catture man mano che ci si allontana dalla siepe. Questo può essere legato al fatto che le siepi sono di impianto relativamente recente e non si è ancora venuto a ricreare un equilibrio ecologico al loro interno. Alla luce dei dati raccolti si può dire quindi che l‟influenza delle tecniche di conduzione sulla biodiversità entomologica sembra essere confermata e, in particolare, la famiglia dei Carabidi sembra mostrare una maggiore sensibilità. L‟analisi spaziale tramite GIS, inoltre, si dimostra un valido strumento anche in analisi di tipo faunistico ed è auspicabile che possa essere sempre più impiegata in futuro, sia in analisi svolte su piccola scala, come il caso di studio descritto, sia su scala più ampia, a livello di paesaggio.

Effetti di differenti sistemi di gestione agronomica su alcuni gruppi di Artropodi indicatori di biodiversità

2011

Abstract

Scopi dell‟attività di ricerca condotta durante il dottorato sono stati quelli di valutare gli effetti di due diversi tipi di gestione agronomica sull'artropodofauna del suolo, evidenziare la potenzialità delle “strutture ecologiche” presenti nell‟area di studio di fungere da serbatoio di insetti utili e studiare la distribuzione spaziale dei Coleotteri utilizzati come bioindicatori. In appezzamenti facenti parte di una prova agronomica di confronto tra tecniche di conduzione convenzionale e biologica iniziata 7 anni prima presso il CIRAA "E. Avanzi", sono state messe a confronto le colture di mais e girasole. Per valutare l‟influenza della gestione agronomica è stato effettuato il monitoraggio di 4 famiglie di Coleotteri (Carabidi, Stafilinidi, Coccinellidi e Anticidi), ma anche di altri Artropodi quali Aranea e Opilionidi, in entrambe le colture prescelte e nei due sistemi di conduzione, per l‟intero ciclo colturale. Il monitoraggio è stato eseguito in 24 siti di campionamento con trappole a caduta e cartelle cromotropiche gialle. Ogni sito di cattura è stato georeferenziato per realizzare la distribuzione spaziale delle catture mediante software GIS. Per valutare l‟influenza delle siepi è stato eseguito, in quattro periodi diversi dell‟anno, un ulteriore monitoraggio utilizzando le stesse trappole descritte in precedenza, posizionate su tre file, a distanze crescenti dalla siepe. Gli esemplari catturati sono stati preparati a secco e determinati con la supervisione e l‟ausilio di specialisti delle famiglie in esame. Sono stati catturati più di 10000 Carabidi, 1500 Anticidi, 800 Coccinellidi, 500 Stafilinidi, quasi 2000 Aranea e 500 Opilionidi. Sulla base della classificazione specifica sono state catturate 51 specie di Carabidi, 10 di Anticidi e 17 di Coccinellidi. Per Stafilinidi, Aranea e Opilionidi, la classificazione non è stata fatta a livello di specie. Ad una prima analisi quantitativa i Carabidi, gli Stafilinidi e gli Aranea hanno mostrato una differenza significativa di abbondanza fra i due metodi agronomici. Sono state ricostruite anche le dinamiche di popolazione in base alla densità di attività totale della famiglia e di ciascuna specie. In questo modo si è osservato come, in diversi casi, alcune specie diminuiscano fortemente dopo alcuni interventi colturali. I dati delle singole famiglie sono stati poi sottoposti a Cluster analysis e NMDS per verificare la similarità fra i siti di cattura. Da questa analisi è emerso come, per i Carabidi, ci sia una forte differenza fra i siti a gestione convenzionale e quelli a gestione biologica, mentre ciò non si verifica per gli altri gruppi raccolti. Queste differenze evidenziate dall‟analisi multivariata sono state confermate anche dall‟analisi spaziale tramite strumenti GIS. La spazializzazione evidenzia come i Carabidi manifestino profonde differenze fra i diversi metodi di conduzione. Sono poi stati calcolati 9 indici ecologici, 2 indici di diversità (Shannon e Simpson), i 2 rispettivi indici di 8 equiripartizione, 2 indici di ricchezza specifica (Margalef e Menhinick), 2 indici di similarità di Sorensen (qualitativo e quantitativo) e l‟indice di Turnover. L‟analisi degli indici ha mostrato risultati contrastanti. Sembra infatti esserci una maggiore diversità e ricchezza specifica negli appezzamenti a conduzione convenzionale malgrado il maggior numero di specie riscontrate in quelli a conduzione biologica. Questa apparente contraddizione potrebbe essere dovuta al fatto che, nella determinazione di alcuni indici, pesano molto le abbondanze quantitative delle specie presenti e la presenza di poche specie dominanti molto numerose. Gli indici di similarità di Sorensen rivelano infatti che, in molti casi, i due sistemi di conduzione sono qualitativamente quasi del tutto uguali, ma quantitativamente molto diversi. Le prove per valutare l‟effetto delle infrastrutture ecologiche hanno mostrato come non esista un preciso gradiente di catture man mano che ci si allontana dalla siepe. Questo può essere legato al fatto che le siepi sono di impianto relativamente recente e non si è ancora venuto a ricreare un equilibrio ecologico al loro interno. Alla luce dei dati raccolti si può dire quindi che l‟influenza delle tecniche di conduzione sulla biodiversità entomologica sembra essere confermata e, in particolare, la famiglia dei Carabidi sembra mostrare una maggiore sensibilità. L‟analisi spaziale tramite GIS, inoltre, si dimostra un valido strumento anche in analisi di tipo faunistico ed è auspicabile che possa essere sempre più impiegata in futuro, sia in analisi svolte su piccola scala, come il caso di studio descritto, sia su scala più ampia, a livello di paesaggio.
21-apr-2011
Italiano
Rossi, Elisabetta
Università degli Studi di Pisa
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-154603