Il lavoro di tesi si inserisce in un più ampio progetto di ricerca dedicato all’analisi della violenza contro le popolazioni civili nel corso della seconda guerra mondiale. Attraverso la ricostruzione della politica di occupazione e della “politica di repressione” delle forze tedesche si è riusciti ad analizzare la “guerra ai civili” che si attivò nelle province orientali d’Italia tra il 1943-1945. Dal lavoro di ricerca l’area del confine orientale risulta tra le più colpite dalle rappresaglie e dalle stragi fin dai primi giorni del Settembre 1943. La distribuzione degli episodi indica in generale una coincidenza degli stessi atti di violenza con le aree nelle quali più forte era la pressione del movimento parmigiano. In questo territorio il forte sentimento antitaliano di vendetta dimostrato anche nel resto d’Italia venne accresciuto dall’odio verso il Bolscevico, di cui mote unità partigiane erano all’avanguardia, e l’odio verso lo Slavo. Sono stati censiti e descritti 107 episodi di violenza –con 2069 vittime- ed è stata individuata una periodizzazione di tale violenza divisa in cinque fasi.
La politica di repressione tedesca nel litorale adriatico (1943-1945)
2010
Abstract
Il lavoro di tesi si inserisce in un più ampio progetto di ricerca dedicato all’analisi della violenza contro le popolazioni civili nel corso della seconda guerra mondiale. Attraverso la ricostruzione della politica di occupazione e della “politica di repressione” delle forze tedesche si è riusciti ad analizzare la “guerra ai civili” che si attivò nelle province orientali d’Italia tra il 1943-1945. Dal lavoro di ricerca l’area del confine orientale risulta tra le più colpite dalle rappresaglie e dalle stragi fin dai primi giorni del Settembre 1943. La distribuzione degli episodi indica in generale una coincidenza degli stessi atti di violenza con le aree nelle quali più forte era la pressione del movimento parmigiano. In questo territorio il forte sentimento antitaliano di vendetta dimostrato anche nel resto d’Italia venne accresciuto dall’odio verso il Bolscevico, di cui mote unità partigiane erano all’avanguardia, e l’odio verso lo Slavo. Sono stati censiti e descritti 107 episodi di violenza –con 2069 vittime- ed è stata individuata una periodizzazione di tale violenza divisa in cinque fasi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/154841
URN:NBN:IT:UNIPI-154841