Il lavoro di tesi «Antonio Ranieri nel riflesso delle sue carte: la Ginevra o l’orfana della Nunziata e l’amicizia con Giacomo Leopardi» si è incentrato su due nuclei essenziali. Da una parte ha inteso esplorare più da vicino l’opera giovanile del controverso intellettuale partenopeo, ponendo attenzione al significativo romanzo Ginevra o l’orfana della Nunziata, scritto accanto a Leopardi, tra il 1835 e il 1836; dall’altro ha tentato di rileggere, accogliendo l’invito di Carlo Dionisotti, il sodalizio tanto chiacchierato con l’amico geniale. Le ricognizioni effettuate presso il Fondo Ranieri, custodito nella Biblioteca Nazionale di Napoli, si sono focalizzate, in particolare, sugli autografi del romanzo, sulle carte preparatorie, sulle bozze per le edizioni dell’opera, su esemplari che conservano osservazioni riconducibili all’intervento della censura borbonica e su alcune lettere dei numerosi corrispondenti, italiani ed europei, con cui Ranieri si confidava e confrontava. Lo studio dei manoscritti, a partire dall’analisi delle varianti d’autore, ha offerto l’occasione di soffermarsi e di ricomporre in maniera inedita la questione onomastica a cui si lega l’evoluzione del personaggio Ginevra, la possibilità di ripercorrere la vicenda editoriale del romanzo e il motivo per esaminare i fili, gli intrecci e le trame, che nella Ginevra lasciano scorgere l’ombra del pensiero e della lezione filosofica del genio recanatese. L’esame delle Carte Ranieri custodite in un Fondo che non smette di riservare sorprese a chiunque decida di cimentarsi con questa complessa eredità, ha mirato dunque, a dare nuova luce e spessore a una personalità poliedrica come quella di Antonio Ranieri, che, con un romanzo rivoluzionario, accanto a Giacomo Leopardi, seppe ritagliarsi una propria autonomia in una realtà contraddittoria e ostile, con la quale le sue opere e quelle del recanatese dovettero fare i conti.

Antonio Ranieri nel riflesso delle sue carte: la Ginevra o l’orfana della Nunziata e l’amicizia con Giacomo Leopardi

PETTA, SARA
2024

Abstract

Il lavoro di tesi «Antonio Ranieri nel riflesso delle sue carte: la Ginevra o l’orfana della Nunziata e l’amicizia con Giacomo Leopardi» si è incentrato su due nuclei essenziali. Da una parte ha inteso esplorare più da vicino l’opera giovanile del controverso intellettuale partenopeo, ponendo attenzione al significativo romanzo Ginevra o l’orfana della Nunziata, scritto accanto a Leopardi, tra il 1835 e il 1836; dall’altro ha tentato di rileggere, accogliendo l’invito di Carlo Dionisotti, il sodalizio tanto chiacchierato con l’amico geniale. Le ricognizioni effettuate presso il Fondo Ranieri, custodito nella Biblioteca Nazionale di Napoli, si sono focalizzate, in particolare, sugli autografi del romanzo, sulle carte preparatorie, sulle bozze per le edizioni dell’opera, su esemplari che conservano osservazioni riconducibili all’intervento della censura borbonica e su alcune lettere dei numerosi corrispondenti, italiani ed europei, con cui Ranieri si confidava e confrontava. Lo studio dei manoscritti, a partire dall’analisi delle varianti d’autore, ha offerto l’occasione di soffermarsi e di ricomporre in maniera inedita la questione onomastica a cui si lega l’evoluzione del personaggio Ginevra, la possibilità di ripercorrere la vicenda editoriale del romanzo e il motivo per esaminare i fili, gli intrecci e le trame, che nella Ginevra lasciano scorgere l’ombra del pensiero e della lezione filosofica del genio recanatese. L’esame delle Carte Ranieri custodite in un Fondo che non smette di riservare sorprese a chiunque decida di cimentarsi con questa complessa eredità, ha mirato dunque, a dare nuova luce e spessore a una personalità poliedrica come quella di Antonio Ranieri, che, con un romanzo rivoluzionario, accanto a Giacomo Leopardi, seppe ritagliarsi una propria autonomia in una realtà contraddittoria e ostile, con la quale le sue opere e quelle del recanatese dovettero fare i conti.
14-mag-2024
Italiano
Ranieri; Leopardi; Fondo Ranieri; manoscritti; Biblioteca Nazionale Napoli; Ginevra; romanzo sociale; censura; Napoli borbonica
IMBRIANI, MARIA TERESA
BANDINI, Michele
Università degli studi della Basilicata
Potenza
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi di dottorato.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.31 MB
Formato Adobe PDF
1.31 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/156342
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIBAS-156342