Lo spazio tra coreografia e editoria è il centro dell’interesse della tesi, che tenta attraverso una cartografia indisciplinata di leggere alcune delle derive percorse dalle pratiche coreografiche contemporanee europee a partire dalle materialità di progetti editoriali cartacei. Le pubblicazioni sono analizzate come punto di osservazione privilegiato per comprendere lo spostamento del concetto di coreografia, promosso negli ultimi vent’anni dalle artiste e dagli artisti osservati, da insieme di protocolli finalizzati a produrre una composizione di danza a «insieme di strutture e strategie specifiche slegate dall’espressione corporea, dallo stile e dalla rappresentazione soggettivista» (MACBA 2012), forma di conoscenza e dispositivo discorsivo mediato dall’azione (Forsythe 2008); da scrittura o composizione di movimento a spazio in movimento attraversato da corpi, idee, materiali, oggetti, da più sguardi, da più contesti e più temporalità. La capillarità con la quale i progetti editoriali ricorrono nelle pratiche coreografiche, non solo contemporanee, permette di osservarli non come esperienze isolate, ma come una tendenza diffusa messa in atto in risposta a esigenze sempre diverse al crocevia tra personale e collettivo. La pubblicazione è un’entità viscosa che incorpora e trattiene nella propria materialità epistemologie, pratiche ed estetiche. A prendere parola sono le pubblicazioni, i contenuti, ma soprattutto le caratteristiche materiali e progettuali, dal layout alla rilegatura, dalla formulazione del concept al coinvolgimento di altre professionalità, dalla stampa ai canali di distribuzione. Gli aspetti perlopiù celati dalla critica, che ha approfondito e definito i termini della relazione tra coreografia ed editoria all’interno di una cornice che procede per polarizzazioni tra lo svanire e il rimanere, il corpo e il libro, la performance live e l’archivio, l’effimero e il duraturo, sono posti al centro della presente dissertazione come fattori esplicativi di una riflessione sul coreografico. I casi studio selezionati, che stimolano gli orientamenti che guardano al precario più che all’effimero, consumano il pensiero dialettico modernista, che nel continuare a promuovere un rapporto gerarchico tra evento live e pubblicazioni, tra momento essenziale e più autentico delle pratiche coreografiche e tracce residuali in difetto e in ritardo, fallisce a contatto con alcune delle derive intraprese dalla contemporaneità. Le pubblicazioni sono esistenze alternative e orizzontali, che attraverso forme espressive distinte dal corpo convogliano, disseminano e prolungano le poetiche di artiste e artisti, obbligandoci a riconoscere i nuovi paradigmi del coreografico come una lunga catena di successive trasformazioni transmediali che travalica i media e i luoghi.
Coreografare l’editoria. Progetti e sperimentazioni editoriali nelle pratiche coreografiche europee.
PRATI, ALESSIA
2024
Abstract
Lo spazio tra coreografia e editoria è il centro dell’interesse della tesi, che tenta attraverso una cartografia indisciplinata di leggere alcune delle derive percorse dalle pratiche coreografiche contemporanee europee a partire dalle materialità di progetti editoriali cartacei. Le pubblicazioni sono analizzate come punto di osservazione privilegiato per comprendere lo spostamento del concetto di coreografia, promosso negli ultimi vent’anni dalle artiste e dagli artisti osservati, da insieme di protocolli finalizzati a produrre una composizione di danza a «insieme di strutture e strategie specifiche slegate dall’espressione corporea, dallo stile e dalla rappresentazione soggettivista» (MACBA 2012), forma di conoscenza e dispositivo discorsivo mediato dall’azione (Forsythe 2008); da scrittura o composizione di movimento a spazio in movimento attraversato da corpi, idee, materiali, oggetti, da più sguardi, da più contesti e più temporalità. La capillarità con la quale i progetti editoriali ricorrono nelle pratiche coreografiche, non solo contemporanee, permette di osservarli non come esperienze isolate, ma come una tendenza diffusa messa in atto in risposta a esigenze sempre diverse al crocevia tra personale e collettivo. La pubblicazione è un’entità viscosa che incorpora e trattiene nella propria materialità epistemologie, pratiche ed estetiche. A prendere parola sono le pubblicazioni, i contenuti, ma soprattutto le caratteristiche materiali e progettuali, dal layout alla rilegatura, dalla formulazione del concept al coinvolgimento di altre professionalità, dalla stampa ai canali di distribuzione. Gli aspetti perlopiù celati dalla critica, che ha approfondito e definito i termini della relazione tra coreografia ed editoria all’interno di una cornice che procede per polarizzazioni tra lo svanire e il rimanere, il corpo e il libro, la performance live e l’archivio, l’effimero e il duraturo, sono posti al centro della presente dissertazione come fattori esplicativi di una riflessione sul coreografico. I casi studio selezionati, che stimolano gli orientamenti che guardano al precario più che all’effimero, consumano il pensiero dialettico modernista, che nel continuare a promuovere un rapporto gerarchico tra evento live e pubblicazioni, tra momento essenziale e più autentico delle pratiche coreografiche e tracce residuali in difetto e in ritardo, fallisce a contatto con alcune delle derive intraprese dalla contemporaneità. Le pubblicazioni sono esistenze alternative e orizzontali, che attraverso forme espressive distinte dal corpo convogliano, disseminano e prolungano le poetiche di artiste e artisti, obbligandoci a riconoscere i nuovi paradigmi del coreografico come una lunga catena di successive trasformazioni transmediali che travalica i media e i luoghi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/157422
URN:NBN:IT:IUAV-157422