Everyone could say if he likes or not a work of art, even if he never saw it before. Child (1965) stressed the importance of the personality traits for this process of evaluation, however he also suggested that personality variables become less important as knowledge of art increases. Furham e Walker (2001) proposed that personality variables predict exposure to art (galleries visited, art purchased, art studied) which in part predicts familiarity which is the most direct predictor of art preferences. The aim of this study is testing the role of artistic familiarity as mediator between personality traits (predictors) and pictorial preferences (outcome). Results show mediation for thrill and adventure seeking, need for cognitive closure and aesthetic sensitivity. Pictorial preferences are also studied in mediation models considering the characteristics of the works of art: style, represented subject and simplicity/complexity. In particular, the style and the represented subject show significant differences. Future research is needed, particularly on the study of the interaction between both personality variables and pictorial characteristics.

Ciascuno di noi, posto davanti a un'opera d'arte è in grado di esprimere una preferenza, anche se non l'ha mai vista prima. Child (1965) sosteneva come in questo processo di valutazione fosse determinante il ruolo giocato dalla personalità, tuttavia l'autore aggiungeva anche che la conoscenza o l'esperienza in campo artistico potrebbero ridurre se non annullare questo effetto. Furham e Walker (2001) hanno invece sottolineato come la personalità potrebbe essere maggiormente legata allo sviluppo della familiarità artistica invece che determinare direttamente le preferenze pittoriche. Il presente lavoro si pone dunque l'obiettivo di studiare la familiarità artistica in veste di mediatore tra le variabili di personalità e le preferenze pittoriche. I risultati mettono in luce come questa mediazione avviene per la ricerca di brivido e avventura, il bisogno di chiusura cognitiva e la sensibilità estetica (fattori di bellezza classica e rapimento estatico). Sempre attraverso questi modelli di mediazione, le preferenze pittoriche sono state analizzate considerando le principali caratteristiche dello stimolo: lo stile pittorico, il soggetto rappresentato e il livello di complessità. in particolare lo stile e il soggetto hanno messo in luce interessanti differenze. Si auspicano futuri studi che tengano conto degli effetti di interazione sia tra le variabili di personalità, sia tra le caratteristiche delle opere pittoriche.

Preferenze pittoriche e personalità. Il ruolo della familiarità artistica come fattore di mediazione

Gatti, Monica
2007

Abstract

Everyone could say if he likes or not a work of art, even if he never saw it before. Child (1965) stressed the importance of the personality traits for this process of evaluation, however he also suggested that personality variables become less important as knowledge of art increases. Furham e Walker (2001) proposed that personality variables predict exposure to art (galleries visited, art purchased, art studied) which in part predicts familiarity which is the most direct predictor of art preferences. The aim of this study is testing the role of artistic familiarity as mediator between personality traits (predictors) and pictorial preferences (outcome). Results show mediation for thrill and adventure seeking, need for cognitive closure and aesthetic sensitivity. Pictorial preferences are also studied in mediation models considering the characteristics of the works of art: style, represented subject and simplicity/complexity. In particular, the style and the represented subject show significant differences. Future research is needed, particularly on the study of the interaction between both personality variables and pictorial characteristics.
28-feb-2007
Italiano
Ciascuno di noi, posto davanti a un'opera d'arte è in grado di esprimere una preferenza, anche se non l'ha mai vista prima. Child (1965) sosteneva come in questo processo di valutazione fosse determinante il ruolo giocato dalla personalità, tuttavia l'autore aggiungeva anche che la conoscenza o l'esperienza in campo artistico potrebbero ridurre se non annullare questo effetto. Furham e Walker (2001) hanno invece sottolineato come la personalità potrebbe essere maggiormente legata allo sviluppo della familiarità artistica invece che determinare direttamente le preferenze pittoriche. Il presente lavoro si pone dunque l'obiettivo di studiare la familiarità artistica in veste di mediatore tra le variabili di personalità e le preferenze pittoriche. I risultati mettono in luce come questa mediazione avviene per la ricerca di brivido e avventura, il bisogno di chiusura cognitiva e la sensibilità estetica (fattori di bellezza classica e rapimento estatico). Sempre attraverso questi modelli di mediazione, le preferenze pittoriche sono state analizzate considerando le principali caratteristiche dello stimolo: lo stile pittorico, il soggetto rappresentato e il livello di complessità. in particolare lo stile e il soggetto hanno messo in luce interessanti differenze. Si auspicano futuri studi che tengano conto degli effetti di interazione sia tra le variabili di personalità, sia tra le caratteristiche delle opere pittoriche.
preferenze pittoriche, personalità, familiarità artistica, mediazione, pictorial preferences, personality, artistic familiarity, mediation
Di Blasio, Paola
Università Cattolica del Sacro Cuore
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/159385
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-159385