This research aims to examine the association between incarceration and recidivism. The starting point is an exam of the main penal theories in a sociological perspective, which resulted in discovering and highlighting the ambivalence of the main penal practice of our time, imprisonment. We then examine the criminogenic outcome of imprisonment, which is a clear denial of its resocialization purposes. From this analysis we claim the existence of a direct association between imprisonment in a correctional institution and recidivism. The empirical research aims to verify this association, from the point of view of a representative sample of inmates and former inmates. To do this, we carried out 18 interviews with 11 inmates and 7 former inmates. Our goal was understanding whether and how imprisonment promotes the creation of a deviant personality and the representation of a future still stuck in crime. Our conclusions may be summarized in two main points: (1) there is a strong association between incarceration and recidivism and (2) there aren't noticeable differences between inmates and former inmates in terms of how they describe and read their experiences and their association with recidivism.

Questo lavoro si pone come obiettivo la verifica del legame esistente tra esperienza di carcerazione e rischio di recidiva. Il punto di partenza è costituito dall'esame delle teorie della pena a partire dal contributo della sociologia. L'approdo teorico di questa analisi è la rilevazione delle ambivalenze e dei nodi irrisolti dell'agire punitivo, che trovano piena esplicazione nella forma di penalità per eccellenza dell'epoca moderna: il carcere. Di quest'ultimo vengono esaminati gli esiti criminogeni e le finalità che contrastano con gli obiettivi risocializzanti dell'agire punitivo. Da questa riflessione scaturisce la convinzione, comune a molti sociologi, che esista un legame tra carcere e recidiva. La ricerca empirica intende verificare l'esistenza di questo legame, attraverso la ricostruzione del punto di vista del soggetto deviante. Mediante la realizzazione di interviste in profondità a un gruppo di 18 tra detenuti (11) ed ex detenuti (7) si è cercato di comprendere se e in che modo l'esperienza detentiva incoraggi l'interiorizzazione di un sé deviante e la rappresentazione di un futuro irrimediabilmente compromesso in chiave criminale. Le nostre conclusioni possono essere riassunte in due punti principali: (1) vi è uno stretto legame tra carcerazione e recidiva (2) non vi sono differenze significative tra carcerati ed ex carcerati per quanto riguarda il modo in cui descrivono e interpretano le loro esperienze e il legame di queste con la recidiva.

CONDANNATI A DELINQUERE? UNA RICERCA SU CARCERE E RECIDIVA

Campana, Daniela
2008

Abstract

This research aims to examine the association between incarceration and recidivism. The starting point is an exam of the main penal theories in a sociological perspective, which resulted in discovering and highlighting the ambivalence of the main penal practice of our time, imprisonment. We then examine the criminogenic outcome of imprisonment, which is a clear denial of its resocialization purposes. From this analysis we claim the existence of a direct association between imprisonment in a correctional institution and recidivism. The empirical research aims to verify this association, from the point of view of a representative sample of inmates and former inmates. To do this, we carried out 18 interviews with 11 inmates and 7 former inmates. Our goal was understanding whether and how imprisonment promotes the creation of a deviant personality and the representation of a future still stuck in crime. Our conclusions may be summarized in two main points: (1) there is a strong association between incarceration and recidivism and (2) there aren't noticeable differences between inmates and former inmates in terms of how they describe and read their experiences and their association with recidivism.
28-feb-2008
Italiano
Questo lavoro si pone come obiettivo la verifica del legame esistente tra esperienza di carcerazione e rischio di recidiva. Il punto di partenza è costituito dall'esame delle teorie della pena a partire dal contributo della sociologia. L'approdo teorico di questa analisi è la rilevazione delle ambivalenze e dei nodi irrisolti dell'agire punitivo, che trovano piena esplicazione nella forma di penalità per eccellenza dell'epoca moderna: il carcere. Di quest'ultimo vengono esaminati gli esiti criminogeni e le finalità che contrastano con gli obiettivi risocializzanti dell'agire punitivo. Da questa riflessione scaturisce la convinzione, comune a molti sociologi, che esista un legame tra carcere e recidiva. La ricerca empirica intende verificare l'esistenza di questo legame, attraverso la ricostruzione del punto di vista del soggetto deviante. Mediante la realizzazione di interviste in profondità a un gruppo di 18 tra detenuti (11) ed ex detenuti (7) si è cercato di comprendere se e in che modo l'esperienza detentiva incoraggi l'interiorizzazione di un sé deviante e la rappresentazione di un futuro irrimediabilmente compromesso in chiave criminale. Le nostre conclusioni possono essere riassunte in due punti principali: (1) vi è uno stretto legame tra carcerazione e recidiva (2) non vi sono differenze significative tra carcerati ed ex carcerati per quanto riguarda il modo in cui descrivono e interpretano le loro esperienze e il legame di queste con la recidiva.
pena, carcere, devianza secondaria, recidiva, desocializzazione, punishment, prison, recidivism, desocialization, secondary deviance
Bovone, Laura
Università Cattolica del Sacro Cuore
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/159779
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-159779