The thesis aims to propose a systematic reflection on Vespasian’s religious policy. After analyzing the religious policy of Nero, the last great predecessor of Vespasian, the research focuses on the first of the Flavians. According to serapist propaganda, during his stay in Egypt, Vespasian was the author of miracles: through these wonders, he intended to legitimize his leading position. Titus’ father had relations with the Jewish world from the beginning of his career and did not develop a prejudicially hostile perspective towards it: the decision to destroy Jerusalem and its Temple was due to political reasons. Since no repressive actions against the followers of Christ were recorded during the reign of Vespasian, the princeps’ attitude towards Christianity was judged to be non-hostile. Vespasian’s arrival in Rome was preceded by the spread of omina imperii which intended to legitimize his position. He undertook several initiatives aimed at valorizing traditional Roman religion on the model of Augustus. Through the imperial cult, Vespasian credited himself and his dynasty by securing the loyalty of the western provinces.

La tesi intende proporre una riflessione sistematica sulla politica religiosa di Vespasiano. Dopo aver analizzato la politica religiosa di Nerone, ultimo grande predecessore di Vespasiano, la ricerca si concentra sul primo dei Flavi. Vespasiano durante il suo soggiorno in Egitto fu secondo la propaganda serapista autore di miracoli: attraverso questi prodigi egli intendeva legittimare la sua posizione di preminenza. Il padre di Tito ebbe sin dagli inizi della sua carriera rapporti con il mondo giudaico e non sviluppò nei confronti di esso una prospettiva pregiudizialmente ostile: la decisione di distruggere Gerusalemme e il suo Tempio fu dettata da motivazioni politiche. Dal momento che durante il regno di Vespasiano nessuna azione di repressione nei confronti dei seguaci di Cristo è stata registrata, l’atteggiamento del princeps nei confronti del cristianesimo è stato giudicato non ostile. L’arrivo di Vespasiano a Roma fu preceduto dalla diffusione di omina imperii che intendevano legittimare la sua posizione. Numerose furono le sue iniziative tese a valorizzare la religione tradizionale romana sul modello di Augusto. Il culto imperiale fu il mezzo attraverso il quale Vespasiano accreditò se stesso e la sua dinastia assicurandosi la fedeltà delle province occidentali.

LA POLITICA RELIGIOSA DI VESPASIANO

Giovanelli, Laura
2024

Abstract

The thesis aims to propose a systematic reflection on Vespasian’s religious policy. After analyzing the religious policy of Nero, the last great predecessor of Vespasian, the research focuses on the first of the Flavians. According to serapist propaganda, during his stay in Egypt, Vespasian was the author of miracles: through these wonders, he intended to legitimize his leading position. Titus’ father had relations with the Jewish world from the beginning of his career and did not develop a prejudicially hostile perspective towards it: the decision to destroy Jerusalem and its Temple was due to political reasons. Since no repressive actions against the followers of Christ were recorded during the reign of Vespasian, the princeps’ attitude towards Christianity was judged to be non-hostile. Vespasian’s arrival in Rome was preceded by the spread of omina imperii which intended to legitimize his position. He undertook several initiatives aimed at valorizing traditional Roman religion on the model of Augustus. Through the imperial cult, Vespasian credited himself and his dynasty by securing the loyalty of the western provinces.
17-mag-2024
Italiano
La tesi intende proporre una riflessione sistematica sulla politica religiosa di Vespasiano. Dopo aver analizzato la politica religiosa di Nerone, ultimo grande predecessore di Vespasiano, la ricerca si concentra sul primo dei Flavi. Vespasiano durante il suo soggiorno in Egitto fu secondo la propaganda serapista autore di miracoli: attraverso questi prodigi egli intendeva legittimare la sua posizione di preminenza. Il padre di Tito ebbe sin dagli inizi della sua carriera rapporti con il mondo giudaico e non sviluppò nei confronti di esso una prospettiva pregiudizialmente ostile: la decisione di distruggere Gerusalemme e il suo Tempio fu dettata da motivazioni politiche. Dal momento che durante il regno di Vespasiano nessuna azione di repressione nei confronti dei seguaci di Cristo è stata registrata, l’atteggiamento del princeps nei confronti del cristianesimo è stato giudicato non ostile. L’arrivo di Vespasiano a Roma fu preceduto dalla diffusione di omina imperii che intendevano legittimare la sua posizione. Numerose furono le sue iniziative tese a valorizzare la religione tradizionale romana sul modello di Augusto. Il culto imperiale fu il mezzo attraverso il quale Vespasiano accreditò se stesso e la sua dinastia assicurandosi la fedeltà delle province occidentali.
Vespasiano, politica religiosa, Nerone, Egitto, Tiberio Giulio Alessandro, Giudaismo, distruzione del Tempio, Gerusalemme, tempio capitolino, culto imperiale, Vespasian, religious policy, Nero, Egypt, Tiberius Julius Alexander, Judaism, destruction of the Temple, Jerusalem, Capitoline Temple, imperial cult
Bearzot, Cinzia Susanna
Università Cattolica del Sacro Cuore
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/159947
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-159947