This research focuses on the moral philosophy of Vladimir Jankélévitch and, in particular, on the theoretical relation between metaphysics and morality. This work aims to clarify the essential question of Jankélévitch’s moral philosophy and, at the same time, to show the close link of this question with Jankélévitch’s metaphysical perspective. The main aim of this research is to present and to explain the reasons why Jankélévitch asserts that ethics is first philosophy. The core hypothesis is that the foundation of this assessment could be found in the pages of Philosophie première, where, in 1954, Jankélévitch proposes two decisive arguments. First of all, he presents the Absolute as Faire-être sans être and, secondly, he qualifies the Absolute as pure Act with regard to which every human act is impure. In addition to the critical presentation of Jankélévitch’s metaphysics, the analysis of the philosophical meaning of the adjectives pure and impure allows to show two points. Firstly, it shows that the fundamental question of Jankélévitch’s ethics concerns the human possibility to experience the Absolute. Secondly, it demonstrates that Jankélévitch’s answer to this question is affirmative and it is centred on the notion of loving sacrifice.

Il presente lavoro ha per oggetto la filosofia morale di Vladimir Jankélévitch e, specificatamente, l’arco teorico che dalla metafisica porta all’etica. Tale lavoro mira a mettere a fuoco la domanda fondamentale della morale di Jankélévitch e, contestualmente, a mostrarne l’ancoramento nella prospettiva metafisica dell’Autore. L’obiettivo ultimo della ricerca, in sintesi, è rendere ragione della coincidenza tra morale e filosofia prima teorizzata da Vladimir Jankélévitch. L’ipotesi guida della ricerca è che il fondamento di tale coincidenza sia da rintracciare nelle pagine di Philosophie première, testo del 1954 in cui Jankélévitch compie due mosse teoriche decisive. In primo luogo, presenta l’Assoluto come Faire-être sans être e secondariamente lo qualifica come atto puro rispetto al quale l’atto umano è impuro. Unitamente alla ricostruzione della proposta metafisica dell’Autore, allora, è l’analisi del significato filosofico degli aggettivi puro e impuro che ha permesso di mostrare due punti. Innanzitutto, che la domanda di fondo di Jankélévitch in sede morale riguarda la possibilità per l’uomo di fare esperienza dell’Assoluto. In secondo luogo, che la risposta di Jankélévitch a tale interrogativo è affermativa e che l’articolazione di tale riposta passa attraverso la nozione di sacrificio per amore.

FINO AL SACRIFICIO. LA CONDIZIONE MORALE DELL'UOMO SECONDO VLADIMIR JANKÉLÉVITCH

Maniezzi, Giulia
2017

Abstract

This research focuses on the moral philosophy of Vladimir Jankélévitch and, in particular, on the theoretical relation between metaphysics and morality. This work aims to clarify the essential question of Jankélévitch’s moral philosophy and, at the same time, to show the close link of this question with Jankélévitch’s metaphysical perspective. The main aim of this research is to present and to explain the reasons why Jankélévitch asserts that ethics is first philosophy. The core hypothesis is that the foundation of this assessment could be found in the pages of Philosophie première, where, in 1954, Jankélévitch proposes two decisive arguments. First of all, he presents the Absolute as Faire-être sans être and, secondly, he qualifies the Absolute as pure Act with regard to which every human act is impure. In addition to the critical presentation of Jankélévitch’s metaphysics, the analysis of the philosophical meaning of the adjectives pure and impure allows to show two points. Firstly, it shows that the fundamental question of Jankélévitch’s ethics concerns the human possibility to experience the Absolute. Secondly, it demonstrates that Jankélévitch’s answer to this question is affirmative and it is centred on the notion of loving sacrifice.
20-apr-2017
Italiano
Il presente lavoro ha per oggetto la filosofia morale di Vladimir Jankélévitch e, specificatamente, l’arco teorico che dalla metafisica porta all’etica. Tale lavoro mira a mettere a fuoco la domanda fondamentale della morale di Jankélévitch e, contestualmente, a mostrarne l’ancoramento nella prospettiva metafisica dell’Autore. L’obiettivo ultimo della ricerca, in sintesi, è rendere ragione della coincidenza tra morale e filosofia prima teorizzata da Vladimir Jankélévitch. L’ipotesi guida della ricerca è che il fondamento di tale coincidenza sia da rintracciare nelle pagine di Philosophie première, testo del 1954 in cui Jankélévitch compie due mosse teoriche decisive. In primo luogo, presenta l’Assoluto come Faire-être sans être e secondariamente lo qualifica come atto puro rispetto al quale l’atto umano è impuro. Unitamente alla ricostruzione della proposta metafisica dell’Autore, allora, è l’analisi del significato filosofico degli aggettivi puro e impuro che ha permesso di mostrare due punti. Innanzitutto, che la domanda di fondo di Jankélévitch in sede morale riguarda la possibilità per l’uomo di fare esperienza dell’Assoluto. In secondo luogo, che la risposta di Jankélévitch a tale interrogativo è affermativa e che l’articolazione di tale riposta passa attraverso la nozione di sacrificio per amore.
Jankélévitch, morale, metafisica, sacrificio, amore, purezza, impurità, puro, impuro, morality, ethics, metaphysics, sacrifice, love, purity, impurity, pure, impure
Bearzot, Cinzia Susanna
Università Cattolica del Sacro Cuore
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/160040
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-160040