A research that aims at examining the theatrical dance in the XVIII century is bound to face a problematic crux: the research object is not anymore. Some traces have remained, namely, a series of various materials able to show the causality of the cause – the vacant object – but not its form. The survey starts from the revolutionary works by G. Angiolini and J.G. Noverre and goes through different philosophicals texts of authors who were interested in the status of the gesture; it questions the bunch of effects which overcame the ballet d’action in order to look into the dance as a form of art and knowledge within the wider system of representation. Particularly, the research wants to show as the negative sign which marks this discipline and the XVIII critical debate on it has to be referred to the essential expressive nature of the gesture which led to a progressive shifting of the classic paradigm of the mimesis of nature from being “imitative-reproductive” to become “expressive-creative”

Una ricerca che si prefigga di studiare la danza teatrale nel Settecento s’imbatte inevitabilmente in un nodo problematico: l’oggetto della ricerca non è (più). Di esso sono rimaste soltanto alcune tracce, ovvero una serie di materiali eterogenei che si presentano come effetti capaci di mostrare la causalità della causa – l’oggetto vacante – ma non la sua forma. A partire dalle opere riformatrici di G. Angiolini e J.G. Noverre nonché dai testi di diversi filosofi coevi interessati allo statuto del gesto, la tesi interroga la congerie di effetti sopravvissuta al ballet d’action per approfondire la danza come forma artistica e forma del sapere all’interno del più ampio sistema della rappresentazione. Nello specifico la tesi si propone di mostrare come il segno negativo che contraddistingue variamente la disciplina tersicorea e il dibattito critico su di essa nel XVIII secolo sia da ricondurre più propriamente all’essenziale matrice espressiva del gesto stesso e abbia contribuito a un progressivo slittamento del paradigma classico della mimesi della natura da un’accezione “imitativo-riproduttiva” a una “espressivo-creativa”.

Mimesi della natura e ballet d'action: per un'estetica della danza teatrale (1751 - 1785)

Aimo, Laura
2011

Abstract

A research that aims at examining the theatrical dance in the XVIII century is bound to face a problematic crux: the research object is not anymore. Some traces have remained, namely, a series of various materials able to show the causality of the cause – the vacant object – but not its form. The survey starts from the revolutionary works by G. Angiolini and J.G. Noverre and goes through different philosophicals texts of authors who were interested in the status of the gesture; it questions the bunch of effects which overcame the ballet d’action in order to look into the dance as a form of art and knowledge within the wider system of representation. Particularly, the research wants to show as the negative sign which marks this discipline and the XVIII critical debate on it has to be referred to the essential expressive nature of the gesture which led to a progressive shifting of the classic paradigm of the mimesis of nature from being “imitative-reproductive” to become “expressive-creative”
11-apr-2011
Italiano
Una ricerca che si prefigga di studiare la danza teatrale nel Settecento s’imbatte inevitabilmente in un nodo problematico: l’oggetto della ricerca non è (più). Di esso sono rimaste soltanto alcune tracce, ovvero una serie di materiali eterogenei che si presentano come effetti capaci di mostrare la causalità della causa – l’oggetto vacante – ma non la sua forma. A partire dalle opere riformatrici di G. Angiolini e J.G. Noverre nonché dai testi di diversi filosofi coevi interessati allo statuto del gesto, la tesi interroga la congerie di effetti sopravvissuta al ballet d’action per approfondire la danza come forma artistica e forma del sapere all’interno del più ampio sistema della rappresentazione. Nello specifico la tesi si propone di mostrare come il segno negativo che contraddistingue variamente la disciplina tersicorea e il dibattito critico su di essa nel XVIII secolo sia da ricondurre più propriamente all’essenziale matrice espressiva del gesto stesso e abbia contribuito a un progressivo slittamento del paradigma classico della mimesi della natura da un’accezione “imitativo-riproduttiva” a una “espressivo-creativa”.
danza, danza teatrale, balletto in azione, balletto pantomimo, gesto, mimesi, dance, theatrical dance, ballet d’action, ballet pantomime, gesture, mimesis
Cascetta, Annamaria
Università Cattolica del Sacro Cuore
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/160193
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-160193