This dissertation analyses the distribution of pottery, both imported and of local production, in the Eastern Cisalpine, from the foundation of Aquileia to the end of the Augustan age. Pottery is used as a means to understand the dynamics of social transformation and cultural development that affect this area through the process of "Romanization". “Spatial archaeology” is used as a methodological reference. The period taken into consideration has been divided in three phases: 1. Foundation of Aquileia (181 B.C.) - 90 B.C. Studied 420 findings from 18 contexts; 2. 90 B.C. - beginning of imperial age (27 B.C.). Studied 786 findings from 89 contexts; 3. Augustan age. Only ceramics already studied for the preceding phases have been analysed, in order to follow the final steps of their productions. Studied 328 findings, from 22 contexts. Studying ceramic has made it necessary to re-consider methods as well as terminology and the relation between form/function/ceramic bodies. Analysed pottery classes: black slip ware, hellenistic relief ware, thin walled pottery, coarse ware, amphorae, lamps, with a special study on coarse ware. Pottery as an indicator enables us to focus some elements of continuity form the Proto-historical substrate (Venetian, local or La Tène) and to recognize new long-range import flows from peninsular Italy and the Mediterranean.

Oggetto dello studio è la distribuzione delle ceramiche sia di produzione locale che d’importazione nella Cisalpina più orientale dalla fondazione di Aquileia alla fine dell’età augustea. La ceramica viene utilizzata come strumento di comprensione delle dinamiche di trasformazione sociale e di sviluppo culturale che interessano questo territorio durante il processo di “romanizzazione”. Il quadro metodologico di riferimento è l’archeologia spaziale. Il periodo considerato è stato diviso in più fasi: fase 1. Dalla fondazione di Aquileia (181 a.C.) al 90 a.C. Sono stati studiati 420 reperti, relativi a 18 contesti; fase 2. Dal 90 a.C. all’inizio dell’età imperiale (27 a.C.). Sono stati studiati 786 reperti, relativi a 89 contesti. l’età augustea. Sono state considerate solo le ceramiche analizzate nelle due fasi precedenti, per seguirne l’esaurimento definitivo. Sono stato studiati 328 reperti, relativi a 22 contesti. Lo studio della ceramica ha comportato una riflessione metodologica, sulla terminologia e sul rapporto forma/funzione/impasto. Classi ceramiche analizzate: vernice nera, ellenistica a rilievo, pareti sottili, comune, anfore, lucerne, con un approfondimento sulla ceramica comune L’indicatore ceramico, permette di focalizzare alcuni elementi di continuità con il sostrato protostorico (veneto, locale, La Tène), e di individuare nuovi flussi d’importazioni a lungo raggio dall’Italia peninsulare e dal Mediterraneo.

La cisalpina orientale tra la fondazione di Aquileia e la fine dell'età repubblicana: la ceramica come indicatore di continuità e di trasformazione

Donat, Patrizia
2011

Abstract

This dissertation analyses the distribution of pottery, both imported and of local production, in the Eastern Cisalpine, from the foundation of Aquileia to the end of the Augustan age. Pottery is used as a means to understand the dynamics of social transformation and cultural development that affect this area through the process of "Romanization". “Spatial archaeology” is used as a methodological reference. The period taken into consideration has been divided in three phases: 1. Foundation of Aquileia (181 B.C.) - 90 B.C. Studied 420 findings from 18 contexts; 2. 90 B.C. - beginning of imperial age (27 B.C.). Studied 786 findings from 89 contexts; 3. Augustan age. Only ceramics already studied for the preceding phases have been analysed, in order to follow the final steps of their productions. Studied 328 findings, from 22 contexts. Studying ceramic has made it necessary to re-consider methods as well as terminology and the relation between form/function/ceramic bodies. Analysed pottery classes: black slip ware, hellenistic relief ware, thin walled pottery, coarse ware, amphorae, lamps, with a special study on coarse ware. Pottery as an indicator enables us to focus some elements of continuity form the Proto-historical substrate (Venetian, local or La Tène) and to recognize new long-range import flows from peninsular Italy and the Mediterranean.
25-mar-2011
Italiano
Oggetto dello studio è la distribuzione delle ceramiche sia di produzione locale che d’importazione nella Cisalpina più orientale dalla fondazione di Aquileia alla fine dell’età augustea. La ceramica viene utilizzata come strumento di comprensione delle dinamiche di trasformazione sociale e di sviluppo culturale che interessano questo territorio durante il processo di “romanizzazione”. Il quadro metodologico di riferimento è l’archeologia spaziale. Il periodo considerato è stato diviso in più fasi: fase 1. Dalla fondazione di Aquileia (181 a.C.) al 90 a.C. Sono stati studiati 420 reperti, relativi a 18 contesti; fase 2. Dal 90 a.C. all’inizio dell’età imperiale (27 a.C.). Sono stati studiati 786 reperti, relativi a 89 contesti. l’età augustea. Sono state considerate solo le ceramiche analizzate nelle due fasi precedenti, per seguirne l’esaurimento definitivo. Sono stato studiati 328 reperti, relativi a 22 contesti. Lo studio della ceramica ha comportato una riflessione metodologica, sulla terminologia e sul rapporto forma/funzione/impasto. Classi ceramiche analizzate: vernice nera, ellenistica a rilievo, pareti sottili, comune, anfore, lucerne, con un approfondimento sulla ceramica comune L’indicatore ceramico, permette di focalizzare alcuni elementi di continuità con il sostrato protostorico (veneto, locale, La Tène), e di individuare nuovi flussi d’importazioni a lungo raggio dall’Italia peninsulare e dal Mediterraneo.
ceramica indicatore di continuità e trasformazioni, Cisalpina nord-orientale, età tardo-repubblicana, archeologia spaziale, pottery as an indicator for transformation and continuity, North-eastern Cisalpine; Late-republican age, spatial archaeology
Rossignani, Maria Pia
Università Cattolica del Sacro Cuore
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/160369
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICATT-160369