This research intends to contribute to the study of Norman-Swabian Sicily through the investigation of the oldest diplomas of Catania preserved in the Tabulary of the Cathedral Chapter and the Tabulary of the monasteries of Santa Maria di Licodia and San Nicolò l'Arena. The subject of the investigation of the two collections, kept respectively at the palace of the Archbishop's Curia of Catania and at the Biblioteche Riunite Civica and Antonino Ursino Recupero, were forty parchments, dated between 1091/1092 and 1205. It was decided to investigate the papers within this chronological range for the reason that two events characterised the history of the two monastic funds: firstly, the foundation of the abbey of Sant'Agata, which took place at the end of the 11th century by Roger I, and then the abbey elevation of the priory of Santa Maria di Licodia, which took place in the first decade of the 13th century on the initiative of the bishop of Catania, Roger Orbus. The analyses carried out on the parchments, which first involved their recovery and then their transcription, were also a good opportunity to attempt to clarify the functions performed by Ansgerio and his successors during the Norman era. They, in fact, except for the brief interlude of Giovanni di Aiello, were simultaneously abbots, bishops and lords at the explicit wish of the Count. In this way, the superior of the Benedictine community in Catania not only had the task of managing the Abbey of Agatine and the Etnean priories, founded and endowed by members of the island's high aristocracy, but also had the task of administering the vast Etnean diocese and governing the cities of Catania and Aci. This research therefore has two main aims: firstly, to create a corpus of the oldest documentary sources preserved in the tabulari of Catania, paying particular attention to the dynamics of their formation, and secondly, to outline the multiplicity of powers exercised over things and men by the Etnean prelates.

La presente ricerca intende contribuire allo studio della Sicilia normanno-sveva, attraverso le indagini condotte sui più antichi diplomi di Catania conservati nel Tabulario del Capitolo della Cattedrale e nel Tabulario dei monasteri di Santa Maria di Licodia e San Nicolò l’Arena. Oggetto di indagine dei due fondi, custoditi rispettivamente presso il palazzo del-la Curia arcivescovile etnea e presso le Biblioteche Riunite Civica e Antonino Ursino Recupero, sono state quaranta pergamene, datate tra il 1091/1092 e il 1205. Si è optato di indagare le carte comprese nell’ambito di questo range cronologico per il motivo che due sono stati gli eventi che hanno caratterizzato la storia dei due fondi monastici: anzitutto la fondazione dell’abbazia di Sant’Agata, avvenuta alla fine dell’XI secolo per opera di Ruggero I, e poi l’elevazione abbaziale del priorato di Santa Maria di Licodia, compiuta nel primo decennio del XIII secolo su iniziativa del vescovo di Catania Ruggero Orbus. Le analisi portate avanti sulle pergamene, che hanno riguardato anzitutto il loro recupero e poi la loro trascrizione, han-no rappresentato, altresì, un’occasione propizia per tentare di chiarire le funzioni svolte da Ansgerio e dai suoi successori durante l’epoca normanna. Essi, infatti, eccetto che per la breve parentesi di Giovanni di Aiello, per esplicito volere del Conte furono contemporaneamente abati, vescovi e signori. In questo modo, il superiore della comunità benedettina catanese, oltre ad avere avuto il compito di gestire l’abbazia agatina e i priorati etnei, fondati e dotati da esponenti dell’alta aristocrazia isolana, ebbe anche il compito di amministrare la vasta diocesi etnea e di governare le città di Catania e di Aci. Due, dunque, sono gli scopi precipui che si pone questa ricerca: innanzitutto quello di realizzare un corpus delle più antiche fonti documentarie conservate nei tabulari catanesi, rivolgendo particolare attenzione alle dinamiche di formazione degli stessi, e, in secondo luogo, quello di delineare la molteplicità dei poteri esercitati sulle cose e sugli uomini dai presuli etnei.

Abbas, episcopus, dominus. Potere tripartito e ruoli convergenti nella Sicilia normanno-sveva (secoli XI-XIII)

MURSIA, ANTONIO
2024

Abstract

This research intends to contribute to the study of Norman-Swabian Sicily through the investigation of the oldest diplomas of Catania preserved in the Tabulary of the Cathedral Chapter and the Tabulary of the monasteries of Santa Maria di Licodia and San Nicolò l'Arena. The subject of the investigation of the two collections, kept respectively at the palace of the Archbishop's Curia of Catania and at the Biblioteche Riunite Civica and Antonino Ursino Recupero, were forty parchments, dated between 1091/1092 and 1205. It was decided to investigate the papers within this chronological range for the reason that two events characterised the history of the two monastic funds: firstly, the foundation of the abbey of Sant'Agata, which took place at the end of the 11th century by Roger I, and then the abbey elevation of the priory of Santa Maria di Licodia, which took place in the first decade of the 13th century on the initiative of the bishop of Catania, Roger Orbus. The analyses carried out on the parchments, which first involved their recovery and then their transcription, were also a good opportunity to attempt to clarify the functions performed by Ansgerio and his successors during the Norman era. They, in fact, except for the brief interlude of Giovanni di Aiello, were simultaneously abbots, bishops and lords at the explicit wish of the Count. In this way, the superior of the Benedictine community in Catania not only had the task of managing the Abbey of Agatine and the Etnean priories, founded and endowed by members of the island's high aristocracy, but also had the task of administering the vast Etnean diocese and governing the cities of Catania and Aci. This research therefore has two main aims: firstly, to create a corpus of the oldest documentary sources preserved in the tabulari of Catania, paying particular attention to the dynamics of their formation, and secondly, to outline the multiplicity of powers exercised over things and men by the Etnean prelates.
17-giu-2024
Italiano
La presente ricerca intende contribuire allo studio della Sicilia normanno-sveva, attraverso le indagini condotte sui più antichi diplomi di Catania conservati nel Tabulario del Capitolo della Cattedrale e nel Tabulario dei monasteri di Santa Maria di Licodia e San Nicolò l’Arena. Oggetto di indagine dei due fondi, custoditi rispettivamente presso il palazzo del-la Curia arcivescovile etnea e presso le Biblioteche Riunite Civica e Antonino Ursino Recupero, sono state quaranta pergamene, datate tra il 1091/1092 e il 1205. Si è optato di indagare le carte comprese nell’ambito di questo range cronologico per il motivo che due sono stati gli eventi che hanno caratterizzato la storia dei due fondi monastici: anzitutto la fondazione dell’abbazia di Sant’Agata, avvenuta alla fine dell’XI secolo per opera di Ruggero I, e poi l’elevazione abbaziale del priorato di Santa Maria di Licodia, compiuta nel primo decennio del XIII secolo su iniziativa del vescovo di Catania Ruggero Orbus. Le analisi portate avanti sulle pergamene, che hanno riguardato anzitutto il loro recupero e poi la loro trascrizione, han-no rappresentato, altresì, un’occasione propizia per tentare di chiarire le funzioni svolte da Ansgerio e dai suoi successori durante l’epoca normanna. Essi, infatti, eccetto che per la breve parentesi di Giovanni di Aiello, per esplicito volere del Conte furono contemporaneamente abati, vescovi e signori. In questo modo, il superiore della comunità benedettina catanese, oltre ad avere avuto il compito di gestire l’abbazia agatina e i priorati etnei, fondati e dotati da esponenti dell’alta aristocrazia isolana, ebbe anche il compito di amministrare la vasta diocesi etnea e di governare le città di Catania e di Aci. Due, dunque, sono gli scopi precipui che si pone questa ricerca: innanzitutto quello di realizzare un corpus delle più antiche fonti documentarie conservate nei tabulari catanesi, rivolgendo particolare attenzione alle dinamiche di formazione degli stessi, e, in secondo luogo, quello di delineare la molteplicità dei poteri esercitati sulle cose e sugli uomini dai presuli etnei.
BARCELLONA, Rossana
Università degli studi di Catania
Catania
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/165698
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICT-165698