This work investigates forms of social innovation aimed at making innovative participative practices available. The theme of participation and its relevance for social cohesion arises in increasingly urgent ways, also due to the presence of social aggregations that develop both in situations of proximity and through digital communication technologies. The participative practices considered can be linked to a general concept named crowdsourcing, a process that is increasingly spreading not only in organizational contexts for public or private companies, but also, and above all, within urban communities of various sizes, from local to metropolitan. Through crowdsourcing, the integration of digital technology with people's daily lives is producing the possibility of generating more open, collaborative, and transparent governance solutions, based on practices that more effectively mediate individual and collective needs. Within the increasingly pervasive overlap of physical and digital environments and direct and technology-mediated interactions, crowdsourcing perspectives seem expected to spread significantly not only in local community or for-profit settings, but also at the policy or widespread governance level. The thesis analyzes those phenomena that constitute the theoretical and methodological assumptions of the use of crowdsourcing for the development of community; it then deals with the definition of crowdsourcing and illustrates practices and methodologies in its application within situations aimed at the creation of value for the public good; finally, it examines the case study of the Stati Generali della Formazione e del Lavoro, an initiative of policy suggestion by a trainers' community using a digital crowdsourcing platform. Thus, the thesis aims to reconstruct the phenomenon of crowdsourcing for community development in its founding components, given its recent emergence, the boost it is gaining and the lack of a complete epistemological framework to assess its effects on social cohesion. ICTs penetration, civil society engagement, openness of public administrations, emphasis on social innovation, open innovation practices, relationship dynamics of digital crowds and urban contexts of smart cities seem to be key ingredients to build more inclusive and incisive participation practices. The case study described highlights the importance of adopting effective and validated methodologies when operating collaborative governance processes and highlights the potential of crowdsourcing as a versatile and adaptable way to promote collective participation and community development.

Il presente lavoro indaga le forme di innovazione sociale volte a rendere disponibili innovativi strumenti di partecipazione. Il tema della partecipazione e della sua rilevanza per la coesione sociale si pone in termini sempre più urgenti anche per la presenza di aggregazione sociali che si sviluppano sia in situazioni di prossimità, sia con tecnologie di comunicazione digitale. Le pratiche partecipative prese in considerazione sono riconducibili a un concetto generale che va sotto il nome di crowdsourcing, un processo che si sta diffondendo sempre di più non solo in contesti organizzativi per imprese pubbliche o private, ma anche, e soprattutto, all’interno di comunità urbane di varie dimensioni, da quella locale a quella metropolitana. L’integrazione della tecnologia digitale con la vita quotidiana delle persone sta producendo, tramite il crowdsourcing, la possibilità di generare soluzioni di governance più aperte, collaborative e trasparenti, basate su pratiche che mediano in modo più efficace i bisogni individuali e quelli collettivi. Nella sempre più pervasiva sovrapposizione di ambienti fisici e digitali e di interazioni dirette e mediate dalla tecnologia, le prospettive del crowdsourcing sembrano destinate ad espandersi in modo significativo non solo in ambiti delle comunità locali o dei contesti profit, ma anche a livello politico o di governance diffusa. La tesi analizza quei fenomeni che costituiscono i presupposti teorici e metodologici dell’utilizzo del crowdsourcing per lo sviluppo di comunità; affronta poi la definizione di crowdsourcing e ne illustra prassi e metodologie nella sua applicazione all’interno di situazioni finalizzate alla creazione di valore per il bene pubblico; infine, prende in esame il caso studio degli Stati Generali della Formazione e del Lavoro, un’iniziativa di policy suggestion da parte di una community di formatori tramite l’utilizzo di una piattaforma digitale di crowdsourcing. La tesi mira quindi a ricostruire il fenomeno del crowdsourcing per lo sviluppo di comunità nei suoi fattori costitutivi, data la sua recente insorgenza, lo slancio che sta guadagnando e la mancanza di un quadro epistemologico completo per valutarne gli effetti sulla coesione sociale. La penetrazione delle ICTs, l’impegno della società civile, l’apertura delle amministrazioni pubbliche, l’enfasi sull’innovazione sociale, le pratiche di open innovation, le dinamiche relazionali delle folle digitali e i contesti urbani delle smart cities sembrano essere ingredienti chiave per costruire pratiche di partecipazione più inclusive e incisive. Il caso studio descritto evidenzia l’importanza nell’adozione di metodologie efficaci e validate quando si operano processi di governance collaborativa, ed evidenzia le potenzialità del crowdsourcing in quanto strumento versatile e adattabile per promuovere la partecipazione collettiva e lo sviluppo di comunità.

Innovazione sociale, sostenibilità e strumenti di partecipazione: un caso studio di crowdsourcing per lo sviluppo di comunità

ALEOTTI, FRANCESCO
2021

Abstract

This work investigates forms of social innovation aimed at making innovative participative practices available. The theme of participation and its relevance for social cohesion arises in increasingly urgent ways, also due to the presence of social aggregations that develop both in situations of proximity and through digital communication technologies. The participative practices considered can be linked to a general concept named crowdsourcing, a process that is increasingly spreading not only in organizational contexts for public or private companies, but also, and above all, within urban communities of various sizes, from local to metropolitan. Through crowdsourcing, the integration of digital technology with people's daily lives is producing the possibility of generating more open, collaborative, and transparent governance solutions, based on practices that more effectively mediate individual and collective needs. Within the increasingly pervasive overlap of physical and digital environments and direct and technology-mediated interactions, crowdsourcing perspectives seem expected to spread significantly not only in local community or for-profit settings, but also at the policy or widespread governance level. The thesis analyzes those phenomena that constitute the theoretical and methodological assumptions of the use of crowdsourcing for the development of community; it then deals with the definition of crowdsourcing and illustrates practices and methodologies in its application within situations aimed at the creation of value for the public good; finally, it examines the case study of the Stati Generali della Formazione e del Lavoro, an initiative of policy suggestion by a trainers' community using a digital crowdsourcing platform. Thus, the thesis aims to reconstruct the phenomenon of crowdsourcing for community development in its founding components, given its recent emergence, the boost it is gaining and the lack of a complete epistemological framework to assess its effects on social cohesion. ICTs penetration, civil society engagement, openness of public administrations, emphasis on social innovation, open innovation practices, relationship dynamics of digital crowds and urban contexts of smart cities seem to be key ingredients to build more inclusive and incisive participation practices. The case study described highlights the importance of adopting effective and validated methodologies when operating collaborative governance processes and highlights the potential of crowdsourcing as a versatile and adaptable way to promote collective participation and community development.
14-set-2021
Spagnolo
Il presente lavoro indaga le forme di innovazione sociale volte a rendere disponibili innovativi strumenti di partecipazione. Il tema della partecipazione e della sua rilevanza per la coesione sociale si pone in termini sempre più urgenti anche per la presenza di aggregazione sociali che si sviluppano sia in situazioni di prossimità, sia con tecnologie di comunicazione digitale. Le pratiche partecipative prese in considerazione sono riconducibili a un concetto generale che va sotto il nome di crowdsourcing, un processo che si sta diffondendo sempre di più non solo in contesti organizzativi per imprese pubbliche o private, ma anche, e soprattutto, all’interno di comunità urbane di varie dimensioni, da quella locale a quella metropolitana. L’integrazione della tecnologia digitale con la vita quotidiana delle persone sta producendo, tramite il crowdsourcing, la possibilità di generare soluzioni di governance più aperte, collaborative e trasparenti, basate su pratiche che mediano in modo più efficace i bisogni individuali e quelli collettivi. Nella sempre più pervasiva sovrapposizione di ambienti fisici e digitali e di interazioni dirette e mediate dalla tecnologia, le prospettive del crowdsourcing sembrano destinate ad espandersi in modo significativo non solo in ambiti delle comunità locali o dei contesti profit, ma anche a livello politico o di governance diffusa. La tesi analizza quei fenomeni che costituiscono i presupposti teorici e metodologici dell’utilizzo del crowdsourcing per lo sviluppo di comunità; affronta poi la definizione di crowdsourcing e ne illustra prassi e metodologie nella sua applicazione all’interno di situazioni finalizzate alla creazione di valore per il bene pubblico; infine, prende in esame il caso studio degli Stati Generali della Formazione e del Lavoro, un’iniziativa di policy suggestion da parte di una community di formatori tramite l’utilizzo di una piattaforma digitale di crowdsourcing. La tesi mira quindi a ricostruire il fenomeno del crowdsourcing per lo sviluppo di comunità nei suoi fattori costitutivi, data la sua recente insorgenza, lo slancio che sta guadagnando e la mancanza di un quadro epistemologico completo per valutarne gli effetti sulla coesione sociale. La penetrazione delle ICTs, l’impegno della società civile, l’apertura delle amministrazioni pubbliche, l’enfasi sull’innovazione sociale, le pratiche di open innovation, le dinamiche relazionali delle folle digitali e i contesti urbani delle smart cities sembrano essere ingredienti chiave per costruire pratiche di partecipazione più inclusive e incisive. Il caso studio descritto evidenzia l’importanza nell’adozione di metodologie efficaci e validate quando si operano processi di governance collaborativa, ed evidenzia le potenzialità del crowdsourcing in quanto strumento versatile e adattabile per promuovere la partecipazione collettiva e lo sviluppo di comunità.
Crowdsourcing; Social Innovation; Open Innovation; Sostenibilità; Sociologia urbana
DIAMANTINI, DAVIDE
Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/171411
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMIB-171411