Entro i prossimi quarant'anni raggiungeremo la soglia dei dieci miliardi di abitanti ed il 75% della popolazione mondiale vivrà un’esistenza urbana. L’iper-densità e l’iper-estensione abitativa sta già favorendo la sperimentazione di differenti scalarità corporali, modificando le consuete proporzioni a cui i nostri corpi si sono adattati. In questo scenario l’obiettivo della tesi è l’individuazione di realtà che favoriscano la compresenza fra l’intimità della sfera individuale e la densità della congestione metropolitana. Due condizioni opposte, la prima d’isolamento e simile alla forma di un nido plasmata dal peso del corpo mentre la seconda è caotica, satura e intricata. L’investigazione si struttura in un’analisi teorica prima ed una successiva indagine empirica attraverso due casi studio identificati nella metropoli più densa al mondo, Tokyo, il mercato ittico, Tsukiji, e la città dei libri di Jimbocho. Le considerazioni derivanti dall’analisi diretta e dalla documentazione acquisita delineano alcune caratteristiche che accomunano i casi osservati: entrambi i mercati si compongono dall’assemblaggio di micro-architetture, modellate attorno allo spazio intimo e personale del consumo proponendo un sistema ibrido fra formale ed informale, sono localizzati nel cuore pulsante della maggiore megalopoli del Giappone, infine il processo di trasformazione è riuscito a fondere nello stesso contesto urbano archetipi socio-culturali e componenti di una metropoli postmoderna. I termini densità ed intimità non sono posti in antitesi ma risultano come sintesi progettuale: una soffice operazione di trasformazione dello smisurato per adattarvici il piccolo può far collimare le due dimensioni antitetiche in cui si trova inserito l’uomo della metropoli
Parallel Implosion. Densità, intimità e spazio pubblico
COVATTA, Alice
2015
Abstract
Entro i prossimi quarant'anni raggiungeremo la soglia dei dieci miliardi di abitanti ed il 75% della popolazione mondiale vivrà un’esistenza urbana. L’iper-densità e l’iper-estensione abitativa sta già favorendo la sperimentazione di differenti scalarità corporali, modificando le consuete proporzioni a cui i nostri corpi si sono adattati. In questo scenario l’obiettivo della tesi è l’individuazione di realtà che favoriscano la compresenza fra l’intimità della sfera individuale e la densità della congestione metropolitana. Due condizioni opposte, la prima d’isolamento e simile alla forma di un nido plasmata dal peso del corpo mentre la seconda è caotica, satura e intricata. L’investigazione si struttura in un’analisi teorica prima ed una successiva indagine empirica attraverso due casi studio identificati nella metropoli più densa al mondo, Tokyo, il mercato ittico, Tsukiji, e la città dei libri di Jimbocho. Le considerazioni derivanti dall’analisi diretta e dalla documentazione acquisita delineano alcune caratteristiche che accomunano i casi osservati: entrambi i mercati si compongono dall’assemblaggio di micro-architetture, modellate attorno allo spazio intimo e personale del consumo proponendo un sistema ibrido fra formale ed informale, sono localizzati nel cuore pulsante della maggiore megalopoli del Giappone, infine il processo di trasformazione è riuscito a fondere nello stesso contesto urbano archetipi socio-culturali e componenti di una metropoli postmoderna. I termini densità ed intimità non sono posti in antitesi ma risultano come sintesi progettuale: una soffice operazione di trasformazione dello smisurato per adattarvici il piccolo può far collimare le due dimensioni antitetiche in cui si trova inserito l’uomo della metropoliFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/178973
URN:NBN:IT:UNIUD-178973