La tesi è dedicata alla Sinagoga di Verona e alle vicende architettonico-urbane che hanno interessato il Ghetto ebraico fra XIX e XX secolo; è organizzata in sette capitoli che, tranne per il primo capitolo, seguono un ordine cronologico. Al fine di poter meglio comprendere le vicende e l’architettura dell’ex Ghetto veronese e delle sue sinagoghe, sono dapprima chiariti i concetti chiave del patrimonio architettonico ebraico anche attraverso confronti stilistici fra gli arredi cultuali appartenenti alle varie regioni nord-italiane, con alcuni rinvii alle testimonianze europee. Nel corso dei capitoli successivi vengono approfondite le vicende di istituzione del Ghetto veronese e delle sue prime sinagoghe, la costruzione del Nuovo Tempio Israelitico, i primi tentativi compiuti alle soglie del Novecento di demolizione del Ghetto, a favore dapprima della realizzazione di un politeama, moderno teatro polifunzionale, e poi a favore della costruzione di una nuova sede per la locale Cassa di Risparmio. Il quinto capitolo tratta il piano definitivo di demolizione del Ghetto, articolato in tre fasi fra il 1924 e il 1928, soffermandosi sui progetti dell’architetto Aldo Goldschmiedt per l’alzamento del porticato di via Portici e sui tentativi di tutela della casa Pincherli compiuti dal Soprintendente Giuseppe Gerola. Gli ultimi due capitoli analizzano l’intervento dell’architetto Ettore Fagiuoli nel Tempio Israelitico, completato a settembre 1929, con un rapido excursus sulla figura del progettista, e sulla ricostruzione avvenuta fra il 1927 e il 1938 dell’area dell’ex Ghetto ebraico, in cui furono coinvolti sia Ettore Fagiuoli che Francesco Banterle. Del Supercinema, del Superpalazzo, dell’Albergo Touring e della Banca Nazionale del Lavoro sono indagati progetti e realizzazioni. In Appendice è riportato il regesto dei contratti di demolizione del Ghetto, conservati in 146 buste nell’Archivio del Comune di Verona e analizzati per la stesura del quinto capitolo, mentre una seconda Appendice riguarda i cimiteri ebraici veronesi, le cui vicende si intrecciano cronologicamente con le fasi di sistemazione del Ghetto e sono per questo significative.
Il ghetto di Verona e la sua sinagoga: trasformazioni architettonico-urbane fra XIX e XX secolo
Rainoldi, Valeria
2018
Abstract
La tesi è dedicata alla Sinagoga di Verona e alle vicende architettonico-urbane che hanno interessato il Ghetto ebraico fra XIX e XX secolo; è organizzata in sette capitoli che, tranne per il primo capitolo, seguono un ordine cronologico. Al fine di poter meglio comprendere le vicende e l’architettura dell’ex Ghetto veronese e delle sue sinagoghe, sono dapprima chiariti i concetti chiave del patrimonio architettonico ebraico anche attraverso confronti stilistici fra gli arredi cultuali appartenenti alle varie regioni nord-italiane, con alcuni rinvii alle testimonianze europee. Nel corso dei capitoli successivi vengono approfondite le vicende di istituzione del Ghetto veronese e delle sue prime sinagoghe, la costruzione del Nuovo Tempio Israelitico, i primi tentativi compiuti alle soglie del Novecento di demolizione del Ghetto, a favore dapprima della realizzazione di un politeama, moderno teatro polifunzionale, e poi a favore della costruzione di una nuova sede per la locale Cassa di Risparmio. Il quinto capitolo tratta il piano definitivo di demolizione del Ghetto, articolato in tre fasi fra il 1924 e il 1928, soffermandosi sui progetti dell’architetto Aldo Goldschmiedt per l’alzamento del porticato di via Portici e sui tentativi di tutela della casa Pincherli compiuti dal Soprintendente Giuseppe Gerola. Gli ultimi due capitoli analizzano l’intervento dell’architetto Ettore Fagiuoli nel Tempio Israelitico, completato a settembre 1929, con un rapido excursus sulla figura del progettista, e sulla ricostruzione avvenuta fra il 1927 e il 1938 dell’area dell’ex Ghetto ebraico, in cui furono coinvolti sia Ettore Fagiuoli che Francesco Banterle. Del Supercinema, del Superpalazzo, dell’Albergo Touring e della Banca Nazionale del Lavoro sono indagati progetti e realizzazioni. In Appendice è riportato il regesto dei contratti di demolizione del Ghetto, conservati in 146 buste nell’Archivio del Comune di Verona e analizzati per la stesura del quinto capitolo, mentre una seconda Appendice riguarda i cimiteri ebraici veronesi, le cui vicende si intrecciano cronologicamente con le fasi di sistemazione del Ghetto e sono per questo significative.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/179910
URN:NBN:IT:UNITN-179910