La vulnerabilità alla psicosi comprende sia fattori di stato che di tratto. Gli stati mentali a rischio (At-Risk Mental States, ARMS) e i tratti di personalità schizotipici rappresentano rispettivamente queste dimensioni. La mentalizzazione, definita come la capacità di interpretare e comprendere i propri stati mentali e quelli altrui, svolge un ruolo protettivo fondamentale contro lo sviluppo della psicopatologia. Ricerche precedenti suggeriscono che la mentalizzazione modera significativamente la probabilità di sviluppare disturbi psicotici in individui con fattori di rischio sia di stato che di tratto, evidenziandone il potenziale ruolo protettivo. Questa tesi si propone di indagare il ruolo dei tratti di personalità e della mentalizzazione con lo scopo di identificare fattori di vulnerabilità e resilienza al fine di informare strategie di intervento precoce. L'obiettivo viene raggiunto attraverso l’analisi di 4 studi. Studio 1 (capitolo 2) utilizza un'analisi cluster per identificare tratti di personalità e pattern di funzionamento sociale in giovani adulti, di età compresa tra 18 e 25 anni. Lo studio, condotto su 169 partecipanti, identifica tre cluster distinti: "non a rischio di psicosi", "a rischio intermedio" e "con esordio psicotico". I risultati evidenziano differenze significative in affettività negativa, distacco e disinibizione tra questi gruppi, suggerendo che tali tratti possano distinguere diversi livelli di rischio. Studio 2 (capitolo 3) indaga la transizione verso la psicosi un anno dopo la prima valutazione. Con un campione di 97 giovani adulti, la ricerca esamina l'evoluzione delle diagnosi iniziali, il funzionamento sociale e occupazionale e i tratti di personalità comuni associati al rischio psicotico. I risultati indicano che il gruppo a rischio ultra-elevato (Ultra-High Risk, UHR) presentava i punteggi più bassi di funzionamento e veniva con più frequenza diagnosticato con psicosi a distanza di un anno. Lo studio sottolinea l'importanza del distacco e della disinibizione nell'identificazione degli individui a rischio. Studio 3 (capitolo 4) si concentra sulla valutazione psicometrica e sulla capacità predittiva del Certainty About Mental States Questionnaire (CAMSQ). La struttura interna, l'affidabilità e la validità della versione italiana del CAMSQ vengono confermate dalle analisi implementate. Studio 4 (capitolo 5) esplora l'associazione tra CAMSQ e i tratti dello psicoticismo e caratteristiche schizotipiche. I risultati rivelano che la certezza sui propri stati mentali predice negativamente il psicoticismo e le caratteristiche schizotipiche, mentre la certezza sugli stati mentali altrui predice positivamente questi tratti. Questi risultati approfondiscono la comprensione della vulnerabilità alla psicosi integrando intuizioni teoriche con dati empirici. Sottolineano il ruolo cruciale dei tratti di personalità e della mentalizzazione nell’identificazione e gestione del rischio psicotico tra i giovani adulti. La validazione del CAMSQ aggiunge uno strumento prezioso per valutare le capacità di mentalizzazione, diminuendo il divario tra ricerca e applicazione clinica. I risultati supportano interventi precoci e personalizzati, informati da valutazioni approfondite.
Psychotic vulnerability encompasses both state and trait risk factors for psychosis, with At-Risk Mental States (ARMS) and schizotypal personality traits representing these dimensions, respectively. Mentalization, defined as the ability to interpret and understand one's own and others' mental states, serves as a critical protective factor against the development of psychopathology. Prior research suggests that mentalization significantly moderates the likelihood of developing psychotic disorders in individuals with both state and trait risk factors, highlighting its potential protective role in psychosis prevention. This thesis aims to investigate the role of personality traits and mentalization in contributing to psychosis risk, identifying vulnerability and resilience factors to inform early intervention strategies. The aim is achieved through the investigation of 4 studies: study 1 (chapter 2) employs a cluster analysis approach to identify personality traits and social functioning patterns in help-seeking young adults aged 18-25. The study, conducted with 169 participants, reveals three distinct clusters: “not at psychotic risk”, “at intermediate risk”, and “with psychotic onset”. The findings highlight significant differences in negative affect, detachment, and disinhibition among these groups, suggesting that these traits may distinguish varying levels of psychotic risk. Study 2 (chapter 3) investigates the transition to psychosis one year after the first assessment. With a sample of 97 young adults, this research examines the evolution of initial diagnoses, social and occupational functioning, and common personality traits associated with psychotic risk. The results indicate that the Ultra-High Risk (UHR) group had the lowest functioning scores and was predominantly diagnosed with psychosis. The study underscores the significance of detachment and disinhibition in identifying at-risk individuals. Study 3 (chapter 4) focuses on the psychometric evaluation and predictive modeling of the Certainty About Mental States Questionnaire (CAMSQ). The internal structure, reliability, and validity of the Italian version of the CAMSQ were confirmed. Study 4 (chapter 5) explores the association of CAMSQ with psychopathology, particularly psychoticism and schizotypal features. Findings reveal that self-certainty negatively predicts psychoticism and schizotypal features, while Other-Certainty positively predicts these traits. These findings advance the understanding of psychotic vulnerability by integrating theoretical insights with empirical data. It emphasizes the critical role of personality traits and mentalization in identifying and managing psychotic risk among young adults. The validation of the CAMSQ adds a valuable instrument for assessing mentalizing capacities, bridging the gap between research and clinical application. The results support early, tailored interventions informed by comprehensive assessments.
DECODING PSYCHOSIS PERSONALITY TRAITS AND MENTALIZATION IN RISK PREDICTION
De Salve, Francesca
2024
Abstract
La vulnerabilità alla psicosi comprende sia fattori di stato che di tratto. Gli stati mentali a rischio (At-Risk Mental States, ARMS) e i tratti di personalità schizotipici rappresentano rispettivamente queste dimensioni. La mentalizzazione, definita come la capacità di interpretare e comprendere i propri stati mentali e quelli altrui, svolge un ruolo protettivo fondamentale contro lo sviluppo della psicopatologia. Ricerche precedenti suggeriscono che la mentalizzazione modera significativamente la probabilità di sviluppare disturbi psicotici in individui con fattori di rischio sia di stato che di tratto, evidenziandone il potenziale ruolo protettivo. Questa tesi si propone di indagare il ruolo dei tratti di personalità e della mentalizzazione con lo scopo di identificare fattori di vulnerabilità e resilienza al fine di informare strategie di intervento precoce. L'obiettivo viene raggiunto attraverso l’analisi di 4 studi. Studio 1 (capitolo 2) utilizza un'analisi cluster per identificare tratti di personalità e pattern di funzionamento sociale in giovani adulti, di età compresa tra 18 e 25 anni. Lo studio, condotto su 169 partecipanti, identifica tre cluster distinti: "non a rischio di psicosi", "a rischio intermedio" e "con esordio psicotico". I risultati evidenziano differenze significative in affettività negativa, distacco e disinibizione tra questi gruppi, suggerendo che tali tratti possano distinguere diversi livelli di rischio. Studio 2 (capitolo 3) indaga la transizione verso la psicosi un anno dopo la prima valutazione. Con un campione di 97 giovani adulti, la ricerca esamina l'evoluzione delle diagnosi iniziali, il funzionamento sociale e occupazionale e i tratti di personalità comuni associati al rischio psicotico. I risultati indicano che il gruppo a rischio ultra-elevato (Ultra-High Risk, UHR) presentava i punteggi più bassi di funzionamento e veniva con più frequenza diagnosticato con psicosi a distanza di un anno. Lo studio sottolinea l'importanza del distacco e della disinibizione nell'identificazione degli individui a rischio. Studio 3 (capitolo 4) si concentra sulla valutazione psicometrica e sulla capacità predittiva del Certainty About Mental States Questionnaire (CAMSQ). La struttura interna, l'affidabilità e la validità della versione italiana del CAMSQ vengono confermate dalle analisi implementate. Studio 4 (capitolo 5) esplora l'associazione tra CAMSQ e i tratti dello psicoticismo e caratteristiche schizotipiche. I risultati rivelano che la certezza sui propri stati mentali predice negativamente il psicoticismo e le caratteristiche schizotipiche, mentre la certezza sugli stati mentali altrui predice positivamente questi tratti. Questi risultati approfondiscono la comprensione della vulnerabilità alla psicosi integrando intuizioni teoriche con dati empirici. Sottolineano il ruolo cruciale dei tratti di personalità e della mentalizzazione nell’identificazione e gestione del rischio psicotico tra i giovani adulti. La validazione del CAMSQ aggiunge uno strumento prezioso per valutare le capacità di mentalizzazione, diminuendo il divario tra ricerca e applicazione clinica. I risultati supportano interventi precoci e personalizzati, informati da valutazioni approfondite.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/184122
URN:NBN:IT:UNICATT-184122