La tesi ha analizza alcune dimensioni d’indagine e ricerca emergenti dal progetto di ricerca-azione nazionale “Scuole Aperte Partecipate in Rete”, realizzato a partire dal 2020 con durata quadriennale. In particolare, si presenta l’analisi degli studi di caso relativi alle città di Bergamo e Roma. La ricerca ha come oggetto la relazione tra i genitori, cittadini considerati nel loro essere “abitanti” di territori e località, impiegando il linguaggio del filosofo Bernard Stiegler, (2014; 2020) e le istituzioni, considerate con termini foucaultiani, come dispositivi di “gestione” e management del benessere socioeconomico della popolazione (1992; 2007). La tesi si avvale di una metodologia doppia: da un lato tramite interviste semi-strutturate si indaga il network di stakeholders locali, compresi gli attori istituzionali, ingaggiati dal progetto nel contrasto della povertà educativa locale, a partire dalla scuola partner di progetto. Dall’altro lato si avvale dell’approccio della “teoria delle pratiche” (Shove et al., 2012), impiegato per analizzare in modo grounded le pratiche caratteristiche della realizzazione di due momenti cardine della relazione tra cittadini (genitori) e istituzioni locali: la negoziazione della possibilità di gestire risorse, e la loro gestione diretta e co-partecipata dai due attori chiave. L’analisi delle risorse implicate è condotta su tre livelli: materiale, epistemico, simbolico. La tesi conclude che i genitori si dimostrano cittadini considerabili potenziali contributori “epistemici” e "sociali" in grado di realizzare, tramite diversi saperi e skills che raccolgono a livello di “rete sociale”, una risposta multidimensionale alla povertà educativa, a partire dalla gestione di alcune risorse strutturali scolastiche, quali cortili e palestre, in orario extracurriculare. Le pratiche sono considerabili fonte di innovazione sociale (Barbera, Parisi 2019); si sottolinea tuttavia nei risultati il peso dell’atteggiamento e del contributo istituzionale, non solo in termini di inclusione nell’esecuzione pratica di attività o progettualità, ma soprattutto in termini di inclusione e formazione del cittadino al livello di policy-making, nelle sue fasi decisionali e progettuali. La tesi propone un modello di analisi delle pratiche di cittadinanza attiva e volontariato implicate nel contrasto di problemi comuni e rimessi al centro della discussione pubblica; il modello è impiegabile nello studio e modellizzazione di esistenti sperimentazioni di innovazione sociale al fine di implementare e aggiornare alcune politiche pubbliche .
The thesis analyzes some emerging research dimensions from the national action-research project "Scuole Aperte Partecipate in Rete" (Open Participatory Schools in Network), which started in 2020 and has a four-year duration. In particular, it presents the analysis of case studies related to the schools partners of the project and located in the cities of Bergamo and Rome. The research focuses on the relationship between parents of the engaged schools - citizens considered in their role as "inhabitants" of territories and locations, using the language of philosopher Bernard Stiegler (2014; 2020)— and institutions, viewed through Foucauldian terms as devices for "management" and the administration of the socio-economic well-being of the population (1992; 2007). The thesis uses a dual methodology: on the one hand, semi-structured interviews investigate the network of local stakeholders, including institutional actors engaged in the project to tackle local educational poverty, starting from the school that is a project partner. On the other hand, it employs the "theory of practices" (Shove et al., 2012) to analyze the practices involved in two key moments of the relationship between citizens (parents) and local institutions: negotiating the possibility of managing resources, and the direct, co-participatory management of those resources by both key actors. The analysis of the involved resources is conducted on three levels: material, epistemic, and symbolic. Moreover, in addition to these three dimensions for the analysis of social practices, the analysis of the stakeholders network is conducted for both "Open and Participatory Schools Network". The thesis concludes that parents can be seen as potential "epistemic" ans "social" contributors, able to create a multidimensional response to educational poverty through various knowledge and skills gathered within a "social network." This response begins with the management of certain school resources, such as courtyards and gyms, during extracurricular hours. The practices are therefore considered as a source of social innovation (Barbera, Parisi 2019). However, the results emphasize the importance of institutional attitudes and contributions, not only in terms of inclusion in the practical execution of activities or projects but, more importantly, in terms of the inclusion and training of citizens at the policy-making level, in decision-making and planning stages.The thesis proposes a model for analysing the practices of active citizenship and volunteering involved in tackling common problems brought into the public debate; the model can be used in the study and modelling of existing social innovation experiments in order to implement and update certain public policies .
POTER PRATICARE SAPERI. LE 'COMUNITA' EDUCANTI' TRA GOVERNO E CURA
Gardenghi, Cristina
2024
Abstract
La tesi ha analizza alcune dimensioni d’indagine e ricerca emergenti dal progetto di ricerca-azione nazionale “Scuole Aperte Partecipate in Rete”, realizzato a partire dal 2020 con durata quadriennale. In particolare, si presenta l’analisi degli studi di caso relativi alle città di Bergamo e Roma. La ricerca ha come oggetto la relazione tra i genitori, cittadini considerati nel loro essere “abitanti” di territori e località, impiegando il linguaggio del filosofo Bernard Stiegler, (2014; 2020) e le istituzioni, considerate con termini foucaultiani, come dispositivi di “gestione” e management del benessere socioeconomico della popolazione (1992; 2007). La tesi si avvale di una metodologia doppia: da un lato tramite interviste semi-strutturate si indaga il network di stakeholders locali, compresi gli attori istituzionali, ingaggiati dal progetto nel contrasto della povertà educativa locale, a partire dalla scuola partner di progetto. Dall’altro lato si avvale dell’approccio della “teoria delle pratiche” (Shove et al., 2012), impiegato per analizzare in modo grounded le pratiche caratteristiche della realizzazione di due momenti cardine della relazione tra cittadini (genitori) e istituzioni locali: la negoziazione della possibilità di gestire risorse, e la loro gestione diretta e co-partecipata dai due attori chiave. L’analisi delle risorse implicate è condotta su tre livelli: materiale, epistemico, simbolico. La tesi conclude che i genitori si dimostrano cittadini considerabili potenziali contributori “epistemici” e "sociali" in grado di realizzare, tramite diversi saperi e skills che raccolgono a livello di “rete sociale”, una risposta multidimensionale alla povertà educativa, a partire dalla gestione di alcune risorse strutturali scolastiche, quali cortili e palestre, in orario extracurriculare. Le pratiche sono considerabili fonte di innovazione sociale (Barbera, Parisi 2019); si sottolinea tuttavia nei risultati il peso dell’atteggiamento e del contributo istituzionale, non solo in termini di inclusione nell’esecuzione pratica di attività o progettualità, ma soprattutto in termini di inclusione e formazione del cittadino al livello di policy-making, nelle sue fasi decisionali e progettuali. La tesi propone un modello di analisi delle pratiche di cittadinanza attiva e volontariato implicate nel contrasto di problemi comuni e rimessi al centro della discussione pubblica; il modello è impiegabile nello studio e modellizzazione di esistenti sperimentazioni di innovazione sociale al fine di implementare e aggiornare alcune politiche pubbliche .File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/188180
URN:NBN:IT:UNICATT-188180