La documentazione, o studio e il restauro dei pavimenti di Pompei, Ercolano e Stabiae. Dagli scavi borbonici fino all'Unità d'Italia

The aim of the dissertation is focus on the study and the archival documentation both published as unpublished, about tesselate, cementizio and opus sectile floors, coming from archaeological investigations of the Vesuvian area. The period to be taken into consideration is wide: from the second half of the eighteenth century to shortly after the Unification of Italy. This research is the result of a study based on the comparison among different bibliographical, archival and iconografic sources; its purpose is to investigate the dynamics that brought to the first discoveries of the floors, to the removal phases from the original contexts to the transfer to the Herculanense Museum, to the restauration phases and finally, to their recovery in the rooms of the former “Palazzo degli Studi”. The second part of the study was focused on the cataloguing of the mosaic floors coming from Stabiae and identified at the National Archaeological Museum of Naples (MANN), as well as the ones still kept in the former Bourbon residences (Palace of Caserta, Museum and Royal Forest of Capodimonte, Royal Palace of Portici). The census of the data has been carried out not only on the basis of the autopsy analysis of the floors and reliefs, but also thanks to the photographic references preserved in the MANN Historical Archive, in order to trace some trend lines of the mosaic repertory in question.

Con la presente tesi, si intende affrontare lo studio e la documentazione di archivio edita ed inedita relativamente ai pavimenti in tessellato, in cementizio e in opus sectile, provenienti dalle esplorazioni archeologiche dell’area vesuviana, a partire dalla metà del Settecento fino a poco dopo all’Unità d’Italia, al fine di ricostruire le dinamiche che hanno portato ai primi rinvenimenti dei pavimenti, alle fasi di rimozione dagli originari contesti, al trasporto all’ Herculanense Museum, alle fasi di restauro e infine alla loro riutilizzazione nelle sale nell’ex Palazzo degli Studi. La ricerca è il risultato di uno studio basato sul raffronto tra diverse fonti bibliografiche, archivistiche ed iconografiche. Una seconda parte dell’indagine ha previsto la schedatura dei pavimenti staccati da Stabiae, riconosciuti nelle varie sale del MANN. A questi si aggiungono quelli conservati nelle ex residenze borboniche (Reggia di Caserta, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Reggia di Portici), il cui studio è funzionale non solo alla ricostruzione delle fasi di restauro, ma anche a dare risalto, attraverso alcuni esempi significativi, al gusto per l’antico che, nell’Ottocento, portò ad arredare con mosaici antichi gli appartamenti reali. Il censimento delle attestazioni è stato eseguito non solo sulla base dell’analisi autoptica dei pavimenti e dei rilievi, ma anche sulla scorta dei riferimenti fotografici conservati presso l’Archivio Storico del MANN, al fine di tracciare alcune linee di tendenza del repertorio musivo in esame.