UNSUSTAINABLE LIVES IN SUSTAINABLE CITIES. Hegemonic struggle on socio-ecological relations in post-political cities.

This thesis explores the relationship between sustainability and hegemony in the context of socio-ecological transformations within urban settings. Through a Marxist-inspired analysis, it examines how capitalist accumulation shapes contemporary urban environments and the interactions between society and nature. The study employs David Harvey’s concept of “spatial fix,” revealing how capitalism resolves its cyclical crises of overaccumulation through spatial restructuring, generating lasting impacts on local environments and socio-political landscapes. Additionally, using the Strategic Relational Approach (SRA), the thesis addresses the role of sustainability in the struggle for hegemony, highlighting the complex dynamics between the capitalist imperative for growth and the needs of urban populations. Drawing on the ontological framework of Institutional Ethnography (IE), the thesis examines the structures of institutional power that govern urban spaces, emphasizing the role of extra-local ruling relations in maintaining the capitalist model of production. By tracing the ideological foundations embedded in urban governance practices, the research demonstrates how institutional texts and discourses reproduce socio-ecological inequalities under the guise of sustainability. The IE approach anchors the research in specific case studies, revealing how regulatory regimes, political paradigms, and institutional ideologies are implemented across diverse local contexts. In its empirical analysis, the study focuses on two cases: urban development strategies and popular resistance movements in Milan and Seville. These cases illustrate the broader struggle for socio-ecological justice, as local actors challenge hegemonic projects that prioritize capitalist interests over community well-being. The thesis argues that these urban movements embody counter-hegemonic narratives, contesting the dominant discourse of “sustainable development” as a tool for capitalist accumulation and social control. This research contributes to critical urban studies by reframing sustainability as a site of political contestation, where hegemonic projects confront popular mobilizations seeking to redefine the terms of urban life. Furthermore, it underscores the need for a nuanced understanding of sustainability that considers both the material and ideological dimensions of urban governance practices related to it.

Questa tesi esplora il rapporto tra sostenibilità ed egemonia nel contesto delle trasformazioni socio-ecologiche in ambienti urbani. Attraverso un’analisi di ispirazione marxista, esamina come l’accumulazione capitalistica plasmi gli ambienti urbani contemporanei e le interazioni tra società e natura. Lo studio impiega il concetto di “spatial fix” di David Harvey, rivelando come il capitalismo risolva le sue crisi cicliche di sovra-accumulazione attraverso la ristrutturazione spaziale, generando impatti duraturi sugli ambienti locali e sui paesaggi socio-politici. Inoltre, utilizzando l’Approccio Relazionale Strategico (SRA), la tesi affronta il ruolo della sostenibilità nella lotta per l’egemonia, evidenziando le dinamiche complesse tra l’imperativo capitalistico della crescita e i bisogni delle popolazioni urbane. Basandosi sul quadro ontologico dell’Etnografia Istituzionale (IE), la tesi esamina le strutture di potere istituzionale che regolano gli spazi urbani, enfatizzando il ruolo delle relazioni di dominio extra-locali nel mantenimento del modello capitalistico di produzione. Tracciando le basi ideologiche incorporate nelle pratiche di governance urbana, la ricerca dimostra come testi e discorsi istituzionali riproducano disuguaglianze socio-ecologiche sotto la parvenza della sostenibilità. L’approccio IE radica la ricerca in casi di studio specifici, rivelando come regimi regolatori, paradigmi politici e ideologie istituzionali vengano messi in atto in contesti locali diversi. Nell’analisi empirica, lo studio si concentra su due casi: le strategie di sviluppo urbano e i movimenti di resistenza popolare a Milano e Siviglia. Questi casi illustrano la più ampia lotta per la giustizia socio-ecologica, poiché gli attori locali sfidano progetti egemonici che privilegiano gli interessi capitalisti rispetto al benessere della comunità. La tesi sostiene che questi movimenti urbani incarnino narrazioni contro-egemoniche, contestando il discorso dominante dello “sviluppo sostenibile” come strumento di accumulazione capitalistica e controllo sociale. Questa ricerca contribuisce agli studi urbani critici riproponendo la sostenibilità come un sito di contestazione politica, in cui i progetti egemonici si confrontano con mobilitazioni popolari che cercano di ridefinire i termini della vita urbana. Inoltre, sottolinea la necessità di una comprensione sfumata della sostenibilità che tenga conto sia delle dimensioni materiali sia di quelle ideologiche delle pratiche di governance urbana a essa legate.