In my thesis I propose to understand thought experiments as social imagination games. I highlight three main points: (i) imagination is not a single kind of mental phenomenon but a family composed of different types of imaginations with their own peculiarities; (ii) one can imagine together with others, and thought experiments are prototypical examples of such social imaginings; (iii) one can conduct a thought experiment without agreeing on what they prescribe to imagine, and these dynamics are at the heart of thought experiments as social practice. I argue that thought experiments are props in games of make-believe that are played by members of a research community. Contributions on this topic often focus on propositional imagination and on cases in which the coordination between imaginers is immediately successful. Instead, I suggest to consider the wide variety of imaginings: we can imagine propositions, objects, experiences, and mental states in more or less creative ways. These forms of imaginings are different activities that can play a role in thought experiments. It should also be noted that imaginative harmony is only one of the possible outcomes. I draw attention to situations in which this is not the case, as the practice of thought experiments proceeds through criticism, rejection, and manipulation of fictional worlds. I focus on cases in which imaginers do not approve the conclusion of a thought experiment and, using a Waltonian-inspired language, (i) reject the principles of generation, (ii) draw different fictional truths from the same principles, or (iii) manipulate the principles of generation. Even though instances of imaginative disharmony are usually dismissed as failures, I recognize them as dialectical moves in debates in which thought experiments are employed. When cooperative imaginers deviate from (or add to) the authorized rules of generation, they can frame the scenario through a different perspective and so contribute to a refinement of the fictional world which, in turn, can add to our scientific or philosophical debate in significant ways.

Nella mia tesi approfondisco gli esperimenti mentali in termini di giochi d’immaginazione sociale. Il mio percorso illumina tre punti principali: (i) l’immaginazione non è un fenomeno unitario ma una famiglia composta da diversi tipi d’immaginazioni con le proprie peculiarità; (ii) si può immaginare insieme ad altre persone, e la sperimentazione mentale ne è un caso emblematico; (iii) si può svolgere un esperimento mentale senza essere d’accordo su cosa sia opportuno immaginare e questo caso, più che un’eccezione, è il cuore degli esperimenti mentali come pratica sociale. Io sostengo che gli esperimenti mentali sono supporti in giochi di make-believe a cui partecipano i membri di una comunità di ricerca. I contributi basati su un approccio simile si sono spesso concentrati sull’immaginazione proposizionale e su casi in cui la coordinazione tra immaginatori ha successo immediato. Al contrario, io suggerisco di considerare la grande varietà delle nostre immaginazioni: immaginare proposizioni, oggetti, esperienze e stati mentali in modi più o meno creativi sono attività diverse che possono giocare un ruolo negli esperimenti mentali. Va inoltre tenuto conto del fatto che la sintonia immaginativa è solo uno degli esiti possibili. Io richiamo l’attenzione sulle situazioni in cui ciò non avviene, poiché la pratica degli esperimenti mentali procede attraverso critiche, rifiuti e modifiche. Mi concentro sui casi in cui gli immaginatori non approvano la conclusione dell’esperimento mentale e, utilizzando un linguaggio d’ispirazione waltoniana, (i) rifiutano i principi di generazione, (ii) ottengono verità fittizie diverse dagli stessi principi o (iii) modificano i principi di generazione. Sebbene i casi di disarmonia immaginativa siano solitamente liquidati come fallimenti, io li riconosco come mosse dialettiche nelle discussioni in cui si utilizzano esperimenti mentali. Quando gli immaginatori cooperativi si discostano dalle regole di generazione autorizzate (ampliandole o modificandole), allora possono inquadrare lo scenario immaginario attraverso una prospettiva diversa e contribuire così al perfezionamento di un mondo di finzione che, a sua volta, può sviluppare i dibattiti scientifici o filosofici in modi significativi.

Immaginare insieme. Gli esperimenti mentali come pratica sociale e lo scontro tra immaginatori

Daniele, Molinari
2023

Abstract

In my thesis I propose to understand thought experiments as social imagination games. I highlight three main points: (i) imagination is not a single kind of mental phenomenon but a family composed of different types of imaginations with their own peculiarities; (ii) one can imagine together with others, and thought experiments are prototypical examples of such social imaginings; (iii) one can conduct a thought experiment without agreeing on what they prescribe to imagine, and these dynamics are at the heart of thought experiments as social practice. I argue that thought experiments are props in games of make-believe that are played by members of a research community. Contributions on this topic often focus on propositional imagination and on cases in which the coordination between imaginers is immediately successful. Instead, I suggest to consider the wide variety of imaginings: we can imagine propositions, objects, experiences, and mental states in more or less creative ways. These forms of imaginings are different activities that can play a role in thought experiments. It should also be noted that imaginative harmony is only one of the possible outcomes. I draw attention to situations in which this is not the case, as the practice of thought experiments proceeds through criticism, rejection, and manipulation of fictional worlds. I focus on cases in which imaginers do not approve the conclusion of a thought experiment and, using a Waltonian-inspired language, (i) reject the principles of generation, (ii) draw different fictional truths from the same principles, or (iii) manipulate the principles of generation. Even though instances of imaginative disharmony are usually dismissed as failures, I recognize them as dialectical moves in debates in which thought experiments are employed. When cooperative imaginers deviate from (or add to) the authorized rules of generation, they can frame the scenario through a different perspective and so contribute to a refinement of the fictional world which, in turn, can add to our scientific or philosophical debate in significant ways.
Imagining Together. Thought Experiments as Social Practice and the Clash of Imaginers
21-giu-2023
ITA
Nella mia tesi approfondisco gli esperimenti mentali in termini di giochi d’immaginazione sociale. Il mio percorso illumina tre punti principali: (i) l’immaginazione non è un fenomeno unitario ma una famiglia composta da diversi tipi d’immaginazioni con le proprie peculiarità; (ii) si può immaginare insieme ad altre persone, e la sperimentazione mentale ne è un caso emblematico; (iii) si può svolgere un esperimento mentale senza essere d’accordo su cosa sia opportuno immaginare e questo caso, più che un’eccezione, è il cuore degli esperimenti mentali come pratica sociale. Io sostengo che gli esperimenti mentali sono supporti in giochi di make-believe a cui partecipano i membri di una comunità di ricerca. I contributi basati su un approccio simile si sono spesso concentrati sull’immaginazione proposizionale e su casi in cui la coordinazione tra immaginatori ha successo immediato. Al contrario, io suggerisco di considerare la grande varietà delle nostre immaginazioni: immaginare proposizioni, oggetti, esperienze e stati mentali in modi più o meno creativi sono attività diverse che possono giocare un ruolo negli esperimenti mentali. Va inoltre tenuto conto del fatto che la sintonia immaginativa è solo uno degli esiti possibili. Io richiamo l’attenzione sulle situazioni in cui ciò non avviene, poiché la pratica degli esperimenti mentali procede attraverso critiche, rifiuti e modifiche. Mi concentro sui casi in cui gli immaginatori non approvano la conclusione dell’esperimento mentale e, utilizzando un linguaggio d’ispirazione waltoniana, (i) rifiutano i principi di generazione, (ii) ottengono verità fittizie diverse dagli stessi principi o (iii) modificano i principi di generazione. Sebbene i casi di disarmonia immaginativa siano solitamente liquidati come fallimenti, io li riconosco come mosse dialettiche nelle discussioni in cui si utilizzano esperimenti mentali. Quando gli immaginatori cooperativi si discostano dalle regole di generazione autorizzate (ampliandole o modificandole), allora possono inquadrare lo scenario immaginario attraverso una prospettiva diversa e contribuire così al perfezionamento di un mondo di finzione che, a sua volta, può sviluppare i dibattiti scientifici o filosofici in modi significativi.
Epistemology of Imagination
Imagination
Kendall Walton
M/FIL-05
Metaphilosophy
Thought Experiments
Wolfgang, Huemer
Università degli Studi di Parma. Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/193083
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-193083