Although urban regeneration is a central point of the contemporary architectural debate, it still lacks specific tools for its implementation, as well as a defined urban environment. Rather, it seems to be considered a universal remedy to the problems of the contemporary city, where the phenomenon is, on the contrary, heterogeneous and, for this reason, must be analyzed in detail. For these reasons, the research starts by examining the criticalities of the phenomenon of the medium-sized city and aims to define an intervention methodology through the tools of urban and architectural design. The research moves from the specific conditions of the different degrees of criticality, up to urban decay, characterizing in particular the areas of the so-called consolidated periphery of the medium-sized city of the Emilia-Romagna context. These are significant portions of cities lacking in terms of design, urban equipment and even more in terms of building consistency. To these factors is added the complexity generated in the last twenty years through a significant modification of the social structure, which is less and less homogeneous from a generational, socio-economic and cultural point of view. The developed regeneration methodology identifies and quantifies, through the analyzes, spaces that are only partially or badly used, with a high potential for transformation. The analysis of this fabric has found in the size of the block the entity suitable for experimenting innovative transformation processes consistent with the overall regeneration strategies at the neighborhood scale. The research on the characteristics of the urban block type uses the case study of the Pablo district, in Parma. The categories of analysis concerned for each block the quantitative and qualitative consistency of the population, of the functions and services present, of the density, of the overall morphology, of the building types, of the level of building quality and of the relative susceptibility to various degrees of retrofit up to demolition and reconstruction, of the use and quality of open spaces for collective and appurtenant use, of the conditions of mobility and access, of the characteristics of the internal landscape, and of other more detailed aspects. In addition to being a constitutive unit, the block has taken on an alteration over time that has led it to become a symbol of a city that divides, fragments and borders the interior to claim individual properties. From this observation derives the main move of the research at the level of assumptions, the one that will give rise to the identification of an urban entity of a particle nature whose critical mass (socio-housing, spatial, constructive, morphological) can facilitate a real design intervention capable of expressing regenerative urban and not just architectural outcomes. According to a logic of a transcalar matrix, the macro-block is characterized by a new identity, where the potential of living, fruitive, relational urban nature can find suitable conditions not only to develop but to self-sustain and systematically qualify as a residential citadel inserted in the district-system in turn part of the city-system. In addition, the macro-block overcomes the single-purpose housing typical of the suburbs and establishes the conditions of a minimum urbanity which, in adherence to the individual housing units, offers spaces for socializing, rethinks soft mobility, experiments with a new local welfare organization. In this way, an urban microstructure is obtained that establishes high living conditions, even in situations of an emergency nature, and a balanced model between living, work, services and leisure. The aim of the research is to provide analytical and design tools and to elaborate categories and methodological guidelines that can be experimented concretely. The field of action thus prefigured, a transition between the collective dimension and community construction, is borrowed from the tradition of the so-called "neighborhood unity". The relevance and future precision of new functions and behaviors of an urbanity adhering to and complementary to the individual housing units are inserted in this direction, involving them in the exchange of a community relationship capable of developing higher standards of livability, for all those subjects characterizing the complex and heterogeneous social structure of contemporary living.

Nonostante la rigenerazione urbana sia un punto centrale del dibattito architettonico contemporaneo, manca ancora di strumenti specifici per la sua messa in pratica, così come di un ambito urbano definito. Sembra piuttosto essere considerata un rimedio universale ai problemi della città contemporanea, dove il fenomeno è, invece, eterogeneo e, per questo, va analizzato nel particolare. Per queste ragioni, la ricerca esamina, in primis, le criticità del fenomeno della città di medie dimensioni e si pone l’obiettivo di definire una metodologia di intervento attraverso gli strumenti del progetto urbano e architettonico. La ricerca muove da considerazioni capaci di cogliere le condizioni specifiche dei diversi gradi di criticità sino al degrado urbano, caratterizzanti in particolare gli ambiti della cosiddetta periferia consolidata della città di medie dimensioni del contesto emiliano-romagnolo. Si tratta di porzioni significative di città carenti sotto il profilo del disegno, delle attrezzature urbane e ancor di più della consistenza edilizia. A questi fattori si aggiunge la complessità generatasi negli ultimi venti anni attraverso una significativa modificazione della compagine sociale sempre meno omogenea sotto il profilo generazionale, socioeconomico e culturale. La metodologia di rigenerazione elaborata individua e quantifica, attraverso le analisi, spazi solo parzialmente o male utilizzati, ad alta potenzialità di trasformazione. L’analisi di questo tessuto ha trovato nella dimensione dell’isolato l’entità idonea a sperimentare processi di trasformazione innovativi e coerenti con le strategie di rigenerazione complessive alla scala di quartiere. La ricerca sulle caratteristiche del tipo dell’isolato urbano ha utilizzato il caso studio del quartiere Pablo, a Parma. Le categorie d’analisi hanno riguardato per ogni isolato la consistenza quantitativa e qualitativa della popolazione, delle funzioni e dei servizi presenti, della densità, della morfologia complessiva e del carattere del limite perimetrale, dei tipi edilizi, del livello di qualità edilizia e della relativa suscettibilità a diversi gradi di retrofit sino alla demolizione e ricostruzione, dell’uso e della qualità degli spazi aperti ad uso collettivo e pertinenziali, delle condizioni di mobilità ed accesso, dei caratteri del paesaggio interno, e di altri aspetti più di dettaglio. Oltre ad essere unità costitutiva, l’isolato ha assunto nel tempo un’alterazione che lo ha portato a diventare simbolo di una città che si divide, si frammenta e confina l’interno per rivendicare singole proprietà. Da questa constatazione deriva la principale mossa della ricerca a livello di presupposti, quella che darà adito all’individuazione di un’entità urbana di natura particellare la cui massa critica (socio-abitativa, spaziale, costruttiva, morfologica) possa facilitare un intervento progettuale realmente in grado di esprimere esiti rigenerativi di tipo urbano e non solo architettonico. Secondo una logica di matrice transcalare, il macroisolato si caratterizza attraverso un’identità nuova, dove le potenzialità dell’abitare, fruitive, relazionali di natura urbana possono trovare le condizioni idonee non solo per svilupparsi ma per autosostenersi e qualificarsi sistematicamente quale cittadella abitativa inserita nel sistema-quartiere a sua volta parte del sistema-città. In più, il macroisolato supera quella monofunzionalità abitativa tipica della periferia e stabilisce le condizioni di un’urbanità minima che, in aderenza alle singole unità abitative, propone spazi per la socialità, ripensa la mobilità dolce, sperimenta una nuova organizzazione di welfare di prossimità. Si ottiene, in questo modo, una microstruttura urbana che stabilisce elevate condizioni di vivibilità, anche in frangenti di natura emergenziale, e un modello bilanciato tra l’abitare, il lavoro, i servizi e il tempo libero. La finalità della ricerca è fornire strumenti analitici e progettuali ed elaborare categorie e linee di indirizzo metodologiche sperimentabili nel concreto urbano. Il campo d’azione così prefigurato, sul piano del passaggio tra dimensione collettiva e costruzione comunitaria, mutua dalla tradizione della cosiddetta “unità di vicinato. In questa direzione si inserisce l’attualità e la precisione futura di nuove funzioni e comportamenti di un’urbanità aderente e complementare alle singole unità abitative, coinvolgendole nello scambio di una relazione comunitaria in grado di sviluppare più elevati standard di vivibilità, per tutti quei soggetti caratterizzanti la complessa ed eterogenea compagine sociale dell’abitare contemporaneo.

Il macroisolato come strumento per la rigenerazione urbana. Spazi, forme e funzioni per la città di medie dimensioni

Giuseppe, Verterame
2022

Abstract

Although urban regeneration is a central point of the contemporary architectural debate, it still lacks specific tools for its implementation, as well as a defined urban environment. Rather, it seems to be considered a universal remedy to the problems of the contemporary city, where the phenomenon is, on the contrary, heterogeneous and, for this reason, must be analyzed in detail. For these reasons, the research starts by examining the criticalities of the phenomenon of the medium-sized city and aims to define an intervention methodology through the tools of urban and architectural design. The research moves from the specific conditions of the different degrees of criticality, up to urban decay, characterizing in particular the areas of the so-called consolidated periphery of the medium-sized city of the Emilia-Romagna context. These are significant portions of cities lacking in terms of design, urban equipment and even more in terms of building consistency. To these factors is added the complexity generated in the last twenty years through a significant modification of the social structure, which is less and less homogeneous from a generational, socio-economic and cultural point of view. The developed regeneration methodology identifies and quantifies, through the analyzes, spaces that are only partially or badly used, with a high potential for transformation. The analysis of this fabric has found in the size of the block the entity suitable for experimenting innovative transformation processes consistent with the overall regeneration strategies at the neighborhood scale. The research on the characteristics of the urban block type uses the case study of the Pablo district, in Parma. The categories of analysis concerned for each block the quantitative and qualitative consistency of the population, of the functions and services present, of the density, of the overall morphology, of the building types, of the level of building quality and of the relative susceptibility to various degrees of retrofit up to demolition and reconstruction, of the use and quality of open spaces for collective and appurtenant use, of the conditions of mobility and access, of the characteristics of the internal landscape, and of other more detailed aspects. In addition to being a constitutive unit, the block has taken on an alteration over time that has led it to become a symbol of a city that divides, fragments and borders the interior to claim individual properties. From this observation derives the main move of the research at the level of assumptions, the one that will give rise to the identification of an urban entity of a particle nature whose critical mass (socio-housing, spatial, constructive, morphological) can facilitate a real design intervention capable of expressing regenerative urban and not just architectural outcomes. According to a logic of a transcalar matrix, the macro-block is characterized by a new identity, where the potential of living, fruitive, relational urban nature can find suitable conditions not only to develop but to self-sustain and systematically qualify as a residential citadel inserted in the district-system in turn part of the city-system. In addition, the macro-block overcomes the single-purpose housing typical of the suburbs and establishes the conditions of a minimum urbanity which, in adherence to the individual housing units, offers spaces for socializing, rethinks soft mobility, experiments with a new local welfare organization. In this way, an urban microstructure is obtained that establishes high living conditions, even in situations of an emergency nature, and a balanced model between living, work, services and leisure. The aim of the research is to provide analytical and design tools and to elaborate categories and methodological guidelines that can be experimented concretely. The field of action thus prefigured, a transition between the collective dimension and community construction, is borrowed from the tradition of the so-called "neighborhood unity". The relevance and future precision of new functions and behaviors of an urbanity adhering to and complementary to the individual housing units are inserted in this direction, involving them in the exchange of a community relationship capable of developing higher standards of livability, for all those subjects characterizing the complex and heterogeneous social structure of contemporary living.
26-mag-2022
ITA
Nonostante la rigenerazione urbana sia un punto centrale del dibattito architettonico contemporaneo, manca ancora di strumenti specifici per la sua messa in pratica, così come di un ambito urbano definito. Sembra piuttosto essere considerata un rimedio universale ai problemi della città contemporanea, dove il fenomeno è, invece, eterogeneo e, per questo, va analizzato nel particolare. Per queste ragioni, la ricerca esamina, in primis, le criticità del fenomeno della città di medie dimensioni e si pone l’obiettivo di definire una metodologia di intervento attraverso gli strumenti del progetto urbano e architettonico. La ricerca muove da considerazioni capaci di cogliere le condizioni specifiche dei diversi gradi di criticità sino al degrado urbano, caratterizzanti in particolare gli ambiti della cosiddetta periferia consolidata della città di medie dimensioni del contesto emiliano-romagnolo. Si tratta di porzioni significative di città carenti sotto il profilo del disegno, delle attrezzature urbane e ancor di più della consistenza edilizia. A questi fattori si aggiunge la complessità generatasi negli ultimi venti anni attraverso una significativa modificazione della compagine sociale sempre meno omogenea sotto il profilo generazionale, socioeconomico e culturale. La metodologia di rigenerazione elaborata individua e quantifica, attraverso le analisi, spazi solo parzialmente o male utilizzati, ad alta potenzialità di trasformazione. L’analisi di questo tessuto ha trovato nella dimensione dell’isolato l’entità idonea a sperimentare processi di trasformazione innovativi e coerenti con le strategie di rigenerazione complessive alla scala di quartiere. La ricerca sulle caratteristiche del tipo dell’isolato urbano ha utilizzato il caso studio del quartiere Pablo, a Parma. Le categorie d’analisi hanno riguardato per ogni isolato la consistenza quantitativa e qualitativa della popolazione, delle funzioni e dei servizi presenti, della densità, della morfologia complessiva e del carattere del limite perimetrale, dei tipi edilizi, del livello di qualità edilizia e della relativa suscettibilità a diversi gradi di retrofit sino alla demolizione e ricostruzione, dell’uso e della qualità degli spazi aperti ad uso collettivo e pertinenziali, delle condizioni di mobilità ed accesso, dei caratteri del paesaggio interno, e di altri aspetti più di dettaglio. Oltre ad essere unità costitutiva, l’isolato ha assunto nel tempo un’alterazione che lo ha portato a diventare simbolo di una città che si divide, si frammenta e confina l’interno per rivendicare singole proprietà. Da questa constatazione deriva la principale mossa della ricerca a livello di presupposti, quella che darà adito all’individuazione di un’entità urbana di natura particellare la cui massa critica (socio-abitativa, spaziale, costruttiva, morfologica) possa facilitare un intervento progettuale realmente in grado di esprimere esiti rigenerativi di tipo urbano e non solo architettonico. Secondo una logica di matrice transcalare, il macroisolato si caratterizza attraverso un’identità nuova, dove le potenzialità dell’abitare, fruitive, relazionali di natura urbana possono trovare le condizioni idonee non solo per svilupparsi ma per autosostenersi e qualificarsi sistematicamente quale cittadella abitativa inserita nel sistema-quartiere a sua volta parte del sistema-città. In più, il macroisolato supera quella monofunzionalità abitativa tipica della periferia e stabilisce le condizioni di un’urbanità minima che, in aderenza alle singole unità abitative, propone spazi per la socialità, ripensa la mobilità dolce, sperimenta una nuova organizzazione di welfare di prossimità. Si ottiene, in questo modo, una microstruttura urbana che stabilisce elevate condizioni di vivibilità, anche in frangenti di natura emergenziale, e un modello bilanciato tra l’abitare, il lavoro, i servizi e il tempo libero. La finalità della ricerca è fornire strumenti analitici e progettuali ed elaborare categorie e linee di indirizzo metodologiche sperimentabili nel concreto urbano. Il campo d’azione così prefigurato, sul piano del passaggio tra dimensione collettiva e costruzione comunitaria, mutua dalla tradizione della cosiddetta “unità di vicinato. In questa direzione si inserisce l’attualità e la precisione futura di nuove funzioni e comportamenti di un’urbanità aderente e complementare alle singole unità abitative, coinvolgendole nello scambio di una relazione comunitaria in grado di sviluppare più elevati standard di vivibilità, per tutti quei soggetti caratterizzanti la complessa ed eterogenea compagine sociale dell’abitare contemporaneo.
ICAR/14
Carlo, Quintelli
Università degli Studi di Parma. Dipartimento di Ingegneria e architettura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/193206
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-193206